Rinnovata la segreteria della Cisl dei laghi: eletti Paola Gilardoni e Albino Gentile
I dimissionari Marco Contessa ed Elisa Di Marco saranno destinati ad altri incarichi in risposta ad una necessità espressa dalla segreteria regionale della Cisl
Il consiglio generale territoriale della Cisl dei Laghi, riunitosi martedì 28 marzo presso il Castello di Casiglio di Erba, ha in parte rinnovato la sua segreteria, raccogliendo le dimissioni di Marco Contessa e Elisa Di Marco. I due segretari saranno destinati ad altri incarichi in risposta ad una necessità espressa dalla segreteria regionale della Cisl che li porterà a far parte della “squadra” che rappresenta la Lombardia nei settori chiave del welfare e del mercato del lavoro.
(nella foto da sinistra: Daniele Magon, Paola Gilardoni, Leonardo Palmisano e Albino Gentile)
A seguito delle dimissioni di Contessa e Di Marco il consiglio generale ha quindi eletto, quali nuovi componenti, Paola Gilardoni e Albino Gentile, che andranno ad affiancare il segretario generale Daniele Magon e il segretario organizzativo Leonardo Palmisano. Presenti ai lavori, che hanno previsto, tra l’altro anche il recepimento di alcune modifiche statutarie, tra gli altri il segretario confederale Cisl Andrea Cuccello e il segretario generale Cisl Lombardia Ugo Duci. Cuore della mattinata la relazione del segretario generale della Cisl dei Laghi, Daniele Magon, che, analizzando l’attuale contesto economico-sociale, ha messo a fuoco alcuni temi cardine dell’azione sindacale.
«Nelle prossime settimane – ha dichiarato Magon – saremo chiamati a spiegare le ragioni della nuova iniziativa di legge popolare che necessita della raccolta di almeno 50.000 firme e che ha come contenuto un disegno di legge in 19 articoli che vuole definire e promuovere iniziative contrattuali per la partecipazione. Partecipare significa esserci sempre, non solo quando si viene chiamati a gestire crisi. Essere coinvolti significa partecipare alla gestione aziendale – economica – organizzativa – consultiva delle imprese. Il nostro modello partecipativo ci distingue ormai dal resto delle parti sociali che sembra abbiano solo bisogno di protestare e di gridare alla luna. Serve serietà attenzione e capacità di giudizio che guarda agli interessi del Paese e delle persone e non al colore politico del governo. Questo non significa che non si abbia la possibilità di dissentire, anzi avere un atteggiamento partecipativo significa dare un vero valore al dissenso, che non può essere definito strumentale ma che resta ed è oggettivo e di merito».
Magon ha quindi tratteggiato il profilo di un sindacato che, tra le sue priorità, guardi al mercato del lavoro, evidenziando le urgenze del momento per rispondere al meglio alle richieste di questo mercato: «serve che le imprese investano sulla formazione dei propri dipendenti, siano essi giovani o meno giovani. E servono contratti collettivi che garantiscano una buona occupazione, bloccando la possibilità di utilizzo dei contratti pirata. Serve un patto per il lavoro che renda il nostro sistema inclusivo, obiettivo che possiamo raggiungere solo attraverso la formazione continua. Serve formare anche i giovani a partire da una forte collaborazione con gli istituti scolastici sia per risolvere il problema dell’abbandono scolastico, sia della mancanza di prospettive che favorisce il diffondersi del disagio sociale che ha portato oggi solo in Lombardia oltre 200.000 giovani tra i 15 e i 35 anni ad isolarsi nella propria abitazione, vivendo una vita virtuale o vivendo a carico dei genitori o nell’illegalità».
Tra gli altri temi caldi toccati dal segretario generale non poteva mancare quello della sicurezza sul lavoro «elemento imprescindibile del sistema: dobbiamo garantire il massimo della sicurezza sia rispetto all’ambiente di lavoro, che deve essere salubre e sicuro, mentre sappiamo che si contano tre morti al giorno, di cui uno nel tragitto casa lavoro. Insostenibile la leggerezza con cui spesso non si rispettano le regole».
E poi ancora il delicato tema delle pensioni, sulle quali «lunga e difficoltosa si presenta la strada di un accordo che possa rappresentare le esigenze delle persone e durare nel tempo, nonché dare le giuste garanzie economiche. La pensione è un diritto, non è un privilegio. A fronte di una retribuzione media lorda di 2000 euro la pensione potrà essere, tra 15/20 anni, di circa 1200 euro (sempre lordi) con una capacità di reddito che va dai 750 agli 850 euro netti. Non possiamo non occuparcene: ritengo che i tempi siano maturi per imporre la pensione integrativa».
Centrale anche il tema della sanità che «anche dopo la pandemia – ha proseguito Magon – assume un’importanza fondamentale perché è solo garantendo un servizio socio sanitario efficace ed efficiente che si consente di vivere una vita dignitosa. Anche dal lavoro che la Cisl dei Laghi ha fatto e presentato nei giorni scorsi è emerso in modo chiaro che la nostra sanità ha notevoli carenze che ricadono inevitabilmente su cittadini ed utenti: la carenza di medici di base, il sovraccarico dei pronto soccorso, le liste d’attesa infinte che costringono sempre più tutti noi a rivolgersi al privato, la carenza di posti letto negli ospedali, la fuga di medici e del personale sanitario rendono alquanto cupo il presente e il futuro della Sanità. L’applicazione della legge regionale 22/2021 – con l’istituzione di ospedali di Comunità, Case di comunità etc. e le risorse del Pnrr rischiano di creare confusione sui ruoli e le competenze e di investire solo per creare delle nuove scatole vuote. Occorre che a livello regionale e territoriale si coinvolgano le parti sociali per poter affrontare nel miglior modo possibile queste emergenze».
E per chiudere forte il richiamo all’urgenza di alleggerire la «pressione fiscale sul costo del lavoro affinché – ha dichiarato Magon – le imprese possano dare risposte sui salari e rinnovare i numerosi contratti da tempo scaduti».
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