Tradate

Il GAT di Tradate rievoca in una suggestiva conferenza pubblica il disastro dello Shuttle Columbia

20 anni fa il disastro dello Shuttle Columbia, che si disintegrò durante la fase di rientro in atmosfera, causando la morte dei 7 astronauti che erano a bordo. Appuntamento il 6 marzo al Cinema Grassi di Tradate con il Gruppo Astronomico Tradatese

06 Marzo 2023

20 anni fa, era il 1° febbraio 2003, si verificò uno dei più disastrosi incidenti spaziali che si ricordino: lo Shuttle Columbia si disintegrò infatti durante la fase di rientro in atmosfera, causando una terribile morte per i 7 astronauti che erano a bordo. Inevitabile che il GAT, Gruppo Astronomico Tradatese, tornasse su questo tragico evento con una serata, programmata per lunedì 6 marzo alle ore 21 al cinema Grassi di Tradate (ingresso come sempre libero e gratuito).

Piermario Ardizio, tecnico elettronico ed uno dei massimi esperti di astronautica, parlerà infatti sul tema: “Columbia, cronaca di un disastro annunciato”. Viaggiare nello spazio è sempre un pericolo, si devono fare i conti con macchine estremamente complesse che viaggiano ad alte velocità e una volta arrivate lassù devono affrontare temperature elevatissime per poter rientrare di nuovo a terra, con velocità prossime ai 7 km/sec. Per questo non è ammissibile nessun errore umano e/o nessun comportamento superficiale. Purtroppo questo imperativo categorico fu completamente trascurato nel caso del disastro del Columbia. Durante un volo del Columbia di due settimane prima, un pezzo di isolante del serbatoio esterno si era staccato
ed aveva colpito il punto di attracco dell’ala sinistra, causandone una breccia di pochi centimetri, dove venne a mancare la protezione delle piastrelle anti-termiche che ricoprivano tutta la struttura.

Così, durante la infuocata fase di discesa, l’ala si è sciolta dall’interno ed alla fine ha ceduto, piegandosi e staccandosi. I computer di volo della navetta hanno quindi perso il controllo e la navicella si è distrutta. L’ equipaggio del Colombia poco prima che la navicella si spezzasse ha cercato disperatamente di riprendere manualmente il controllo dell’assetto ma tutto è stato inutile perché, dopo pochi secondi, la rapida depressurizzazione della cabina ha causato per tutti un rapido svenimento. Questo spiega perché nella sala di controllo a Terra si sono interrotte tutte le trasmissioni in entrata ed uscita. Era il segnale che era in corso un’emergenza grave e probabilmente che l’equipaggio non sarebbe più rientrato… Il disastro produsse una sospensione
del programma Shuttle per due anni.

Quando riprese nel luglio 2005 con la missione STS-114 erano stati adottati alcuni semplici sistemi di controllo: in particolare vennero aggiunte delle
telecamere che tenessero sotto stretto controllo l’integrità delle circa 31.000 mattonelle anti-termiche incollate alla struttura. Da allora il programma spaziale è continuato quasi senza intoppi e pochi mesi fa ARTEMIS-1 ha circumnavigato con successo la Luna. L’avventura spaziale quindi continua, ma non senza sacrifici, purtroppo insiti in tutte le grandi imprese dell’umanità.

2 Marzo 2023
Redazione VareseNews
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