“Silenzio in aula”: alle scuole di Cittiglio le palline da tennis battono il rumore
L'idea di tre insegnanti applicata in 1aB: le palline vecchie tornano utili per rendere più sana la classe dal punto di vista acustico e favorire l'apprendimento. Genitori e alunni entusiasti
Un’idea geniale, a costo zero che – anzi – si trasforma in un perfetto esempio di riciclo utile. A Cittiglio c’è una classe della scuola secondaria di I° grado (le medie) dove il rumore causato dallo spostamento di banchi, sedie e cattedra è già un lontano ricordo.
L’idea è tanto semplice quanto curiosa ed è venuta alle docenti della 1a B della scuola “Giovanni XXIII” (che fa parte dell’Istituto Comprensivo “Edoardo Curti” che ha sede a Gemonio): alle gambe di banchi e sedie sono state applicate vecchie palline da tennis, tagliate e adattate per creare un ambiente ideale dal punto di vista acustico. Ovattato, rilassato, favorevole all’apprendimento e all’attenzione durante le lezioni. Una situazione adatta a tutti e non solo a chi è ipersensibile al rumore.
Le professoresse Mariarosaria Cappilli, Monica Clemente e Valentina Carbone hanno trovato terreno fertile sia tra i giovani studenti sia tra le loro famiglie: quando l’idea è stata sottoposta ai genitori è iniziata una “gara” per raccogliere un numero adeguato di vecchie palline che hanno la caratteristica di essere fonoassorbenti. E che dopo un certo utilizzo vanno cambiate, perché rimbalzano meno del dovuto sui campi da tennis.
«Il risultato è stato evidente fin da subito anche dal confronto con le altre classi – spiegano le docenti – Finalmente non è diventato più un problema spostare o sistemare sedie e banchi, anche per formare le isole dei gruppi di lavoro quando ciò si rende necessario in alcuni momenti della didattica». Come prevedibile, il progetto è stato apprezzato anche al di fuori della classe coinvolta ed è piaciuto a tutti i docenti e alla Dirigente scolastica, entusiasta di trovare un ambiente inclusivo che abbatte le barriere all’apprendimento. E aiuta a riciclare oggetti altrimenti destinati alla discarica.
«Noi della 1B di Cittiglio speriamo che l’idea venga copiata da tutto l’Istituto comprensivo» concludono i diretti interessati. E a quanto pare il loro desiderio è destinato ad avverarsi nelle prossime settimane.
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