Stop ai motori inquinanti dal 2035, Tovaglieri: “Sinistra ha votato per euro-follia green”

Dure le parole dell'eurodeputata leghista che critica fortemente i provvedimenti approvati in queste settimane su ristrutturazioni e stop ai motori endotermici: "Favori alla Cina, danno alla Lombardia e all'Italia"

Isabella Tovaglieri

La definisce euro-follia green Isabella Tovaglieri, l’approvazione da parte del parlamento europeo della direttiva Ue per lo stop alla vendita e alla produzione di auto con motore endotermico a partire dal 2035 in Europa: «Se la sinistra italiana perde le elezioni è anche perché in Europa continua a votare pervicacemente contro gli interessi del proprio Paese e contro il suo motore trainante, la Lombardia. Dopo l’ok alla direttiva sull’efficienza energetica degli edifici, Pd, Cinque Stelle e Terzo Polo hanno detto sì anche al divieto di vendere auto a benzina e diesel nella UE a partire dal 2035. Il voto contrario di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ancora una volta compatti, non è bastato per fermare la nuova euro-follia green».

Secondo l’eurodeputata bustocca le sinistre hanno scelto deliberatamente «di fare un regalo alla Cina, il Paese più inquinatore del mondo, che detiene le tecnologie e i materiali per costruire le auto elettriche, ponendo le premesse per la distruzione dell’industria automobilistica italiana e di tutta la filiera automotive, che è concentrata proprio in Lombardia con oltre mille aziende nel settore della componentistica, 50 mila lavoratori e 20 miliardi di euro di fatturato. Siamo tutti a favore della decarbonizzazione, tuttavia crediamo che la difesa del clima e lo sviluppo sostenibile debbano essere portati avanti senza forzature pericolose per il tessuto economico e sociale della nostra regione e del nostro Paese».

Isabella Tovaglieri (Lega) è membro della Commissione Industria del Parlamento europeo.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Febbraio 2023
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Commenti

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  1. PaoloFilterfree
    Scritto da PaoloFilterfree

    Chissà se l’eurodeputata crede a quel che dice: di certo, siamo fortunati ad essere (ben) ancorati all’Europa che, va da sé, ha ben altra (alta) visione di come affrontare i cambiamenti ambientali, al netto della propaganda di partito (è il caso di dirlo: di bassa lega). Del resto, se la memoria non m’inganna, sempre a Busto altro leghista segnalava che “il suolo va consumato perché ce lo chiede l’economia”. Visto lo stato delle cose, temo non sia necessario ancora molto per vedere l’effetto che fa…

  2. Avatar
    Scritto da lenny54

    Quindi la lotta al cambiamento climatico non e’ in agenda per la Lega! La follia e’ continuare con questo andazzo e non fare mai niente in concreto per fermarlo.. Ci sono 12 anni di tempo per cambiare le produzioni, ma per la Lega non bisogna pensare per il futuro ma subito ai voti e ai danee’.

  3. Alberto Gelosia
    Scritto da Alberto Gelosia

    Certo: la Lega pensa anche ai danee, ma qualcuno si rende conto che i danee non sono solo quelli che guadagnano i “padroni” ma costituiscono anche il salario dei dipendenti delle fabbrichette?
    Spero che quelli che protestano oggi perché la Lega pensa ai danee, non si lamentino poi, quando queste fabbrichette saranno costrette a chiudere e mancheranno i salari.
    P.S.
    Oggi non si capisce dove andranno a guadagnarsi la pagnotta i nuovi disoccupati causati dal “green” a tutti costi.

    1. PaoloFilterfree
      Scritto da PaoloFilterfree

      Se 13 anni per una riconversione industriale, fatalmente obbligatoria per la sopravvivenza della specie, le sembran pochi, significa che ancora non ha ben compreso la sfida titanica che l’uomo ha di fronte. Nonostante i continui e sempre più frequenti avvertimenti di madre natura, stupisce che questo banale concetto non sia chiaro, soprattutto in una giovane donna che, invece di lavorare per trovare soluzioni al drammatico dilemma, si diletta con propaganda da…bassa lega!

      1. Avatar
        Scritto da Felice

        Fino a che sarà solo la popolazione europea ed italiana a flagellarsi economicamente prendendosela con se stessi cambierà ben poco.
        I maggiori paesi inquinanti sono Cina, India e Stati Uniti.
        Mentre questi possono continuare indisturbati a fare quello che vogliono noi ci auto-fustighiamo andando a far deflagrare sia il comparto economico e sia rendendoci dipendenti dalle loro stesse materie prime.
        Leggo oggi che l’ultima follia eco-fondamentalista sarà quella di vietare la vendita di camini e stufe a pellet. Mi ricordo 10 anni fa che godetti pure di un credito d’imposta per l’acquisto di una stufa a pellet in quanto enormemente più efficiente e meno inquinante rispetto ad un camino a legna e quindi preferibile.
        Oggi qualche Gretino si sarà alzato dalla parte sbagliata del letto dichiarando guerra alla follia del pellet. Non c’è bastato il prezzo triplicato dalla speculazione…ora dobbiamo combattere pure con gli sbalzi d’umore in salsa europea.

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