L’ospedale Del Ponte a casa dei bambini diabetici grazie al progetto “Ti aiuto io” di Adiuvare

L'associazione avvia un progetto che permette a medici e infermieri dell'ospedale di Varese di seguire al domicilio chi deve "imparare" a gestire la malattia

ospedale filippo del ponte

Scoprire che il proprio figlio ha il diabete mellito è spesso uno shock. Quel bimbo perfetto e meraviglioso ha una malattia endocrino metabolica cronica. Reagire al disorientamento iniziale può richiedere del tempo e, durante quel periodo, “Ti aiuto io”. È questo il nome del progetto promosso dall’associazione Adiuvare con l’Asst Sette Laghi. 

Il diabete tipo 1 richiede cura e l’adozione di attenzioni continue. Ed è proprio la cronicità a creare preoccupazione e ansia. Nella presentazione del progetto Adiuvare scrive: 

«Spesso, all’esordio del diabete, ci sono lo shock e il diniego della nuova realtà. Ci si comporta, cioè, come se la malattia non esistesse e, in taluni casi, si nota un rifiuto della terapia. La famiglia necessità di tempo per accettare la nuova situazione. Talvolta, il periodo di ricovero iniziale non è sufficiente a metabolizzare le mille nuove informazioni ricevute. Il passaggio dalla gestione ospedaliera della terapia verso quella a domicilio deve essere graduale. Il panico dell’esordio, il caos dei primi giorni a casa, il timore del rientro a casa con il passaggio dall’aiuto medico-infermieristico durante il ricovero alla totale autogestione al domicilio con la costante richiesta di prolungare i giorni di degenza, le notti senza dormire si intrecciano all’angoscia di ritrovarsi da soli a gestire la terapia del bambino».

Da queste riflessioni ed esperienze condivise tra genitori, Adiuvare promuove il progetto di aiuto e sostegno a domicilio: « L’Asst Sette Laghi ha raccolto la nostra richiesta – spiega il presidente dell’Associazione Athos Campigotto – il progetto coinvolge medici e infermieri della diabetologia pediatrica del Del Ponte che si mettono a disposizione per offrire supporto e formazione una volta tornati a casa».

La diagnosi di diabete mellito di tipo 1 porta con sé importanti risvolti di ordine medico e psichico. Educare all’autogestione della malattia diabetica in ospedale è, quindi, un compito difficile e impegnativo. I pazienti ospedalizzati ed i loro caregivers sono sofferenti, stressati e, inoltre, si trovano in un ambiente che spesso non favorisce l’apprendimento. Può capitare di non comprendere appieno le regole sul trattamento insulinico e sul’autocontrollo della glicemia. In questo contesto si inserisce il progetto “TI AIUTO IO”, traghettando i piccoli pazienti ed i loro famigliari verso una corretta e sicura autogestione a domicilio. 

Sarà lo stesso ambulatorio a indicare in quali casi sarà importante avere l’aiuto al domicilio: « Quando i genitori fanno fatica a metabolizzare la situazione, allora scatta il piano di assistenza con il personale qualificato dell’ospedale – chiarisce il presidente – È questo il vero valore del nostro progetto. Ringrazio il commissario dottor Micale, il professor Agosti , la dottoressa Iadini e il dottor Staffa che hanno dato la possibilità di coinvolgere il personale dell’ambulatorio che già segue i casi».

L’ostacolo maggiore che si incontra al rientro a casa è la gestione dell’insulina: « Il diabete prevede cinque punture al giorno – chiarisce il presidente Campigotto – la dose va tarata sulla base dei carboidrati assunti: senza l’insulina, l’energia prodotta non passerebbe alle cellule. Quindi il timore di sbagliare , a volte , blocca i genitori che temono di non essere all’altezza del compito, spaventati dai rischi. Ci sono poi casi particolari come i bambini che hanno la fobia dell’ago. In queste situazioni, l’infermiere a domicilio si relaziona con il medico e mostra come gestire la situazione. Una volta che i genitori hanno compreso e imparato, il sostegno a domicilio si conclude».

Con la firma del commissario della Sette Laghi Micale il progetto è pronto per partire: « Abbiamo ancora bisogno di alcuni tempi per organizzarci ma ritengo che in un paio di settimane si potrà iniziare. Abbiamo già una lunga lista di famiglie da sostenere». 

Ospedale e Adiuvare sono pronti per prendersi cura anche a casa propria. 

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Pubblicato il 10 Febbraio 2023
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