Un anno fa l’incendio di San Quirico. A come Angera: “Prevenzione fondamentale”
La lista guidata da Marco Brovelli ricorda l'anniversario dell'incendio che ha devastato i boschi della collina tra Angera e Ranco e presenta alcune proposte per evitare che eventi simili si ripetano
Domani, 15 aprile, ricorrerà il primo anniversario dell’incendio della collina San Quirico di Angera e Ranco. Le fiamme hanno distrutto circa 60 ettari di bosco causando danni La lista civica “A come Angera”, candidata alle prossime elezioni comunali, ha voluto ricordare questo evento che ha segnato tutta la comunità. Di seguito la nota inviata
«L’incendio del 2022 ha rappresentato, purtroppo, la conclusione di una triste parabola iniziata qualche anno prima. La flora e la fauna autoctone, infatti, erano già state messe in pericolo dalle siccità e dalle temperature estive in continuo aumento nonché da molte manomissioni di origine umana. Inoltre, un primo incendio si era già verificato alcuni mesi prima di quello apocalittico di un anno fa ma, per fortuna, era stato bloccato prima che potesse causare estesi danni. Ringraziando sentitamente tutti coloro che – come gli stessi Marco Brovelli e Lino Coltellese (rispettivamente candidati sindaco e consigliere, ndr) – hanno messo a rischio la propria vita per salvare San Quirico, per il futuro della collina amata dagli angeresi ci proponiamo, innanzitutto, l’inserimento nel contiguo Parco Locale del Golfo della Quassa: esso attualmente include parte dei Comuni di Ranco e Ispra e ha come ente gestore il Parco Regionale del Campo dei Fiori. Inoltre, auspichiamo l’estensione dell’area di elevata naturalità, come da Piano Territoriale Paesistico regionale, per ora limitata solo a una modesta porzione del nostro piccolo massiccio montuoso. Fra i punti programmatici della lista c’è, inoltre, la prevenzione degli illeciti anche tramite un’implementazione dell’attività di sorveglianza, sia di persona, ad esempio attraverso le Guardie Ecologiche Volontarie (GEV), che tramite dispositivi di video sorveglianza anche attraverso dispositivi a infrarossi che possono percepire tempestivamente variazioni di temperatura come quelle causate da incendi. Fra i punti primari da tenere in considerazione c’è poi il ripristino idrogeologico dell’area eliminando fattori di degrado del suolo con la previsione di costruzione di vasche che – in caso di incendi- possano essere utilizzate dai vigili del fuoco come riserva d’acqua ma anche durante l’anno dalla fauna selvatica tra cui, soprattutto, gli anfibi della collina che si stanno estinguendo per mancanza di siti riproduttivi idonei a causa della siccità. Infine, utilizzando i database esistenti, c’è la volontà espressa nel nostro programma di reintrodurre quelle specie vegetali cancellate, come ad esempio il ginepro o fortemente ridotte dall’azione del fuoco».
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