Pagelle Pro Patria: Mangano distensivo, Vaghi in crescendo, Pitou goleador “in giallo”

I voti dell'ultima partita della stagione. Dopo 11 turni senza successi i tigrotti mettono in spolvero le migliori doti mostrare fino (e soprattutto) a gennaio, con l'ennesimo, cinico clean sheet arrivato a ridosso del fischio finale

Sangiuliano Pro Patria - 22.4.23

MANGANO 6,5 – Il Sangiuliano non rinuncia ad attaccare e si mostra senza paura nel terzo offensivo di gioco, ma la retroguardia tigrotta tiene a bada senza mai panare. Per il secondo portiere, alla terza in campionato (due i clean sheet) nota di merito per la bella parata nel primo tempo su un colpo di testa di Miracoli. Reattivo all’occorrenza.

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VAGHI 7 – Zugaro, Fusi e, su in particolare tutti, Floriani provano in tutti i modi a superarlo puntando spesso l’1vs1. Il difensore, pimpante e astuto, alza gli scudi e crea non poco malumore tra i tifosi gialloverdi che vedono i propri giocatori arginati al limite dell’area rigore. A inizio stagione partiva dietro a Sportelli e all’infortunato Molinari, finisce, un po’ per l’emergenza in infermeria, ma soprattutto per merito, come padrone della sua zona di campo.

LOMBARDONI 6,5 – Quando la Pro Patra ben figura in difesa il leader del reparto fa sempre la parte del leone, e senza mai rinunciare a essere il vertice basso della squadra in fase di possesso. Citizens messi a cuccia nonostante i propositi tutt’altro che amichevoli.

MOLINARI 6,5 – Chiude la stagione a sinistra, dove ha saputo sopperire alle mancanza del titolarissimo Boffelli e di un Saporetti messo al centro del progetto da Vargas nella parta centrale della stagione. Molto di più di un qualunque sesto uomo.

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PIRAN 6,5 – Leggasi le pagelle delle ultime partite, in cui ha sempre fornito prestazioni più che solide sulla fascia destra con tanto di encomio da parte della presidente Patrizia Testa. Peccato averlo “scoperto” ala solo nel finale di stagione dopo tante panchine da mezzala. Avrebbe creato qualche soluzione in più durante gli stop di Vezzoni e Perotti.

FERRI 6+ – Con Nicco indisponibile, il “presenzialista” in maglia 25 viene spostato da sinistra a destra nel terzetto di centrocampo. Svolge insieme a Fietta un lavoro non indifferente sul propositivo centrocampo milanese, su Metlika e Fusi in particolare, lasciando a Vezzoni i compiti offensivi all’interno del terzetto di centrocampo. Almeno finché dopo 30′ non deve uscire dal campo per il secondo infortunio stagionale, una “noia muscolare”. Stremato.

dal 28′ CITTERIO 6+ – Meno contentivo rispetto a quanto mostrato dal “veterano” Ferri (che di anni ne 20, proprio come l’attaccante). La sua natura da seconda punta/ala offensiva lo porta ad affacciarsi in avanti, cosa che male non fa soprattutto nel finale quando il Sangiuliano è sbilanciato per cercare la vittoria.

FIETTA 6,5 – Finisce il girone di ritorno proprio come aveva terminate quello d’andata, in ottime condizioni fisiche e dimostrando che alla Pro Patria un mediano carismatico come il capitano avrebbe fatto comodo in 38 partite su 38. Peccato che anche le primavere siano 38, a novembre 39.

dal 78′ BRIGNOLI SV – Bello rivederlo in campo. In una stagione normale la staffetta con Fietta (anche alternata) sarebbe stata cosa buona e giusta per la Pro Patria, in modo tale da non strapazzare l’architetto Bertoni e fornire tre scelte tattiche differenti a seconda del tipo di partita.

VEZZONI 6,5 – Centra in pieno una traversa che fa tremare il Ferruccio di Seregno. Abituato a fare su e giù per la corsia, spostato da mezzala non si risparmia in una zona diversa da quella di partenza rispetto a inizio stagione, tessendo diverse trame in diagonale palla a terra per Castelli e Piu. Valo stesso dilemma di Piran: e se i due avessero disputato tutta la stagione, e non solo alcune scampoli, a ruoli invertiti?

NDRECKA 6,5 – Il giocatore più costante di tutta la stagione biancoblu. Sulla fascia mancina a Seregno come in stagione di sbavature ne concede pochissime, seppur di partite ne ha saltate soltanto due (per squalifica) e dalla panchina è partitolo solo contro la Pro Vercelli, per poi subentrare a match iniziato.

dal 78′ PITOU 7 – Quattro reti su quattro messe a segno in trasferta, tre con la maglia gialla a ridosso del recupero (il computo totale dice tre vittorie e una sconfitta). La speranza è che il diciottenne (!) francese rimanga a Busto Arsizio a lungo e che lo sponsor tecnico confermi lo stesso colore della maglia away anche per il prossimo anno.

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PIU 6 – Sul finale del primo tempo l’attaccante dal più elevato tasso tecnico della rosa si crea l’ennesima occasione per trovare il settimo sigillo, il pallone si stampa però su palo mentre la bandierina dell’assistente ravvista un fuorigioco di Vezzoni. Quest’anno la dea del calcio nei sui confronti è oltremodo rigida e gli concede mai più di quanto strettamente meritato. Punito con troppo rigore in una stagione sfortunata dal punto di vista personale, a partire dal bottino. Come contro il Piacenza e nel corso dei 66′ a sua disposizione dimostra che la convivenza con Castelli era ed è possibile, soprattutto se dalla panchina può subentrare un attaccante di kg e cm come Chakir.

dal 66′ STANZANI 7 – Il gol vittoria è per 3/4 merito suo, conduzione eccellente del contropiede, iniziato nella metà campo tigrotta numerica e terminato con ciliegina per Pitou dentro l’area. 7 gol, 6 assist. Numeri da non sottovalutare, anche se nel finale ha dovuto spartirsi sempre più minuti proprio con Pitou.

CASTELLI 6 – Terminale offensivo del gioco disputata una partita senza infamia e senza lode, con tanto sacrificio per la squadra. La dimostrazione è la chance creata pochi minuti prima di uscire, pressing vincente su Zugaro e pallone riconquistato e diagonale sul primo palo che fa la barba al palo per poi perdersi sul fondo. Doppia cifra solo sfiorata.

da 66′ CHAKIR 6 – Come già visto in stagione nel tridente (o in una coppia supportata da un trequartista come Pitou/Stanzani) si trova sempre a suo agio. Settimana scorsa si augurava (o congedava?) speranzoso di aver lasciato un buon segno: effettivamente a Busto Arsizio sarà più ricordato per il gol salvezza all 99′ contro il Piacenza che per le altre chance mancate sottoporta. Visto l’arrivo in corsa e gli acciacchi meriterebbe una seconda chance, ma a deciderà sarà il ds e, eventualmente, il prossimo allenatore. Nel contratto dell’attaccante l’opzione per il rinnovo fino al 2024 c’è.

ALL.VARGAS 6,5 – Arrivato a Busto Arsizio disse: “Mi piace vincere 1 a 0”. E così se ne va, con l’ennesimo gol dopo l’80’, il 12esimo dei 37 complessivi. Il rimpianto è di aver sfiorato i playoff nonostante i 50 punti, sarebbe bastata una sola vittoria tra il 5 febbraio e il 22 aprile. Nulla di fantascientifico. L’addio così riserva una retrogusto comunque amaro nonostante l’apprezzamento generale e gli attestasti di stima da parte della squadra.

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Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com

 

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Pubblicato il 24 Aprile 2023
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