Ok della Commissione Esteri e Finanze del Senato all’accordo fiscale Italia Svizzera
Nella mattina del 24 maggio il disegno di legge di ratifica ha ottenuto il via libera dalle commissioni congiunte Affari Esteri e Finanze. Recepita anche la norma transitoria sul telelavoro

Prosegue l’iter istituzionale che precede l’entrata in vigore dell’accordo fiscale tra Italia e Svizzera che andrà a regolare la tassazione dei lavoratori frontalieri. Questa mattina il disegno di legge di ratifica dell’intesa internazionale è stato sottoposto all’esame delle commissioni congiunte Affari Esteri e Finanze del Senato (che già si era espresso in materia), gli organismi competenti sulla questione che coinvolge da un lato i due paesi, l’Italia e la Confederazione Elvetica, dall’altro le materie di natura fiscale, che l’hanno approvato
Ai lavori ha partecipato il senatore varesino del Partito democratico Alessandro Alfieri: «In Commissione abbiamo dato il via libera alla ratifica del nuovo accordo fiscale, in cui abbiamo recepito la norma transitoria sul telelavoro (che vale fino al 30 giugno) per non penalizzare fiscalmente i lavoratori frontalieri che lo utilizzano. Settimana prossima in aula lo approveremo definitivamente e per parte mia, come capogruppo del Partito democratico, chiederò l’impegno del governo a chiudere con la controparte elvetica un’intesa definitiva sullo smart working che eviti ai lavoratori frontalieri di pagare più tasse se utilizzano questa modalità. L’obiettivo è tutelare tutti coloro che lo utilizzano fino al 40% delle ore settimanali di lavoro».
Il provvedimento, approvato dalla Camera con alcuni interventi integrativi, dovrà ora passare nuovamente in aula. C’è molta attesa da parte dei lavoratori italiani pendolari in Canton Ticino perché nel testo (qui una sintesi a cura del sindacato Ocst), oltre alle importanti norme che regoleranno i nuovi rapporti di frontalierato ed alcuni temi collaterali, sono contenute anche le disposizioni transitorie che andranno a risolvere l’attuale stallo normativo sul telelavoro, una delle questioni attualmente aperte e sulla quale i sindacati dei frontalieri hanno richiesto più volte un intervento normativo specifico.
I frontalieri in Svizzera sono circa 380mila, il Ticino è uno dei cantoni maggiormente toccati dal pendolarismo: sono circa 78mila i lavoratori delle province italiane di confine, come Varese, Como e Vco, che quotidianamente passano la frontiera per lavoro.
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