Elmec porta le aziende in un futuro di energia solare e comunità energetiche

All’interno del Campus Tecnologico di Elmec Informatica (VA), i relatori d'eccezione provenienti dal mondo accademico, istituzionale e aziendale hanno raccontato i vantaggi ambientali ed economici dell’approvvigionamento sostenibile attraverso le energie rinnovabili

Elmec Solar: “Imprese [meno] Sole”

Per capire cosa sta accadendo sulla terra Elmec Solar ha portato gli imprenditori nello spazio: tra missioni interplanetarie, energia del sole e cambiamento climatici. Si è aperto così, attraverso le parole del divulgatore scientifico Adrian Fartade, l’evento “Imprese [meno] Sole”organizzato dall’azienda di Brunello per mettere a fuoco un tema centrale: l’energia solare per le aziende.

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Un momento fatto di suggestioni ma soprattutto di elementi molto concreti: la crisi dei costi dell’energia del 2022 ha generato un aumento critico del PUN (Prezzo Unico Nazionale) con un picco di +490€/MWh nello scorso settembre. Le imprese italiane hanno dovuto affrontare la sfida di adottare soluzioni di approvvigionamento energetico sostenibile a breve termine: secondo i dati di Italia Solare, nel settore Commercio & Industria, nel 2022 si è verificato un ulteriore incremento del 6,7% degli impianti solari, dopo aver registrato una crescita del 5,3% nel 2021.

L’incontro di martedì era anche l’occasione per dare risposta ad una domanda precisa: come è possibile mettersi al riparo a lungo termine dalle fluttuazioni dei mercati dei combustibili fossili?

Elmec Solar, l’azienda del gruppo Elmec che si occupa di installare e manutenere impianti fotovoltaici residenziali e industriali, ha voluto dire agli imprenditori una cosa semplice: “la tua azienda non è da sola nell’affrontare il tema della green IT e della transizione energetica!”.

Elmec Solar: “Imprese [meno] Sole”

“Con l’evento Imprese [meno] Sole abbiamo voluto coinvolgere istituzioni, università e operatori del settore per trasmettere alle aziende italiane due importanti messaggi: i benefici legati all’approvvigionamento sostenibile e l’importanza dei fenomeni dell’autoconsumo a distanza, detto “autoconsumo altrove” e delle comunità energetiche”, afferma Alessandro Villa, Amministratore Delegato di Elmec Solar. “Durante il convegno è emersa l’importanza per le aziende di inserirsi all’interno di una comunità energetica sia perché consente di migliorare il rapporto tra consumo di energia proveniente dalla rete elettrica e quella generata in loco dal fotovoltaico diffuso scambiando energia con gli aderenti alla comunità, sia perché permette di creare valore comune. Le aziende sono chiamate a cogliere questa opportunità, traendo esempio dalle altre realtà che già stanno sperimentando questo approccio e che hanno toccato con mano il valore economico e sociale dell’essere sostenibili attraverso le energie rinnovabili”.

Le tavole rotonde

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L’evento è stato moderato dalla giornalista Cristina Ceresa, tra le Top Voices di Linkedin in temi di sostenibilità, e si è aperto con l’opening speech di Adrian Fartade, divulgatore e scrittore scientifico, che ha illustrato la relazione fondamentale del nostro pianeta con l’astro che ne garantisce la vita: il Sole. “Come umani abbiamo tanti talenti, il più grande è continuare a immaginare innovazioni che consentano di affrontare le sfide climatiche sapendo valorizzare la risorsa principale che abbiamo, il Sole” così ha iniziato il suo intervento Adrian Fartade.

Nella prima tavola rotonda dal titolo “Le sfide dell’energia oggi”, Raffaele Cattaneo, già Assessore al Clima e sostenibilità e ora Sottosegretario con delega Relazioni Internazionali ed Europee presso Regione Lombardia, ha illustrato le politiche che la Regione Lombardia metterà a disposizione per le aziende a sostegno della transizione energetica. “Il programma Regionale Energia, Ambiente e Clima redatto da Regione Lombardia prevede due step: il primo, la riduzione nei prossimi sette anni del 35% di tutti i consumi energetici; il secondo contemporaneamente è il raddoppio della produzione di energia da fonti rinnovabili. La più importante fonte che abbiamo oggi in Lombardia è l’Idroelettrico e la seconda sono le biomasse ma quello su cui dobbiamo puntare da qui a prossimi 10 anni è il solare fotovoltaico. Abbiamo stimato che la potenza incrementale da installare in Lombardia al 2030 è di 8 gigawatt che equivale a 8000 ettari di terreno occupato. Per questo è necessario che almeno il 50% venga installato sulle coperture” afferma Raffaele Cattaneo.

Elmec Solar: “Imprese [meno] Sole”

Fabio Tarocco, Responsabile Area Energia presso Univa Servizi, ha poi messo in evidenza gli impatti dei costi energetici sulle imprese del territorio: “A fronte di un trend in riduzione del PUN e dei costi del Gas Metano, occorre tenere monitorati alcuni fattori critici. La presenza di una temperatura media superiore di +4,8° rispetto alle normali temperature ha consentito un risparmio del consumo di gas in Italia pari al -38% in generale e al -13% nel comparto industriale. Tuttavia la scarsa idraulicità con una copertura nevosa inferiore al 50% della media, ha ridotto l’apporto di energia dai bacini idroelettrici. Le imprese devono quindi guardare sempre più al solare come risorsa stabile”.

A seguire, Salvatore Alessandro Casa, Responsabile mercato elettrico di Elemens – azienda di consulenza nel settore energetico – ha fatto chiarezza sullo stato attuale del mercato, introducendo le pratiche e processi necessari per creare una CER (Comunità Energetica Rinnovabile) mettendo in luce incentivi e detrazioni: “Il 2023 si apre con una netta stabilizzazione della volatilità e con un livello dei prezzi quasi dimezzato rispetto alla media del 2022. Ma occorre considerare che il costo dell’energia elettrica è di natura variabile nel tempo e fintanto che il sistema non sarà totalmente decarbonizzato risulterà esposto all’andamento dei mercati delle commodities. Di conseguenza, la stabilizzazione del costo di approvvigionamento elettrico è, nella maggior parte dei casi, possibile solo grazie all’acquisto di energia rinnovabile il cui impatto economico è legato principalmente al solo costo di installazione dell’impianto di produzione” segnala Salvatore Alessandro Casa.

Le comunità energetiche

Nella seconda tavola rotonda dal titolo “Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): cosa c’è di nuovo sotto il sole”, Sergio Olivero, Responsabile Business & Finance Innovation dell’Energy Center del Politecnico di Torino, ha spiegato l’esperienza della realizzazione della prima CER d’Italia evidenziando vantaggi e migliorie.

A seguire, Roberta Pezzetti, Director of SMARTER presso l’Università degli Studi dell’Insubria, ha raccontato gli impatti sociali delle comunità energetiche. “Oggi i territori in Italia competono per attrarre finanza, imprese, cervelli e la CER deve essere uno strumento di creazione del valore e della sua distribuzione sociale. Il rischio è che si arrivi a tante piccole CER che sia difficile che generino un impatto positivo sul sistema Paese; dobbiamo invece puntare a dei distretti all’insegna del partenariato pubblico-privato”.

Antonio De Paola, Scientific Project Officer del Joint Research Centre della Commissione Europea, ha raccontato come la strada della sostenibilità si traduce in un valore economico per l’impresa e come si progetta una CER dal punto di vista tecnologico. In particolare, ha mostrato la possibilità oggi di creare una CER senza modifica all’infrastruttura elettrica esistente. I prosumer (produttori e consumatori di energia elettrica da fonti rinnovabili) immetteranno nella rete pubblica l’energia prodotto e non consumata attraverso un contatore di scambio. Ogni membro della CER conserva il diritto di scegliere il proprio fornitore di energia attingendo dalla rete pubblica. E l’energia condivisa viene valutata ex post, in base agli scambi aggregati di energia con la rete. “Il fattore chiave perchè questo modello possa funzionare in modo efficace è l’introduzione di strumenti di analisi che allineino la domanda e la generazione di energia nella CER, considerando il numero di prosumer e di consumer, oltre alla posizione geografica” afferma Antonio De Paola. “Sarà così possibile permettere la preparazione di business plan adeguati che rendano efficiente la comunità”.

Sono intervenute, infine, due realtà d’eccellenza del territorio lombardo che hanno già avviato la transizione verso il fotovoltaico. Filippo Arcioni, Presidente di Villa Erba S.p.A. di Cernobbio, Centro Internazionale Fieristico e Congressuale, ha illustrato l’importanza di una conoscenza dello sviluppo delle CER dal vista normativo affinché ci sia maggiore chiarezza sul ritorno dell’investimento, mentre Michela Conterno, Amministratore delegato di LATI Industria Termoplastici S.p.a – Società Benefit, ha mostrato i vantaggi dell’investimento nel proprio impianto solare realizzato nel 2021. La soluzione adottata dall’azienda varesotta, garantisce, infatti, una produzione annua di circa 120 mila kWh con un ritorno dell’investimento in massimo 7 anni e 60 tonnellate di CO2 evitata ogni anno, l’equivalente di una piantagione di 1800 alberi.

In sintesi, dalle tavole rotonde sono emersi quattro fattori che rendono le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) una soluzione di sistema in grado di mettere al riparo le aziende a lungo termine dalle criticità legate ai combustibili fossili o ai cambiamenti climatici che inficiano l’idroelettrico.

  • Anzitutto, consentono di ridurre i costi energetici senza dipendere dalle fluttuazioni di mercato delle materie prime.
  • In secondo luogo, unirsi a una CER permette alle PMI di condividere con altre realtà del territorio risorse e tecnologie per la produzione e lo scambio di energia pulita, rendendo più conveniente e accessibile l’uso delle energie rinnovabili.
  • In terzo luogo, le CER possono offrire opportunità di business a livello locale, aumentando la competitività delle imprese coinvolte e favorendo lo sviluppo economico sostenibile. Le CER possono favorire la nascita di nuove attività economiche come, ad esempio, la realizzazione di impianti fotovoltaici o la fornitura di servizi di efficienza energetica, che contribuiscono alla creazione di posti di lavoro e al rafforzamento dell’economia locale.
  • Infine, la partecipazione ad una CER può rappresentare un vantaggio competitivo per le imprese coinvolte, in quanto la promozione della sostenibilità ambientale è sempre più un fattore determinante per i consumatori e per i clienti aziendali.

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Pubblicato il 29 Marzo 2023
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