Il piccolo paese di Quinzano, dove tutti si vestono in rosa per l’arrivo del Giro
Poche centinaia di abitanti, ma hanno stampato 1600 magliette rosa. E non solo: nastri, striscioni e una scenografia "aerea" saluteranno il gruppo di ciclismo
Le nonne preparano i nastri con i nipotini, il gruppo dei ciclisti prepara il cartello “fiammingo” per annunciare l’ingresso al paese, i podisti son pronti a distribuire le magliette.
A Quinzano c’è un intero paese – un paesino, intendiamoci – che attende il Giro d’Italia, che passerà di qui nel primo pomeriggio di sabato 20 maggio.
«Quando abbiamo visto la tappa che arrivava a Cassano pensavamo passasse dal Sempione e Gallarate, è stato inaspettato scoprire a marzo che il gruppo passerà anche da Quinzano» ci racconta Luca Gaiarin, 25 anni, che è un po’ il coordinatore delle iniziative pensate per far di sabato un giorno di festa da ricordare.
Ai profani di ciclismo va spiegato un aspetto: fuori dalle tappe di montagna e da alcune tappe “movimentate” è tutto sommato raro che il Giro si allontani dalle strade principali. È un po’ anomalia il finale della tappa di sabato 20 maggio, perché – dopo aver seguito la Statale del Sempione dall’Ossola fino a Sesto Calende – per arrivare a Cassano Magnago il gruppo si infilerà su strade più secondarie. Da qui il passaggio a Quinzano, frazione di Sumirago, sulla strada che da Vergiate porta ad Albizzate.
Passaggio inaspettato, clima da paesino francese sperduto al Tour de France. Per dire: anche qui hanno pensato ad una scenografia che si veda dall’alto, a beneficio degli elicotteri delle tv. «L’hanno ideata quelli dell’associazione Il Bosco: i bambini porteranno i loro disegni che verranno inseriti all’interno di una grande scritta “Viva il giro” preparata in quello che noi qui a Quinzano chiamiamo “il prato grande”, in via Kennedy».
Via Kennedy è la strada che il gruppo del Giro percorrerà uscendo da Quinzano verso Albizzate. Sulla salita all’ingresso del paese invece ci sarà un simpatico (finto) cartello stradale che segnala la ripida rampa che gli appassionati chiamano Quinzanenberg, come fosse un tratto del Giro delle Fiandre, la gara ciclistica caratterizzata da brevi e ripide salite (molte delle quali hanno nomi che finiscono appunto in -berg)
All’inizio il passaggio del Giro era solo roba da appassionati di ciclismo, ma nell’arco di tre mesi è diventata una impresa collettiva, che ha coinvolto il gruppo dei ciclisti, quello dei podisti, l’associazione Il Bosco, «le famiglie del paese che hanno preparato e appeso nastri rosa», il panettiere e l’autista e il geometra e gli altri commercianti, «i piccoli imprenditori che hanno messo soldi come sponsor, il Comune che ha messo nastri tricolore».
Rosa invece sono gli striscioni principali, quelli che danno il benvenuto al Giro, insieme ad una immancabile bici rosa su una rotonda.
Sabato ci sarà il truccabimbi per i bambini e soprattutto la distribuzione delle magliette dedicate, stampate grazie agli sponsor e fornite gratuitamente. «Ne distribuiremo 1600». Più del numero di abitanti del villaggio, perché nel paese piccolo le cose si fanno in grande
GIRO D’ITALIA SU VARESENEWS – In collaborazione con Eprom Solutions, Finazzi Serramenti, Ottica Nicora
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