“Strada ancora rotta per arrivare alle baite dell’Alpe di Bis, il Comune di Duno ci aiuti”

I proprietari delle baite nella splendida piana che sta appena sotto al San Martino si costituiscono in un “forum“ e chiedono all'amministrazione di occuparsi del loro problema legato all'accessibilità di alcune seconde case e di un allevamento

Generico 06 Mar 2023

Una località magica, quasi nascosta e invisibile dal fondovalle che si apre in un’ampia spianata verde nel cuore protetto della montagna. È qui che ha origine la storia he proponiamo sotto forma di lettera al direttore che ci è stata inviata da un gruppo di proprietari di baite – per la maggiore seconde case ma vi trova spazio anche un allevamento di capre – i quali hanno difficoltà ad accedervi a causa delle condizioni di una strada d’accesso. (ac)

Egregio Direttore, con la presente vorrei segnalarLe una annosa questione di viabilità riguardante l’Alpe di Bis, sul monte San Martino, territorio del Comune di Duno, e, in particolar modo, l’accesso dei proprietari agli stabili e ai terreni ivi ubicati, questione mai affrontata e risolta dalle Amministrazioni Comunali che si sono succedute dagli Anni Sessanta ad oggi.

L’oggetto è la strada V.A.S.P. (Viabilità-Agro-Silvo-Pastorale) che si distacca dalla strada asfaltata Duno-San Martino in Culmine, in località Mot di Volt, e conduce all’Alpe di Bis, una strada per un quarto comunale e per tre quarti di proprietà privata. Di questa strada ne fanno uso i titolari di un allevamento di capre sito in zona Cantonaccio e tutti i proprietari degli stabili esistenti nell’alpeggio che sono circa una trentina e che assolvono agli oneri fiscali come da legislazione vigente. La strada da anni è in pessime condizioni, oserei dire disastrata (Le allego alcune foto.)

IL FORUM
Nell’ottobre 2021, 31 proprietari si sono riuniti e si sono costituiti nel Forum “Alpe di Bis: valore da preservare”
per poter dar voce consistente alle loro aspettative, alle loro proposte di valorizzazione, alle loro richieste, riguardanti in primis la sistemazione viaria dell’alpeggio.

Il Forum è stato poi riconosciuto dall’Amministrazione Comunale di Duno con Delibera di Giunta n°20, il giorno 27 maggio 2022. Lo scrivente è membro del Gruppo di Coordinamento del Forum e ha delega a rappresentarlo. Nel contempo sono state inviate numerose lettere al Sindaco con le quali si richiedeva una sua partecipazione al Gruppo di Coordinamento e all’Assemblea del Forum. La cosa non ha mai avuto seguito.

L’Amministrazione si è nel frattempo attivata e ha ottenuto dalla Comunità Montana un finanziamento di € 50.000. Ha quindi assegnato ad un professionista lo studio di un progetto di sistemazione del sedime stradale. Qui nasce il problema. Il professionista ha ricevuto l’ordine di prevedere la manutenzione solo sui tratti del sedime di proprietà comunale e non sui tratti di proprietà privata. Questi ultimi sono i tratti più disastrati. La cosa strana però che sulle schede di censimento figura come gestore della strada in questione il Comune di Duno.

LA STORIA
Ritengo ora opportuno ricostruire la storia di una situazione incancrenitasi nel tempo. Il 15 gennaio 1956 fu costituito da parte di un gruppo di proprietari dell’alpeggio il “Consorzio Duno”. Vi aderirono 48 proprietari, 6 rifiutarono l’adesione e 3 non aderirono ma concessero in affitto i loro terreni. Nella successiva primavera furono aperte piste sui terreni dei consorziati per l’accesso del trattore e di altri mezzi agricoli, piste che poi diventarono strade di passaggio.

Nel 1957 fu costruita la strada camionabile che, partendo dalla strada preesistente Duno-San Martino, arrivava all’Alpe di Bis: si sviluppava lungo il lotto boschivo n.1626 del Comune di Duno e su terreni consorziati. Nel 1974 fu effettuato lo scioglimento del Consorzio come conseguenza delle consistenti passività accumulate negli anni, di cui però non è stato possibile reperire la documentazione. Tutto restò immutato fino al dicembre 2000 quando venne predisposto il progetto per la «Sistemazione strada d’accesso all’alpeggio “Alpe di Duno” e creazione anello viario tagliafuoco».

Nel 2005 l’allora Amministrazione comunale iniziò i lavori di sistemazione del sedime e la realizzazione di un anello taglia fuoco, lavori per un importo di circa € 252.000 finanziato dalla Regione Lombardia e dalla Comunità Montana della Valcuvia, con occupazione formale (ma non con esproprio) di terreni privati. Questi lavori prevedevano sradicamento alberi e allargamento del sedime. Nell’operazione veniva coinvolta in particolare la proprietà di alcuni persone che, con cessione bonaria del terreno e dietro un compenso per i frutti pendenti, accettarono che i lavori venissero effettuati a fronte però dell’impegno del Comune di attivarsi per ricostruire muri distrutti e sistemare l’accesso alla proprietà.

L’APPELLO
I lavori non sono mai stati eseguiti nonostante le continue richieste
, anche alle successive Amministrazioni, di adempimento all’impegno assunto dall’Amministrazione in carica al tempo. Rimase e rimane così di fatto sospesa l’acquisizione in proprietà a favore del Comune. Considerando che l’attuale Amministrazione ha chiuso il bilancio 2022 con un fondo cassa di € 311.444,73. non ci si capacita perché almeno questa Amministrazione non si impegni a risolvere definitivamente l’annoso problema. I membri del Comitato di Coordinamento si sono anche attivati presso vari Enti per cercare di capire quale fosse la possibile via da seguire per addivenire ad una soluzione del problema, con il risultato che nessuna via sarà possibile se l’Amministrazione comunale di Duno non effettuerà gli atti amministrativi di sua competenza e si spera che ciò avvenga il prima possibile.

Un cordiale saluto
Ugo Comunetti

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Marzo 2023
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