Pensa all’acqua che verrà il nuovo progetto per riforestare il Campo dei Fiori
L'innovativo progetto è reso possibile grazie alla collaborazione tra più enti: insieme al Parco Regionale Campo dei Fiori ci sono Alfa, LeReti, Etifor e l’Università degli studi dell'Insubria.
Dai disastri ambientali ad un progetto che guarda al futuro dell’ecosistema varesino, pensando a tutto quello che la natura ci può ancora fornire: è quello su cui sta lavorando il Parco Campo dei Fiori insieme a diversi partner per rispondere al bando emesso da Regione Lombardia, nell’ambito del quadro di azioni prioritarie per la natura (PAF), che finanzia interventi di conservazione della biodiversità, di adattamento ai cambiamenti climatici e di valorizzazione dei servizi ecosistemici di foreste, aree protette e reti ecologiche lombarde, attraverso il coinvolgimento del settore privato.
Un bando per cui il Parco Campo dei Fiori ha redatto il Progetto CdForNature destinato a tre distinti ambiti di intervento:
il primo riguarda gli interventi principali a carattere forestale, cioè ripristinare le foreste abbattute dopo l’incendio, il secondo gli interventi di salvaguardia della biodiversità, come il ripristino del castagneto e il querceto, entrambi esistenti ed entrambi in difficoltà all’interno del parco. Il terzo è relativo alla valorizzazione dei servizi ecosistemici, in particolare la conservazione del suolo contro le frane, e la protezione dell’acqua che scorre in maniera carsica sotto il monte, e delle sorgenti presenti nei luoghi del parco, che poi alimentano gli acquedotti dei comuni circostanti e l’acqua dei rubinetti cittadini.
L’innovativo progetto è reso possibile grazie a un approccio integrato e alla collaborazione tra più enti: partners dell’iniziativa, insieme al Parco Regionale Campo dei Fiori (che è capofila e ente attuatore) ci sono Alfa, LeReti, Etifor e l’Università degli studi dell’Insubria.
UN ACCORDO PER PROTEGGERE LE SORGENTI DEL CAMPO DEI FIORI
In particolare, l’accordo tra il Parco Campo dei Fiori, Alfa e LeReti è una delle fasi operative fondamentali di CdForNature che ha l’intento di tutelare l’acqua che sgorga dal Campo dei Fiori, risorsa preziosa per tutti i comuni che gli stanno attorno.
Il legame tra il suolo e l’acqua è infatti strettissimo: l’acqua distribuita dai gestori ha una buona qualità anche perchè proviene prevalentemente da fonti sotterranee, naturalmente protette. Per questo il ruolo del Parco regionale Campo dei Fiori è essenziale: la sua esistenza permette una conservazione del territorio e un’azione di contenimento di elementi che possono mettere a rischio la potabilizzazione dell’acqua.
Le conseguenze dei devastanti incendi del 2017 e i terribili effetti dovuti al passaggio della tempesta Alex nell’autunno 2020 hanno però ridotto potenzialmente la quantità d’acqua scaturente dalle sorgenti poste sui versanti del Massiccio del Campo dei Fiori. E la siccità purtroppo rende ancora più drammatica la situazione «La quantità di pioggia caduta nel 2022 è la metà di quella caduta nel 2021» ha ricordato Pierpaolo Torelli, presidente di LeReti. «Quello che possiamo fare è operare in modo preventivo, con l’obiettivo di proteggere le risorse che ancora abbiamo. Nello specifico, è strategico proteggere le fonti alimentate dalle acque che cadono sul massiccio del Campo dei fiori e che approviggiano i comuni di Varese, Comerio, Barasso, Casciago, Luvinate e Sangiano».
L’accordo tra Parco Campo dei Fiori, Alfa e LeReti prevede sia una compartecipazione alle spese per interventi di riforestazione e ripristino delle foreste danneggiate, sia la nascita di un Gruppo di Lavoro Tematico a cui parteciperanno tutti i partners firmatari, lavorare in maniera condivisa sulla valorizzazione dei servizi ecosistemici idrici: lo scopo è la realizzazione di interventi di carattere permanente per la protezione delle sorgenti dal rischio idrogeologico, e l’attività di censimento e di rimozione dei principali CDP (serbatoio interrati, accumuli di rifiuti) e la dismissione o il recupero dei caselli sorgivi abbandonati.
«Questo tavolo di lavoro è un punto di arrivo importante e di buon auspicio – ricorda il Presidente del Parco regionale Giuseppe Barra – Contrastare i cambiamenti climatici è un compito di tutti noi: Gli effetti del nostro lavoro di oggi non solo li potremo vedere noi ma soprattutto li vedranno i nostri figli. Non sempre è facile comprendere quello che sta accadendo, ma la siccità che ci ha già colpito l’anno scorso la stiamo già vivendo nelle nostre case. Dobbiamo quindi lavorare non solo in emergenza ma anche e soprattutto in modo preventivo, non dobbiamo aspettare che gli eventi ci travolgano, ma possiamo e dobbiamo agire prima».
«I cambiamenti climatici – commenta il presidente di Alfa Paolo Mazzucchelli – Hanno profonde ripercussioni anche sul patrimonio idrico, e quindi sulla gestione del nostro lavoro quotidiano. È dunque indispensabile, per concretizzare interventi efficaci di contrasto alle conseguenze negative di queste mutazioni, una visione a 360° del problema e la collaborazione sinergica tra tutti i soggetti che hanno competenza sul territorio. Noi abbiamo già avviato un percorso con l’altro gestore del servizio acquedotto in provincia per sviluppare azioni comuni a tutela della risorsa acqua potabile e questo ulteriore progetto che ci vede protagonisti va nella stessa direzione e sono certo porterà a risultati positivi importanti».
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