National Gallery of Art: molta Italia, ma l’arte contemporanea fa più luce
La collezione del museo americano conserva molte opere di arte classica italiana. Fino alla fine di febbraio ospita un’esposizione dedicata a Vittore Carpaccio
Uno dei più belli, tra i musei ad ingresso libero che si trovano nell’area monumentale della Casa Bianca, è suddiviso in due edifici separati. Un tunnel, attraversato da un fiume sotterraneo, divide le due ali: l’arte dei secoli passati a Ovest, quella moderna e contemporanea ad Est.
Ancora per una decina di giorni di questo febbraio 2023 la National Gallery of Art di Washington, sorvegliatissima ma ad ingresso completamente libero, ospita un’esposizione dedicata a Vittore Carpaccio, uno dei maestri della pittura rinascimentale veneziana. Tuttavia niente paura, perché la NGA è ricchissima di pezzi pregevoli molti dei quali provengono dalle migliori scuole della nostra penisola, con una certa prevalenza di arte fiorentina rispetto a quella veneziana e lombarda.
Le sorprese iniziano subito al piano terreno dell’ala Ovest, che raccoglie in particolare l’arte scultorea di Auguste Rodin. Ma anche qui gli italiani non sfigurano affatto, con una bellissima “Testa di toro” in marmo di Gaetano Monti, un degnissimo allievo del Canova. Sempre nella sezione scultorea, che presenta comunque dei dipinti a complemento, è presente una piccola ma bella “Adorazione dei Magi” (1600 ca) di Pier Francesco Mazzucchelli da Morazzone: il dipinto è molto ben conservato e probabilmente restaurato, ma questo è uno di quegli autori che non ci si aspetta in un grande museo americano, e si tratta dunque di una gradita sorpresa.
Il cuore dell’ala Ovest è al primo piano, dove però purtroppo al momento ci sono molte sale in allestimento, forse il 40% del totale. È possibile che si tratti di una consuetudine invernale, per sfruttare la bassa stagione a favore del rinnovamento degli ambienti, ed infatti all’esterno anche la White House è circondata da impalcature. Non per questo mancano le emozioni espositive: tra gli italiani spiccano Sebastiano del Piombo, Dosso Dossi, Tiziano, Jacopo Bassano, Girolamo da Carpi. Tra i più noti di ogni tempo ci sono Monet, Renoir, Cézanne, Van Gogh, Gauguin. Tra gli statunitensi c’è la notevole Mary Cassat (1844-1926) che ha vissuto e dipinto a stretto giro con gli impressionisti francesi.
Il meglio è però nel palazzo dell’ala Est dove, in spazi molto più ampi e forse volutamente più dispersivi, il visitatore incontra l’arte moderna e contemporanea, che qui la fa davvero da padrona, con nomi di artisti anche molto giovani: la ritrattista astratta Genesis Tramaine (USA, 1983) ne è un esempio, Sarah Cain (USA, 1979) un altro. C’è naturalmente Picasso, ma ci sono anche gli italiani come Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933), il calabrese Mimmo Rotella (1918-2006), il milanese Mario Merz (1925-2003) ed il torinese Alighiero Boetti (1940-1994).
C’è anche uno dei più grandi scultori svizzeri, Alberto Giacometti.
Tantissimi i nomi eccellenti, noti e meno noti: Raoul Dufy, Max Pechstein, Kandinsky, Max Ernst, David Alfaro Siqueiros, Katharina Fritsch ed il lettone naturalizzato americano Mark Rothko.
Uno su tutti da vedere a Washington è Jackson Pollock: se non avete mai visto il meglio del maestro dell’action painting questo è il posto giusto.
National Gallery of Art
6th and Constitution Ave NW
Washington, DC 20565
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 17, ingresso sempre libero
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