Stalking a Cuasso al Monte tra vicini: coniugi condannati a sei mesi

L’avvocato di parte civile nelle sue conclusioni “Comportamenti sbagliati, così guerra perpetua”. 13 mila euro alle parti civili

Generico 20 Mar 2023

Anni di angherie subite dai vicini di casa. Ingiurie e offese. Stato d’ansia e alterazioni del proprio stile di vita. In una parola: stalking, che una famiglia sostiene di aver subito per anni, e ha denunciato nel 2013 con un processo cominciato nel 2017 e arrivato oggi, martedì 21 marzo, alla sentenza.

Una storia partita dopo l’acquisto di una casa da parte della famiglia che oggi si è costituita parte civile (la madre, il padre e il figlio) per discussioni legate ad alcuni lavori e alla proprietà dell’immobile. Un insieme di comportamenti emersi in giudizio che mette i brividi: nevicava? Il vicino per dispetto addirittura spalava nuovamente la neve appena tolta per coprire i “panettoni” di cemento, potenziale ostacolo per l’auto. Arrivano gli ospiti dai vicini di casa?  Gli ospiti venivano fotografati e i padroni di casa appellati come “coglioni” o “terroni” ad alta voce. Il dito medio rivolto al figlio della coppia, di soli 9 anni. I litigi davanti ai figli minori con offese e minacce. Fatti che avrebbero prodotto disagi inaccettabili venuti a galla nel processo, nel corso del quale il pubblico ministero ha chiesto sei mesi di carcere per i coniugi oggi alla sbarra.

I fatti si riferiscono a quanto avvenuto fra vicini di casa a Cuasso al Monte, per fatti che hanno come ultimo punto al capo d’imputazione episodi avvenuti nel 2016.

Le persone offese si sono costituite parte civile e uno dei difensori, Paolo Bossi, nell’accodarsi alle richieste del pm ha chiesto al giudice “a prescindere dalla sentenza, di motivare la decisione specificando che comportamenti di questo genere non sono accettabili, e che se il metodo comunicativo è quello emerso, non si va da nessuna parte. È guerra infinita”.

Il difensore ha specificato per contro che il capo d’imputazione risulta per ampi aspetti generico e per fatti che risulterebbero in gran parte prescritti. Il giudice Andrea Crema ha accolto le richieste del pubblico ministero e condannato i coniugi a 6 mesi di reclusione (pena sospesa) oltre alle spese processuali e una provvisionale totale per le parti civili di 13 mila euro. (foto Pexels)

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Pubblicato il 21 Marzo 2023
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