Il Rettorato apre le porte all’arte con la mostra di Antonio Pizzolante

In mostra una selezione di opere dell'ultima produzione dell'artista in un percorso espositivo dal titolo "Haiku o la forma del vuoto"

Il Rettorato apre le porte all'arte

Il Rettorato dell’Università degli Studi dell’Insubria apre nuovamente le porte all’arte e si apre alla città con la mostra «Haiku o la forma del vuoto» di Antonio Pizzolante inaugurata questa mattina alla presenza del Magnifico Rettore Angelo Tagliabue e del direttore generale Marco Cavallotti. Le opere dell’ultima ricerca dell’artista si confrontano con gli spazi dell’Università in un dialogo tra passato e presente.

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La mostra ideata da Andrea Spiriti e Massimiliano Ferrario avvia una nuova stagione dell’attività espositiva dedicata all’arte contemporanea del territorio insubre, curata dal Centro di ricerca per la Storia dell’arte contemporanea (Crisac) del Dipartimento di Scienze umane e dell’innovazione per il territorio (Disuit), e si inserisce nell’ambito degli eventi organizzati per celebrare i 25 anni dell’Università degli Studi dell’Insubria, fondata il 14 luglio 1998.

Un evento che vuole «Creare un luogo di aggregazione – ha spiegato il Rettore Tagliabue– perchè il rettorato deve essere un luogo di cultura aperto alla città. Vuole essere la casa di tutti e occasioni come queste sono importanti. Una delle cose più belle dell’Accademia è dare l’occasione di imparare cose nuove e questa può essere una di quelle. Una spinta verso il sapere nuovo.»

Dopo le fortunate mostre realizzate tra il 2019 e 2020, che hanno ripercorso l’attività di Gianluigi Bennati e di Antonio Pozzi, la nuova esposizione è la prima dedicata a un artista vivente, Antonio Pizzolante, già presente alle due collettive del 1999 e del 2018-2019 (Ventennale) in Rettorato. «L’evento – spiega Andrea Spiriti – inaugura il filone espositivo rivolto alle ricerche non figurative, componente imprescindibile della stagione artistica contemporanea».

Spiega Laura Facchin «La scelta per un artista di realizzare un’installazione è sé stessa uno spazio di decisione, tra vecchio e nuovo, tra tradizionale e innovativo. La storia di questo luogo e gli spazi degli anni quaranta vengono rivisitati grazie a opere degli anni 2000. Le installazioni, collocate negli spazi storici della sede centrale di ateneo, dialogano con le testimonianze architettoniche e figurative dell’ex Collegio Sant’Ambrogio e riflettono gli esiti dell’ultima fase della ricerca di Pizzolante e per poter percepire le dinamiche tra pieni e vuoti bisogna fermarsi, osservarle, percepirle».

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Centrale è il rapporto che la forma insatura con lo spazio (reale e illusorio, tangibile ed evocato), a creare o a enfatizzare pieni e vuoti, concavità e convessità, orizzontalità e verticalità, che veicolano una riflessione su presenza e assenza, realtà e metafora, identità e storia.

«L’opera di Pizzolante accorpa pittura, scultura e architettura. Opere polimateriche con materiali poveri come pietra, carta. Il rimando, costante, alle culture dell’antico Mediterraneo, già baricentro della produzione degli anni Ottanta e ribadito nei cicli delle Porte, dei Portali e delle Dimore (come in Dimora bianca, 2018, parte della collezione permanente di Ateneo), trova ulteriore sviluppo con il tramite di un’attenta indagine sull’antropologia dei materiali (legno, ferro, metallo, pietra, carta) – afferma Massimiliano Ferrario, curatore della mostra –. Nella sua propensione all’evoluzione, la maturità artistica di Pizzolante coincide con la volontà di estendere, da un lato, la rotta del suo percorso artistico, per esplorare culture lontane, come quella nipponica; dall’altro, con la capacità di rifuggire dalla statica adesione a singoli schemi stilistici, in virtù di contaminazioni che non mancano di orientarsi verso un più nitido afflato post-informale, di natura minimalista e concettuale, che molto deve proprio allo sguardo verso Oriente, ma che si sostanzia e legittima anche in virtù delle intuizioni italiane degli anni Cinquanta e Sessanta».

«Haiku o la forma del vuoto» di Antonio Pizzolante è illustrata da un catalogo scientifico curato dal Crisac e pubblicato da Editris, con i contributi di Andrea Spiriti, Massimiliano Ferrario e Laura Facchin. La mostra sarà visitabile gratuitamente sino al 28 agosto, dal lunedì al venerdì, con orario continuato 9-18.

 

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erika@varesenews.it
Pubblicato il 15 Maggio 2023
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