Il sindaco Bellaria e il giornalista Romaniello tra i protagonisti del video di Fondazione Fiera dedicato alla pandemia

Fondazione Fiera Milano ha voluto rendere omaggio a quanti hanno lavorato senza sosta al fianco dei pazienti. Undici le testimonianze raccolte tra cui quelle dei due varesini

«La mattina del 16 dicembre non riuscivo a scendere dal letto…» iniziano così i ricordi della malattia di Stefano Bellaria ricoverato in condizioni molto gravi nella grande terapia intensiva allestita nei padiglioni di Fiera Milano City.

Un ricordo ancora vivido nella memoria del sindaco di Somma Lombardo coinvolto dalla Fondazione Fiera nel documentario realizzato per ricordare l’esperienza drammatica vissuta da medici, infermieri, tecnici e pazienti. Tra i testimoni anche il giornalista varesino Vito Romaniello che in quei letti di alta specializzazione non è mai stato ricoverato ma che ha vissuto una lunga degenza nel reparto diretto dal professor Paolo Severgini, della rianimazione cardiochirurgica dell’ospedale di Varese. Il legame è lo stesso professor Severgini che diresse un modulo in Fiera Milano, quel modulo dove una notte di dicembre arrivò, sedato, Stefano Bellaria.

A tre anni da quel marzo 2020, Fondazione Fiera Milano e Regione Lombardia hanno realizzato un video , per dare voce a uomini e donne che hanno vissuto in prima persona quel periodo critico nella regione più colpita dal Covid in Italia.

Nel video, che vuole ricordare il grande impegno e la notevole dedizione con cui hanno affrontato la pandemia sia nelle sia fasi iniziali, sia durante la seconda ondata, ci sono 11 tra medici, infermieri, operatori sanitari e pazienti che raccontano le proprie storie.

La solitudine dei pazienti, la professionalità e l’abnegazione di medici e operatori sanitari, lo smarrimento iniziale e la capacità di reagire di fronte ad un evento imprevisto e devastante come la pandemia sono tutti elementi e sensazioni che emergono in maniera molto forte dalle voci di chi visse quei momenti sulla propria pelle.

Reazioni di profonda umanità dei singoli messi di fronte ad un evento enorme come la pandemia con le sue conseguenze. “Chiamavo gli infermieri con i nomi dei miei figli”, rivela un paziente nei suoi ricordi della terapia intensiva. “Ci facevamo forza l’uno con l’altro”, racconta a proposito del rapporto che si era instaurato tra gli operatori sanitari Geronima Fammiano, la capotreno di Trenord che, laureata in infermieristica, all’inizio della pandemia scelse di entrare in reparto per assistere i malati covid.

La pandemia da coronavirus colpì la Lombardia per prima con inaudita violenza e in maniera inaspettata all’inizio del 2020. Ma è grazie alle persone, alla loro professionalità, alla loro abnegazione, alla loro umanità, se si è riusciti a resistere e ad affrontare quei mesi terribili. Il video vuole essere un tributo a chi ha affrontato quella fase sulla propria pelle e un modo per ricordare anche chi, purtroppo, non ce l’ha fatta.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 21 Marzo 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.