L’amicizia tra il cucciolo di labrador e Leo per affrontare insieme l’autismo

A spasso con Aaron il bambino sente meno ansia, si creano relazioni, si passano informazioni, si superano barriere e "ci rende più simpatici alle persone"

Leo e Aaron

Aaron è un cucciolo di Labrador, un cane di assistenza, che da ottobre cresce insieme a Leo, 11 anni, e lo aiuta ad affrontare l’autismo.
Ogni giorno la loro amicizia porta benefici inaspettati non solo nella conquista di nuove autonomie, ma più in generale sulla qualità della vita di Leo e di tutta la sua famiglia, che ha più occasioni per sorridere, uscire, incontrare persone e diffondere così maggiore consapevolezza sull’autismo. Proprio com’è nel destino del suo nome: Aaron, autism awareness runs on dogs.

Aron non è arrivato nella vita di Leo per caso. «Leo è un bambino che sta crescendo, sta diventando un ragazzo, gli inviti alle feste di compleanno sono sempre meno e, al di fuori della scuola, è sempre più in solitudine», racconta la mamma Cristina Finazzi, fondatrice di spazio Blu Autismo. Da l’esigenza di trovare un modo per distrarre Leo da se stesso e aiutarlo a trovare nuovi interessi in grado di aprirlo al mondo. E cosa può esserci di meglio se non prendersi cura di un altro soggetto vivente, avere il compito di portarlo fuori e favorire così l’incontro con altre persone.

UN CANE DI ASSISTENZA PER LEO

È nata così l’idea di adottare un cane di assistenza per Leo. Selezionato con le stesse caratteristiche di un cane per la Pet terapy, ma a differenza di questo specificatamente addestrato per la disabilità motoria o cognitiva, i cani di assistenza sono più assimilabili ai cani guida – specificatamente addestrati per guidare le persone cieche o ipovedenti – cui li ha equiparati Regione Lombardia in attesa che sia istituito a livello nazionale, come per i cani guida un apposito registro. «In Italia sono ancora poco diffusi, mentre negli USA sono una realtà ormai consolidata – racconta Finazzi – inizialmente ci siamo rivolti al centro “Il mio labrador – educazione cani per disabili” di Andrea Zenobbi, molto attivo sul web, consapevoli che tra lista d’attesa e addestramento personalizzato il tempo necessario per aver il  cane a casa è di circa due anni e mezzo. Ma c’è  stato un inaspettato colpo di fortuna».

Una famiglia siciliana aveva fatto richiesta di un labrador per una ragazzina in una situazione simile a Leonardo, che però si  è rivelata allergica al pelo del cane. Così il cucciolo che doveva essere destinato a lei e che era già in addestramento a Varese con Alessandra Gandini di Dog’s Avenue, all’improvviso era in cerca di un nuovo padrone: Leo! «Così a ottobre è arrivato Aaron e con Leo è stato amore a prima vista – racconta la mamma – Leo aveva avuto altri animaletti prima, ma l’interesse mostrato non è mai stato accompagnato prima da un’empatia tanto profonda e che cresce ogni giorno».

L’AMICIZIA SPECIALE TRA AARON E LEO

Aaron oggi ha meno di un anno e mezzo e continua la seconda parte del suo addestramento speciale, mentre vive in stretto contatto con Leo: il cane dorme nella stessa stanza con il bambino, ed è lui a svegliare Leo al mattino. «Quello della sveglia è sempre stato un momento critico – racconta Cristina Finazzi – ma da quando c’è Aaron la giornata inizia sempre con il sorriso, ed è un gran bel cambiamento! Aaron aiuta Leo anche nelle routine, ad esempio a togliersi il pigiama, e poi gli porge le scarpe prima di uscire».

Ci sono regole precise da seguire per tutta la famiglia in modo che sia chiaro che è Leo il padrone di Aaron, è Leo a dargli i premietti, è Leo a portarlo al guinzaglio. «I due sono anche una banda – racconta divertita mamma Cristina – ad esempio hanno sviluppato una vera passione per i tappi e li fanno sparire di continuo per giocarci. Oppure quando Leo è stato male quest’inverno, Aaron è sempre voluto restare al suo fianco».

Grazie all’udito, all’olfatto e all’istinto, il cane ha una percezione del mondo diversa dall’uomo e per certi aspetti più in linea con le percezioni delle persone autistiche – spiega Finazzi – A partire da queste caratteristiche e grazie all’addestramento specifico, Aaron percepisce e previene le crisi da sovraccarico sensoriale di Leo e ne diminuisce l’ansia».
Ma il contributo più sorprendente di Aaron è durante le passeggiate che sono diventate frequenti, portano Leo ad uscire volentieri e soprattutto permettono al bambino e ai suoi genitori di interagire con tante persone.

AARON È STRUMENTO DI CONSAPEVOLEZZA SULL’AUTISMO

Se la diversità troppo spesso spaventa o crea diffidenza, il cucciolo di labrador suscita per lo più empatia: «Da quando Aaron è con noi in passeggiata ci capita sempre più spesso di scambiare qualche parola con le persone che incontriamo, incuriosite dal cucciolo o dalla sua pettorina gialla tipica del cane d’assistenza, ancora poco nota – racconta Cristina – ci capita così di spiegare che Leo è autistico e di come Aaron lo aiuti nel superare alcune difficoltà, diffondendo di fatto maggiore consapevolezza sull’autismo».

Una consapevolezza che cresce attorno ad Aaron e Leo anche nelle istituzioni o nelle situazioni che affrontano, dall’ingresso a Villa Panza, che ha dimosrato grande disponibilità e con cui è nato un dialogo costruttivo per migliorarne l’accessibilità, all’esempio dei supermercati, che in città si sono adeguati a lasciare entrare Aaron, alla funicolare per salire a Bergamo Alta», racconta Cristina con riferimento all’episodio riportato  il mese scorso VareseNews.

“Senza museruola il cane non sale”: ma la rivolta dei presenti permette a Leo e Aaron di salire a Bergamo alta sulla funicolare

«A spasso con Aaron si creano relazioni, si passano informazioni , si superare barriere e ci rende anche più simpatici alle persone», afferma mamma Cristina.

Certo, la società  è abituata ai cani guida per i ciechi, meno al cane di assistenza: «Spesso bisogna spiegare il senso della pettorina gialla e che quando ha la pettorina il cane sta lavorando, e anche se è  un cucciolo non va accarezzato né in altro modo distratto da Leo. Entrambi sono ancora cuccioli ed entrambi non parlano, la comunicazione tra loro si basa molto sul contatto tra la mano di Leo e la bocca di Aaron», spiega Cristina.

Certo il cane ha un costo, e l’addestramento continuo lo rende particolarmente impegnativo, ma la fatica è pienamente ripagata dai benefici che Aaron porta per Leo e, di conseguenza anche su noi genitori e sulla qualità della vita familiare in generale. Da quando c’è lui ogni sera abbiamo un episodio che ci ha fatto sorridere durante la giornata e ci svegliamo  con il sorriso di Leo. È meraviglioso», afferma Cristina Finazzi.

Aaron sarà premiato giovedì 1 giugno durante l’Evento solidale de La Casa del Giocattolo Solidale come Amico dei diritti del bambino.

Amico dei diritti dei bambini: i premi assegnati da La Casa del Giocattolo Solidale

Lidia Romeo
lidiaromeo@gmail.com

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Pubblicato il 31 Maggio 2023
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  1. elenera
    Scritto da elenera

    Da lacrimuccia…
    Una BELLISSIMA storia di amicizia, sostegno, vicinanza… Capisco quanto questo cane abbia potuto portare una ventata di allegria nella famiglia in cui vive. Il labrador, poi, è una razza particolare, così mansueta, irruenta, ma docile, dolcissima…
    Si dice sempre che le belle notizie non fanno notizia. Questa non sarà una vera e propria notizia, ma scalda il cuore lo stesso. Bello, bello, BELLO.

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