Nei conti correnti del Varesotto ci sono quasi 27 miliardi di euro
Si tratta di un incremento del +2,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, sebbene la cifra sia inferiore al valore di dicembre 2021, quando toccò il record di 26 miliardi e 916 milioni
Il sistema socioeconomico varesino conferma una caratteristica che gli è propria ormai da tempo, quella di accumulare risparmio. A settembre 2022, ultimi dati disponibili, sul nostro territorio i depositi bancari si sono attestati a quota 26 miliardi e 783 milioni di euro. Un incremento del +2,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, sebbene la cifra sia inferiore al valore di dicembre 2021, quando toccò il record di 26 miliardi e 916 milioni.
Se nei primi nove mesi dello scorso anno rallentano i depositi delle imprese (-9,3%), si registra invece un lieve miglioramento nel risparmio delle famiglie (+0,5%). «Sono cifre importanti che, se per un verso evidenziano la disponibilità di denaro che ancora caratterizza il sistema Varese – sottolinea il presidente di Camera di Commercio, Mauro Vitiello –, per un altro deve indurci a far emergere la necessità che questa liquidità si trasformi in investimenti per far crescere complessivamente la nostra economia. I grafici di OsserVa ci dicono che dal primo trimestre 2017 alla punta record del dicembre 2021 i depositi varesini sono aumentati di ben 7 miliardi, per poi attestarsi leggermente al di sotto dei 27 miliardi. Una disponibilità sulla quale invito a una riflessione: sono risorse significative che, se messe a frutto in modo corretto e perspicace, potrebbero accrescere ulteriormente la nostra competitività. Ne abbiamo bisogno anche per offrire opportunità di crescita ai nostri giovani in settori innovativi, sapendoli attrarre in modo adeguato».
Richieste di credito e sofferenze
Ritornando al dettaglio dell’analisi, sempre a settembre 2022, si è registrato un aumento della domanda di credito (+1,2%), che è arrivata a sfiorare i 20 miliardi e 384 milioni di euro. In particolare, è la domanda delle famiglie ad aumentare in modo costante, mentre quella delle imprese è quasi invariata.
Migliora anche la situazione per quanto riguarda le sofferenze nette, ovvero i crediti a riscossione incerta, che calano del 38,2%, con un andamento decrescente da aprile 2022. Anche il rapporto tra sofferenze e impieghi è in diminuzione e passa dal 2,4% del terzo trimestre 2021 al 1,5% dello stesso periodo dello scorso anno.
Frenano le procedure concorsuali
Intanto, sempre l’Ufficio Studi e Statistica di Camera di Commercio segnala anche una positiva frenata sul versante delle procedure concorsuali relative alle imprese varesine: nello scorso anno, le aperture sono diminuite del 17,4%, scendendo da 109 a 90 nell’arco dei dodici mesi. In diminuzione, ma solo dello 0,3%, anche le aperture di procedimento di scioglimento e liquidazione, passate dalle 851 del 2021 alle 848 del 2022.
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