La rincorsa della Openjobmetis si spegne a Venezia (92-81)

Si ferma dopo due successi la striscia vincente di Varese: troppo stanca la squadra di Brase al terzo match in otto giorni. Salvarsi sul campo con il -16 diventa quasi impossibile

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Dal nostro inviato a Venezia – Questa volta il miracolo non è riuscito. Se le vittorie di Trieste e con Brindisi, a colpi di cuore e di rabbia, di nervi e di orgoglio, avevano permesso alla Openjobmetis di inseguire la salvezza nonostante il pesantissimo -16, a Venezia i biancorossi si infrangono contro un’avversaria solidissima sia sotto l’aspetto fisico sia sotto quello tecnico.

La Reyer è arrivata alla settima vittoria consecutiva non per caso: i padroni di casa hanno sfruttato la maggiore taglia in tutti i ruoli per sporcare l’attacco biancorosso ma anche per dominare il confronto a rimbalzo (43 a 28, addirittura). E poi, quando hanno avuto la palla in mano, hanno spesso punito i tentativi di Varese di limitare l’impatto di gente come Parks e Tessitori.

L’impressione generale però è che Varese sia – legittimamente – arrivata con troppa poca benzina al confronto del “Taliercio”. Difficile reggere tre partite in otto giorni contro avversarie tutte fisicamente dotate, per di più con una rotazione ridotta dall’assenza ormai definitiva di Justin Reyes. Un’ipotesi non confermata da coach Matt Brase che nel dopo partita si guadagna il soprannome di “El muto”: tre risposte a monosillabi per dire che no, la squadra era in ottima forma e non è quello il motivo del KO. Senza per altro spiegare perché Varese è finita al tappeto. Perdere fa male a tutti, ma forse la gente di Varese arrivata in forze al Taliercio e quella che a casa trepidava davanti a computer e tv meriterebbe una risposta un po’ più approfondita.

In campo le risposte hanno provato a darle soprattutto Colbey Ross e Markel Brown: il play – marcato faccia a faccia – ha cercato di mettere in scena il suo classico “moto perpetuo” trovando spesso gloria in entrata ma fallendo diverse conclusioni dall’arco (la percentuale lo premia, 4/9, l’andamento del match no). La guardia, carica ma nervosa, ha provato a più riprese a scuotere una squadra che però ha avuto due buchi neri in corrispondenza di Owens e Johnson.

Il pivot è stato letteralmente spazzato via da Tessitori (20 punti e 7 rimbalzi) tanto che alla fine Brase ha lasciato sul parquet più a lungo Caruso di Tariq. L’azzurro ha almeno fatto argine e ridato qualche canestro all’avversario diretto ma è chiaro che l’impatto di “Tex” sia stato decisivo, al pare di quello di Jordan Parks che ha spremuto 23 punti in 20′ senza sbagliare quasi nulla. Nino invece ha perso ogni confronto per mezz’ora: la sua unica fiammata ha riacceso qualche speranza (63-58) a cui Venezia ha replicato con un parziale di 12-0.

E così Varese si risveglia di nuovo a quota 16 con Verona lontana due lunghezze (KO interno con Scafati) e Napoli che agguanta Trieste a 20. Uno scenario che rende quasi impossibile la rincorsa salvezza dei biancorossi che – lo ripetiamo – non hanno colpe a livello di squadra per questa situazione. Prima di preparare il match con Scafati di domenica prossima, si gioca quindi la partita cruciale per il presente e per il futuro: mercoledì la palla a due virtuale sarà lanciata in cielo in un’aula della FIP di Roma con la Procura da una parte e la squadra legale biancorossa dall’altra. Quella è davvero una finale da non sbagliare.

PALLA A DUE

Uno striscione di sostegno esposto dalla curva veneziana raccoglie un grande applauso dai tanti varesini presenti a pochi minuti dal match. Davvero in forze i sostenitori della Openjobmetis, sia nella “gabbia” sia nel settore immediatamente davanti a essa.
Sul campo confermate le assenze di Reyes da una parte, di Watt e Mokoka dall’altra. Solito quintetto per Brase mentre Spahija parte con Tessitori pivot opposto a Owens e con un trio d’esterni tutto straniero.

LA PARTITA

Q1 – Venezia inizia un po’ meglio di Varese ma senza mai “strappare”, sfruttando la superiorità di Tessitori su Owens in area. Quando però la OJM raddrizza la mira dall’arco – triple di Wolde e Brown – arriva il sorpasso, che purtroppo regge per poco tempo. Brase dà spazio presto a Librizzi e De Nicolao per allungare la rotazione. Nel finale di quarto è di nuovo la squadra di Spahjia a mettere il naso avanti, con Spissu che a fil di sirena infila il 23-18.
Q2 – Nel secondo periodo la Reyer prima dà l’impressione di poter scavare il solco e poi lo segna davvero perché Varese non trova gloria da 3 punti e soprattutto concede troppi rimbalzi d’attacco agli orogranata. Caruso fa ancora un filo meglio di Owens, Ross inventa qualche serpentina vincente ma nel complesso l’impatto lagunare è più forte tanto che i 6 punti alla pausa lunga sembrano già un buon risultato, 42-36.
Q3
– Varese fatica ad accendersi anche dopo l’intervallo: una tripla di Ross rimane per diverso tempo l’unica marcatura biancorossa con Venezia che nel frattempo manda il proprio vantaggio in doppia cifra. Johnson continua nella sua serata nera e si busca anche stoppata e trash-talking da Tessitori mentre dalla parte opposta cresce pure Willis. Il solito tandem Ross-Brown con il supporto di Caruso permette però di riaggiornare il distacco: si arriva sino a -7 prima di chiudere sul 63-53.

Brase fa scena quasi muta: “Stanchi? No, eravamo in forma”

IL FINALE

Jaron Johnson, punto nell’orgoglio, torna in campo con una schiacciata e una tripla: 5-0 di parziale e Varese che torna a -5 ma le speranze moriranno lì perché l’Umana piazza un controbreak di 12-0 che ammazzerebbe un elefante. Quando Brown ritrova la via del canestro Venezia è già scappata anche perché pure Bramos ritrova la mano buona mentre Parks, rientrato in campo, ritorna a fare canestro. Partita andata, con i due coach che nel finale mettono in campo le seconde linee: il quintetto tutto azzurro di Varese spreme un bel break finale con 4 punti di Librizzi e tripla di Virginio ma è solo un contorno di consolazione. I padroni di casa stanno già facendo festa e la sirena arriva su un giusto 92-81. La faccia è salva, l’impegno non è mancato, ma stavolta il verdetto è chiaro e avverso.

UMANA REYER VENEZIA – OPENJOBMETIS VARESE 92-81
(23-18, 42-36; 63-53)

VENEZIA: Granger 2 (1-4, 0-1), Parks 23 (9-11, 1-1), Bramos 9 (3-5, 1-4), Willis 12 (1-3, 2-3), Tessitori 20 (7-10, 2-3); Spissu 2 (1-1, 0-2), Ray, Moraschini 7 (1-4, 1-2), A. De Nicolao 7 (1-1, 1-1), Chillo (0-1), Brooks 10 (2-4, 2-5). All. Spahija.
VARESE: Ross 25 (5-10, 4-9), Brown 17 (4-5, 3-7), Woldetensae 6 (2-6 da 3), Johnson 6 (1-5, 1-5), Owens 2 (1-3); G. De Nicolao 4 (2-5), Librizzi 6 (1-1, 0-1), Virginio 3 (1-1 da 3), Ferrero, Caruso 12 (2-4, 1-4). All. Brase.
ARBITRI: Attard, Bettini, Capotorto.
NOTE. Da 2: Ve 26-44, Va 16-33. Da 3: Ve 10-22, Va 12-33. Tl: Ve 10-13, Va 13-21. Rimbalzi: Ve 43 (10 off., Tessitori 7), Va 28 (6 off., Ross 8). Assist: Ve 26 (Spissu 7), Va 15 (Ross 6). Perse: Ve 14 (Spissu 3), Va 8 (Ross, Caruso, Owens 2). Recuperate: Ve 4 (4 con 1), Va 7 (Woldetensae, Librizzi 2). Usc. 5 falli: nessuno. F. tecnico: Brown (26.11), panchina Reyer (27.53), Willis (28.41), Johnson (28.41). Espulso: Brooks (38.43).

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Aprile 2023
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