Al Liceo Sacro Cuore di Gallarate la fine della scuola è un’occasione per domandarsi cosa è cambiato
Per i docenti e per gli studenti, la fine dell'anno scolastico rappresenta anche un momento dove riflettere su quello che è stato, sui cambiamenti e su quanto è stato l'anno a livello scolastico e a livello umano in termini di crescita personale
Un altro anno scolastico si è concluso. Come nelle altre scuole, giovedì 8 giugno alle ore 12.55 è suonata la tanto attesa campanella di fine anno, seguita dalle urla di festa e dal rumore di qualche tappo di Prosecco che i ragazzi di quinta solitamente stappano per festeggiare l’ultimo giorno di scuola della loro vita, prima di concentrarsi sull’esame di maturità e iniziare il proprio percorso universitario o lavorativo.
Qual è il bilancio per alunni e docenti?
“Nella società di oggi il lavoro è spesso vissuto come una parentesi dalla vera vita, quella del dopo-lavoro, del fine settimana, delle ferie”, racconta la coordinatrice prof.ssa Laura Broggi. “Noi docenti siamo previlegiati. Nel rapporto quotidiano con i ragazzi, che provocano e sfidano, nella condivisione continua con i colleghi, che chiede sempre un giudizio su quello che accade a scuola, abbiamo la possibilità ogni giorno di mettere a fuoco lo scopo ultimo del nostro lavoro: accompagnare i giovani a diventare uomini e donne consapevoli e creativi. Quest’anno, dopo gli anni della pandemia, i rapporti tra di noi sono tornati ad essere protagonisti. Una docente durante un colloquio mi ha riferito che per lei quest’anno la cosa più preziosa è stata la possibilità di condivisione serrata con me e i colleghi su tutto quello che le succedeva, anche entrando nel merito del lavoro, senza censurare gli sbagli. Io sto imparando quanto sia fondamentale rimettersi in discussione e lasciarsi stupire da quel che accade con i ragazzi, sempre!”
“Questo anno è stata una rinnovata sorpresa: il nostro lavoro non è mai un già saputo, ma ci si risbatte la testa tutti i giorni” racconta invece la prof.ssa di italiano Anna Doglio. “La sorpresa sono sempre i ragazzi: aspettano di essere conquistati. Aspettano di potersi interessare e appassionare a qualcosa. E se non è la materia che insegni, con le sue regole e le sue intuizioni, è lo spettacolo sconcertante di qualcuno che sia appassionato a qualcosa. Questa è una possibilità che c’è tutti i giorni, tutte le mattine, a patto che si entri in classe disponibili a essere sorpresi, da loro e da quella materia che abbiamo scelto come strada per arrivare a loro. Insomma: loro aspettano di essere conquistati, a noi tocca continuare ad aspettare di essere sorpresi”.
Anche per i ragazzi questa campanella di fine anno non è solo il momento dell’esito didattico, ma anche tempo di bilanci. A settembre Benedetta, classe terza, e Andrea, classe seconda, hanno cambiato la scuola e hanno iniziato il loro percorso al Liceo Sacro Cuore. Benedetta racconta: “Avevo paura di andare a scuola, la vivevo come un obbligo. Quest’anno ho scoperto che è una delle cose più belle e care che ho: la disponibilità dei compagni e dei docenti sono state preziosi; le gite che abbiamo fatto, organizzate e pensate nel momento giusto, rispetto a quello che avevamo imparato in classe, mi hanno fatto capire che la scuola mi insegna sia competenze culturali che di relazione”.
Per Andrea uno dei momenti più significativi è stata la gita scolastica dove, per la prima volta lontano da casa, si è scoperto autonomo, in grado di organizzarsi: “Prof, sono riuscito a tenere pulita la stanza!” racconta con soddisfazione.
Giacomo, ragazzo di terza liceo, riservato ma acuto nel giudizio, fa tesoro di tutte le occasioni in cui è stato possibile trascorrere tempo con i compagni e con i docenti, al di là della canonica ora di lezione, scoprendo come le cose che si studiano in classe c’entrino con la realtà che ci circonda.
Viola invece racconta: “Ho iniziato quest’anno in seconda pensando: me la sono cavata l’anno scorso, me la cavo anche quest’anno, so come funziona. Invece nel pentamestre ho deciso di mettermi in gioco e di essere protagonista di quello che studio, scoprendo che le cose che ci vengono spiegate sono interessanti e che la costanza mi ha permesso di studiare meno ottenendo risultati migliori. Durante la gita di classe è stato bello scoprire come in circostanze diverse dalla solita routine possono nascere nuovi rapporti: ho scoperto amicizie nuove!”
In questi giorni si sta organizzato la festa di fine anno, alcuni genitori hanno deciso di mettere a disposizione il loro tempo e collaborare nell’organizzazione: “Ho scelto di iscrivere tutti i miei figli alle scuole Sacro Cuore. Il mio più grande frequenta il liceo da tre anni, quest’anno l’ho visto cambiare e maturare nel modo di studiare: l’esperienza didattica in Ducati e ai laboratori di fisica e chimica del Seminario di Venegono gli hanno fatto sperimentare che quello che studia può centrare con quello che lo circonda. Si è appassionato, ora si trovano a studiare anche con chi rischia di essere bocciato. Si aiutano!”.
“All’inizio era scettica nello iscrivere mio figlio alle superiori in una scuola paritaria, un’amica mi ha convinto e ora la ringrazio: la didattica e i docenti sono preparati, mio figlio è contento di venire a scuola, le proposte che si fanno sono interessanti” racconta la mamma di un ragazzo di prima liceo.
Che si sia giunti al termine dopo un anno da “nuovi arrivati” o da “veterani”, nel tempo di vacanza ognuno di noi, nella sua libertà, sarà chiamato, anche nel riposo, a scoprire quello che veramente gli interessa. Perché è nel tempo libero che uno scopre quello che vuole veramente. Per questo sentiamo di poter rivolgere a ciascuno per i mesi che verranno le parole di T.S. Elliot: “Non abbiate paura, […] non temete, non temete la sete del cuore, non temete se le cose, le vostre cose, non vi bastano mai. Non temete la nostalgia di ciò che vi manca, non temete la voglia di essere felici, non temete il grido del cuore che aspetta l’impossibile, non temete di dover cambiare”. Questo è l’augurio che il Liceo Sacro Cuore fa a tutte le famiglie, in particolare a docenti e studenti.
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