Le grandi firme internazionali nella “fabbrica di moto più bella del mondo”
L'inglese Alan Cathcart, lo spagnolo Pepe Burgaleta e il giapponese Katsuhisa Mikami raccontano il proprio rapporto con MV Agusta. Tra la visione di Claudio Castiglioni e le prospettive del futuro
Prima una visita all’azienda («Mai vista una fabbrica di moto con un panorama simile»), poi un test di guida sulle strade che costeggiano la metà alta del Lago Maggiore, quindi un pernottamento a Baveno e la successiva visita al museo MV di Cascina Costa con tanto di incontro con Giacomo Agostini.
Una ventina di giornalisti della stampa specializzata mondiale è stata ospite in questi giorni di MV Agusta e ha avuto a disposizione venti moto di quattro differenti modelli, per un test sulle strade di quella che è la nostra “terra di moto”. Ne abbiamo incontrati alcuni che ci hanno raccontato il loro legame con la Casa della Schiranna e con le strade del Varesotto.
ALAN CATHCART – Leggendario giornalista e scrittore britannico, Alan Cathcart (foto in apertura) frequenta le sponde del lago di Varese fin dal 1978. «Arrivai qui per la prima volta ai tempi del passaggio della fabbrica tra la Harley Davidson e la nascente Cagiva, uno dei momenti più difficili. I fratelli Castiglioni però fecero un eccezionale sviluppo dei prodotti sia per le moto di alta gamma sia di piccola cilindrata e la rilanciarono. Claudio Castiglioni ha conosciuto meglio di chiunque altro il mercato mondiale delle moto, capendo prima di tutti quali moto la gente voleva. Per questo creò un modello, la F4, che permise alla Schiranna e al marchio MV Agusta di rinascere. Se oggi siamo qui, lo dobbiamo ancora a Claudio il quale capì che il nome MV non poteva scomparire».
Parlando di attualità, Cathcart spiega: «Sono contento che MV Agusta sia tornata a vincere in Supersport perché questo marchio è nato per gareggiare. Al contrario, ritengo fosse una cosa stupida la partecipazione alla Moto2 per di più con un motore britannico per regolamento. A livello di moto in vendita credo che la gamma attuale sia fatta di modelli tutti originali, piacevoli: sono uno diverso dall’altro e hanno caratteristiche indipendenti. Penso che sul mercato non ci siano modelli concorrenti con la stessa estetica, carattere e prestazioni delle MV attuali. E ai Sardarov bisogna dire grazie come ai Castiglioni per il lavoro svolto».
MV Agusta tra storia e futuro: la sede della Schiranna sarà ancora più bella
Pochi mesi fa Cathcart realizzò un’intervista con Stefan Pierer (il “capo” di KTM) che venne poco apprezzata alla Schiranna. «L’ho intervistato per l’undicesima volta e tra noi il rapporto è abbastanza confidenziale. Credo che Pierer non avrebbe dovuto dire certe cose in pubblico, però lui è un tifoso a tutto tondo del mondo delle moto e delle gare. Credo sia la persona giusta per portare MV Agusta a guadagnare soldi. MV storicamente non ha mai fatto profitto, era sempre legata ad altre aziende a partire dagli elicotteri per passare da quelle dei Castiglioni».
Il giornalista inglese, infine, conferma il proprio amore per il nostro territorio. «Mi piace molto questa zona: ci sono ambienti pittoreschi dove è piacevole andare in moto, non spingendole al massimo ma viaggiando. Varese città è un po’ troppo trafficata ma appena fuori è molto bello guidare».
PEPE BURGALETA – Italiano fluente e modi cordiali, Pepe Burgaleta è l’inviato della versione spagnola della rivista Motociclismo e anche lui conosce Varese grazie alla presenza di MV Agusta. Anch’egli ama la città pur sottolineando il troppo traffico per chi viaggia in moto. «Ma appena si esce nei dintorni è tutta una meraviglia, un posto che mi piace molto. E poi io di fabbriche di moto ne ho viste tante, ma nessuna è in un luogo del genere, con il lago di fronte: è la più bella di tutte».
Dal punto di vista dell’azienda, Burgaleta vede di buon occhio lo stretto rapporto con KTM: «Diciamo innanzitutto che MV Agusta, con la celebre F4 voluta da Claudio Castiglioni, si è affermata come una moto davvero esclusiva e passionale, e anche con i modelli successivi ha seguito quella strada. Io sono sicuro che ora l’accordo con KTM le permetterà di mantenere queste posizioni: oggi l’azienda austriaca è un impero delle due ruote, ha strutture, logistica, senso per il business adeguati che permetteranno a MV di avere una posizione importante e in evoluzione. Insomma, Pierer darà un impulso forte ma a patto di mantenere a Varese la struttura, però penso proprio che MV rimarrà qui».
KATSUHISA MIKAMI – Oltre ai giornalisti europei, a Varese è transitato un drappello di colleghi provenienti dagli altri continenti: un paio di americani, un australiano e Katsuhisa Mikami dal Giappone, patria di molte grandi case motoristiche.
«Nel nostro Paese MV Agusta è conosciuta per il proprio grande passato, per l’eredità che ha raccolto anche se la percezione è quella di moto dal prezzo molto alto e del resto parliamo di prodotti di lusso. Anche io, come gli altri colleghi, amo molto queste zone e lo ho frequentate spesso per andare in moto. Il mio viaggio preferito è quello che parte da qui e si conclude in Toscana».
“La Ferrari non esiste senza Maranello. Per MV Agusta e Varese è la stessa cosa”
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