Con l’augurio “Slava Ukraini” nasce a Gallarate il gruppo Liberali Democratici Europei
Liberali e liberisti, garantisti e atlantisti: nato per iniziativa di Adam Smith Society, Oscar Giannino e Sandro Gozi, il gruppo si pone come "terzo pilastro" per una coalizione liberal a fianco di Azione e Italia Viva
Margaret Thatcher, Macron ma anche Piero Calamandrei e gli ucraini in lotta. È il “pantheon” – per così dire – citato da Gianluca Parrinello nell’incontro pubblico d presentazione di LDE, Liberali Democratici Europei, associazione che riunisce varie voci liberali e liberiste e che si pone l’obiettivo di diventare, al fianco di Azione e Italia Viva, soggetto fondatore della succursale italiana di Renew Europe.
«Crediamo sia necessario superare il bipolarismo populista che impedisce al nostro Paese di diventare protagonista in Europa» esordisce Parrinello, che pur giovanissimo ha già una esperienza di candidatura alle spalle. È stato infatti in lista con il gruppo di PiùGallarate, civica liberal che ha – a livello nazionale – riferimenti dalle parti di Più Europa e Azione. Scelgono forse Gallarate come sede della presentazione perché qui c’è un bel nucleo liberal, quasi contrapposto al fatto di essere una roccaforte salvianiana, dal punto di vista dell’amministrazione.
L’ambizione, per LDE, è però di ben altro respiro, nazionale, con il progetto lanciato da Giuseppe Benedetto (Fondazione Luigi Einaudi), Alessandro De Nicola della Adam Smith Society, Oscar Giannin e Sandro Gozi. «Dobbiamo essere il partito del coraggio con Renew Europe» continua Parrinello. «E ce lo dimostra Emmanuel Macron in questi giorni», con la fermezza sulla linea della riforma delle pensioni (e anche un po’ di pugno duro con le manifestazioni).
Liberisti: «Ogni volta si parla di concorrenza qualcuno storce il naso, ma il mercato è il modo migliore per garantire servizi convenienti per i cittadini. Noi siamo quelli di più mercato e meno Stato» dice riecheggiando Margaret Thatcher.
Secondo tema: la giustizia: «Qualche anno fa Giuseppe Conte disse che la contrapposizione tra giustizialista e vantiamo era manichea. Noi non la pensiamo così: siamo garantisti». Battaglia concreta: quella per la netta separazione delle carriere della magistratura.
Terzo tema, ineludibile di questi tempi, la politica estera: «Siamo atlantisti, fino in fondo. Saremo fino alla fine con il popolo ucraino».
A fianco di LDE c’è tutta l’area centrista liberal, anche se il termine non va accostato a moderati, dicono: al tavolo ci sono Silvio Barosso e Alberto Coletto di Azione, Giuseppe Licata di Italia Viva (oggi consigliere regionale del terzo polo), Massimo Protasoni, Sonia Serati capofila di Azione su Gallarate e consigliera comunale di Più Gallarate (»Gianluca Parrinello è cresciuto con noi»).
«Ringrazio a nome di Azione, io ho seguito i lavori del congresso a Milano e sono emersi molte convergenze: LDE può diventare la terza colonna per la costruzione del partito unico dei liberali» dice Barosso. Giuseppe Licata loda la ricerca di spazi di confronto, sottolinea il richiamo alle scelte coraggiose: «Spesso la cosa giusta non è la più popolare, ma noi pensiamo che politica sia fare la cosa giusta».
alla fine scatta il brindisi, con lo slogan Slava Ukraini! a marcare la scelta netta nel conflitto russo-ucraino.
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