In tredici anni in provincia di Varese 29 gravi eventi da meteo estremo

Tra gli episodi più gravi le colate di fango che hanno investito ripetutamente l'abitato di Luvinate e la frana a Cerro di Laveno che nel 2014 provocò due morti

Tinella a Luvinate in piena

Da 55 a 122 eventi estremi nell’arco di cinque mesi: i dati di confronto tra 2022 e 2023 segnalano un aumento dei fenomeni metereologici estremi. L’alluvione dell’Emilia Romagna è il caso più eclatante, ma piogge intensissime, allagamenti e frane registrano nel complesso un +135%, nel confronto sui primi mesi dell’anno.

La fragilità riguarda quasi tutti i territori d’Italia: le alluvioni colpiscono maggiormente le pianure, mentre frane, colate di fango e smottamenti creano danni nelle zone collinari e di montagna. Due fragilità diverse che si presentano anche in provincia di Varese, una provincia che ha un territorio che varia dalla iper-edificata pianura nell’area metropolitana milanese alle colline, fino alle vere e proprie valli prealpine.

I dati “storici” raccolti dal rapporto CittàClima di Legambiente restituiscono una grande varietà di fenomeni, nell’elenco di una trentina di eventi estremi nell’arco di tredici anni nel Varesotto.
Tra 2010 e 2022 si sono stati dieci allagamenti da piogge intense, nove danni da trombe d’aria e raffiche di vento, quattro casi di siccità prolungata con danni, due danni da grandine, due esondazioni fluviali, una frana da piogge intense, un caso di danno alle infrastrutture da piogge intense.

Ovviamente sono eventi di portata diversa, per i danni che producono, più o meno visibili: l’unico caso di frana da evento idrogeologico, ad esempio, riporta ai due morti del 2014 a Cerro di Laveno Mombello, dove il fronte della collina crollò dopo ore di pioggia intensissima, trascinando con sé una casa (altri casi di frane furono invece direttamente causati da incuria e colpa dell’uomo).

Due morti sotto una frana a Cerro di Laveno (inserita in galleria)
La frana del 2014 a Cerro di Laveno

Tra gli allagamenti vanno citati quelli del torrente Sorgiorile a Gallarate (normalmente secco, ma pericoloso in caso di piogge improvvise e corpose, con estesi danni in ambito urbano), quelli del torrente Pozzolo ad Armino di Gavirate colpita due volte e quelli del Tinella a Luvinate, nel 2018 e 2020, in quest’ultimo anno anche con un morto. Sempre alle falde del Campo dei Fiori da ricordare l’isolamento di una microscopica frazione per crollo di una strada che richiese l’allestimento di un ponte provvisorio.

 

Legambiente Lombardia ha riproposto il tema del consumo di suolo che riduce le capacità di assorbimento dell’acqua, soprattutto in pianura, e ha rilanciato non solo la necessità di azzerare il consumo ma anche di avviare interventi preventivi di de-urbanizzazione nell’area metropolitana. Di quest’ultima fa parte anche la zona del Basso Varesotto che è tra le più urbanizzate in Italia, con picchi oltre il 70% a Gallarate e nel Saronnese.
Con 299 eventi estremi la provincia di Varese è la seconda di Lombardia per eventi estremi, dopo i 44 registrati in provincia di Milano.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 05 Giugno 2023
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