Il contrasto nel campo di calcio si trasforma in testata fuori dal pub: processo a Varese
Interpreti della vicenda due sportivi che si erano incontrati in campo durante una partita di calcio dilettantistica
Prima il «fallaccio» con forse qualche parola grossa già durante la partita, di quelle che purtroppo, con fare molto poco sportivo, si odono tanto nei campi di provincia quanto in quelli ben più blasonati, per uno sport, il calcio, che a volte non ammette sconti alla tensione (ma che di certo non giustifica atteggiamenti antisportivi). Proprio quanto avvenne quando si affrontarono un centravanti della “Cuassese” contro un difensore della “San Luigi Albizzate”.
Sportivi che poi, qualche mese dopo si troveranno per caso a Varese, in un pub, dove il vecchio dissapore in campo è d’un tratto risorto e ha portato a processo un uomo di 39 anni (il difensore, difeso in aula dall’avvocata di Milano Chiara Parisi) e la vittima, un ragazzo di 31 anni costituitosi parte civile e patrocinato dall’avvocato Fabrizio Bini.
L’accusa è di lesioni aggravate. Quella sera, il 5 gennaio 2020, mentre il più giovane dei due era ad un ritrovo di coscritti del ’92, i due si incrociano. Prima qualche parola dentro al pub di Varese, poi ancora fuori. L’aggressione viene raccontata dalla stessa parte offesa; il ragazzo è stato oggi esaminato dalle parti: «Quella sera l’imputato ha cominciato a offendere, a riferirsi a quell’episodio in campo durante la partita, e qualche parola è uscita anche a me. Continuava poi a parlare col gestore del pub, che cercava di tranquillizzarlo. Era alterato, forse aveva bevuto troppo. Poi, quando siamo usciti assieme agli amici, mi ha seguito e ha continuato a parlarmi in toni offensivi», racconta la vittima. «D’un tratto, quando sembrava essersi calmato, mi è arrivata una testata in faccia».
Nei dintorni c’è un agente della polizia in borghese, poi interviene anche un’auto di servizio della polizia di Stato.
Il ragazzo colpito dalla testata è sotto shock: viene invitato dagli agenti a recarsi in pronto soccorso, dove perde tre denti (3.000 euro di spese dentistiche) e 50 giorni di malattia dunque assenza dal lavoro (è imprenditore). Di mercoledì mattina l’udienza dinanzi al giudice monocratico di Varese che ha calendarizzato il processo a novembre quando verranno ascoltati altri testimoni. Al termine dell’escussione del teste-parte civile, l’imputato ha chiesto di rendere spontanee dichiarazioni nelle quali ha spiegato che i due si incrociano anche fuori dal campo a partita finita. Una discussione evidentemente proseguita nel peggiore dei modi alle 2 di una fredda domenica di gennaio di tre anni fa. (foto pixabay)
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