Woldetensae, dalla maglia della Openjobmetis alla tuta degli spalatori di fango in Romagna
Il giocatore biancorosso ha trascorso tre giorni nelle zone alluvionate: «Ho lavorato per liberare gli scantinati dalla melma. Chi può farlo aiuti la Croce Rossa. Il basket? Resto a Varese»
La foto di Yuki Tsunoda – il pilota giapponese della Alpha Tauri di Formula Uno – immortalato con stivali e scopettone per spalare fango dalle strade di Faenza (dove ha sede la scuderia) ha fatto il giro del mondo e ha messo in luce la voglia e la potenza dei tanti giovani che si sono dati da fare per aiutare le zone alluvionate dell’Emilia Romagna.
Tsunoda però non è stato l’unico sportivo professionista a impegnarsi in questo senso: un altro atleta che non ha esitato a vestire una tuta gialla protettiva e impugnare pala e ramazza è ben conosciuto ai tifosi di Varese. Si tratta di Tomas Woldetensae, 25enne guardia-ala della Openjobmetis che ha raggiunto Cesena ed è rimasto tre giorni a fronteggiare l’emergenza in prima persona.
«Sto arrivando a Forlì, sentiamoci domani» ha spiegato Wolde nella prima chiamata. E oggi, 24 ore dopo, eccolo all’appuntamento telefonico per raccontare la sua esperienza. «Io sono nato e cresciuto a Bologna e ho diversi amici nelle zone colpite dal maltempo dei giorni scorsi. Visto che, purtroppo, non stiamo disputando i playoff e che ero ben conscio dell’emergenza in corso, mi sono recato a Cesena dopo essermi accordato con alcune persone che conosco».
Tomas è arrivato sabato in Romagna «e domenica ho iniziato a lavorare. Sono rimasto due giorni nei pressi di Cesena mentre ieri, appunto, mi sono spostato a Forlì. Mi sono unito a squadre di persone già presenti sul posto e ho lavorato soprattutto per liberare dal fango gli scantinati, oppure per spostare elettrodomestici e altre cose del genere. Spalare, pulire, fare spazio e via dicendo».
Tomas con il designer Marcantonio Raimondi Malerba, a sua volta impegnato a spalareNonostante l’altezza non comune (1,96) e le presenze in Serie A e in Nazionale, Woldetensae non è stato riconosciuto dagli abitanti del posto e dalle persone che erano all’opera con lui, amici esclusi ovviamente. «No, ma non importa. Anzi, forse è meglio così, il rapporto è stato ancora più genuino».
Accanto all’impegno “muscolare”, il giocatore della Openjobmetis ha affiancato un appello attraverso i propri canali social. «Quello di sostenere la Croce Rossa Italiana dell’Emilia Romagna: ci sono tanti bisogni in questo momento, se qualcuno vuole contribuire con una donazione è molto ben accetto».
Per finire, un giusto accenno alla pallacanestro anche perché Woldetensae è tra i giocatori che quest’estate concorreranno a una maglia azzurra. E perché i tifosi biancorossi sperano di rivederlo da protagonista a Masnago. «Il termine per la clausola di uscita contenuta nel mio contratto è scaduto. Non è stata esercitata né da me né dalla società, quindi resto a tutti gli effetti un giocatore della Openjobmetis. Ci vediamo a Varese».
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Prima ancora di essere un ottimo giocatore di basket, si dimostra un grande, generoso uomo. Chapeau! PS: felicissimo resti a Varese, con i migliori auguri per la prossima stagione, nazionale compresa.