Marta Bassino, una campionessa mondiale al Premio Chiara
È stata un evento emozionante quello organizzato dal Premio Chiara con la campionessa mondiale di slalom gigante, protagonista della nuova “valanga rosa” della nazionale italiana
Una serata tra filmati e racconti, un dialogo tra una campionessa giovanissima ma con una già grande carriera maturata e un giornalista specializzato che è anche amico e fan. È stata un evento emozionante quello organizzato dal Premio Chiara con Marta Bassino, protagonista della nuova “valanga rosa” della nazionale italiana.
Presentata da Bambi Lazzati, anima del premio Chiara, e intervistata da Massimiliano Ambesi, noto commentatore sportivo di Eurosport specializzato negli sport invernali ma soprattutto da molti anni al seguito delle imprese di Marta, la giovane campionessa di lunga data – ha 27 anni ma è nel circuito delle gare internazionali dal 2011 – racconta come ha infilato per la prima volta gli sci a due anni, ha avuto come primo allenatore il papà, ha praticato da ragazzina anche ginnastica artistica ma alla fine è diventata quello che il destino e la determinazione hanno scelto per lei: una campionessa del mondo di sci.
Vincitrice di due titoli iridati (nello slalom parallelo a Cortina d’Ampezzo 2021 e nel supergigante a Courchevel/Méribel 2023 ) e della Coppa del Mondo di slalom gigante nel 2021, il dialogo con Marta Bassino mostra una ragazza serena, senza ansie, persino modesta per chi è stata ed è ancora letteralmente sul tetto del mondo.
Passata dalle gare giovanili – testimoniate da tenerissimi vecchi video di famiglia – alle gare internazionali con la stessa quieta determinazione, Marta Bassino racconta a un pubblico vasto e attento come ami la sua vita ma non abbia nessuna intenzione di condurla così per sempre: «Una volta finita la carriera da sciatrice, non voglio diventare allenatore: perchè vuol dire fare la vita che sto facendo adesso – spiega – Io vorrei in un futuro avere una famiglia, dei figli, una vita normale».
Ed è forse proprio quella tranquillità, quel vivere senza enfasi tutti i suoi straordinari successi che l’ha resa la campionessa di oggi. Però: «Non c’è una ricetta per essere campioni – ha sottolineato – Io penso che ognuno di noi debba semplicemente trovare la sua strada ed essere convinto di volerla percorrere, con determinazione. Il resto verrà da sè».
Alla fine della serata, gli alpini di Varese, che si sono presentati in massa per seguire l’incontro con la loro collega (E’ alpina graduato scelto, iscritta al gruppo ANA di Borgo San Dalmazzo) le hanno riservato una sorpresa: due canzoni cantate dal coro del gruppo locale, culminate in quell’inno d’Italia che ha già ascoltato più volte sui podi internazionali e che siamo certi sentirà ancora molte volte prima della fine della sua carriera.
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