Varese-Antifa in piazza: “No ad ogni forma di fascismo e discriminazione”
Centinaia le persone che hanno riempito la centrale Piazza Monte Grappa: "Relazione, confronto e democrazia contro gli ultimi episodi che hanno interessato la nostra provincia"
Movimenti, associazioni, liberi cittadini in piazza per dire no al fascismo e per ribadire l’impegno contro ogni forma di discriminazione. Domenica 21 maggio, la centralissima Piazza Monte Grappa si è colorata di bandiere di tante realtà che ogni giorno si impegnano per una città libera e democratica, per i diritti di tutti, senza discriminazioni.
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Una manifestazione organizzata da Collettiva* e alla quale hanno risposto in tanti: la piazza era piena per tutta una sua metà. Al centro un piccolo palco dove si sono susseguiti gli interventi di esponenti di tante realtà varesine e milanesi, tra le altre: Anpi Varese, Cgil Varese, la rete studentesca di Varese e Milano, il movimento Friday For Future, ArciGay, FemVa, Agedo, la Casa delle Donne Anna Adriulo di Gallarate e altri.
Dalla parte opposta della piazza, la presenza di un gruppo di militanti neofascisti che ha assistito alla manifestazione, che si è svolta senza disordini. A pochi centinaia di metri anche le Forze dell’Ordine che hanno presidiato l’evento.
Ad aprire la manifestazione un comunicato letto dai rappresentanti di Collettiva* dove hanno denunciano: “gli episodi che hanno interessato Varese e provincia nelle ultime settimane”, definendoli “carichi di una prepotenza e di una violenza sfaccettate che non ci appartengono”. Riferendosi in particolare, al concerto dell’estrema destra organizzato ad Arcisate, l’aggressione ai tifosi del Napoli e a quanto accaduto il 25 Aprile ad Azzate, quando un gruppo di militati della Comunità dei Dodici Raggi ha creato momenti di tensione. Anche per questo l’Anpi di Azzate, oltre ai consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, si sono presentati alla manifestazione con un grande striscione, posizionandosi in prima fila.
“Una violenza che si sfoga sui nostri territori ma che è figlia di un sistema che per sua natura si nutre di sfruttamento e oppressione e che non fa altro che aggravare fenomeni di marginalità e disuguaglianze già presenti. – continua il comunicato di Collettiva* – Di un sistema che si mangia gli spazi pubblici di relazione, di confronto e di democrazia. Ma è anche figlia di un linguaggio razzista e xenofobo che purtroppo a volte appartiene anche a quelle che sono le più alte cariche istituzionali di questo Stato, e che legittima in qualche modo il rialzare la testa di gruppi neo fascisti e neo nazisti. Ecco perché crediamo che sia ora di tornare a praticare ciò che abbiamo un po’ dimenticato: tornare a vivere e attraversare lo spazio pubblico delle nostre piazze e delle nostre città riempiendolo di contenuti che per noi sono importanti e che non vogliamo restino chiusi nei luoghi delle nostre assemblee”.
La piazza di oggi è stato quindi un momento di incontro, la voglia di ribadire che esiste una Varese “convintamente antifascista” e per una comunità “libera dalla Violenza machista, libera da modelli educativi che parlano di prevaricazione, libera dagli abusi di potere. Ma per una cura universale e felicemente femminista, antirazzista e antifascista”.
La piazza ha iniziato a riempirsi intorno alle 17 per continuare a manifestare fino alle prime ore della sera. Presenti anche tanti volti delle istituzioni, tra cui gli assessori Andrea Civati e Roberto Molinari, i consiglieri Matteo Capriolo e Giacomo Fisco e i Giovani Democratici, il consigliere regionale Samuele Astuti, oltre al senatore varesino Alessandro Alfieri che dopo i fatti del 25 Aprile ad Azzate ha portato una interrogazione al Ministro dell’Interno Piantedosi per chiedere conto del perché l’associzione Do.Ra. non sia ancora stata sciolta.
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