Sale a 81 milioni di euro la cifra stanziata da Regione per il recupero delle liste d’attesa
Della dotazione totale quindi, 46.372.000 euro sono destinati agli erogatori pubblici e 34.628.000 euro agli erogatori privati accreditati. Approvato il progetto per l'attivazione del CUP unico regionale
Regione Lombardia stanzia ulteriori 20 milioni per il contenimento dei tempi d’attesa e approva il progetto definitivo per la realizzazione del Centro Unico di Prenotazione. Queste alcune decisioni assunte dalla Giunta presieduta dal governatore Attilio Fontana.
Approvata una delibera che, su proposta dall‘assessore al Welfare Guido Bertolaso, prevede un’integrazione da 20 milioni euro del piano operativo regionale per il contenimento dei tempi di attesa. In questo modo lo stanziamento totale, a favore dei piani presentati dalle ATS, arriva a quota 81 milioni.
DISTRIBUZIONE RISORSE – Della dotazione totale quindi, 46.372.000 euro sono destinati agli erogatori pubblici e 34.628.000 euro agli erogatori privati accreditati.
La delibera approvata oggi contiene indicazioni alle aziende per aumentare le prestazioni ambulatoriali e di ricovero attraverso l’erogazione di prestazioni aggiuntive e fornisce importanti indicazioni sull’appropriatezza prescrittiva in radiologia e medicina nucleare. Ed ancora, il 10% delle prestazioni di diagnostica è finalizzata alla quota screening aggiuntiva che ogni ente dovrà effettuare entro fine anno. Nell’atto sono contenute anche indicazioni operative per la gestione delle agende con l’obiettivo di renderle uniformi e omogenee tra i vari enti.
Regione Lombardia vuole superare il problema dei cosiddetti ‘no-show’ (ovvero i pazienti che non si presentano a visita) che nei primi 4 mesi del 2023 ammontano a 1.457.429, quasi il 23% delle prestazioni prenotate. Lo farà attraverso l’aumento delle prenotazioni che si aggiungeranno alla normale disponibilità. Le strutture sanitarie dovranno poi impegnarsi a pubblicare tempestivamente i referti sul Fascicolo Sanitario Elettronico entro 24 ore dalla loro produzione (almeno il 95%) e raggiungere l’80% delle prescrizioni ambulatoriali effettuate da parte dei propri specialisti in forma dematerializzata entro la fine del 2023.
I DATI – Analizzando i numeri delle prestazioni erogate nei primi mesi dell’anno (gennaio-maggio) è evidente l’incremento di visite ed esami nelle classi di priorità B (10 giorni) e D (30 giorni), soprattutto da parte degli enti pubblici. Prendendo in esame il periodo gennaio – maggio 2019 e il periodo gennaio maggio 2023 per la classe di priorità B, grazie ai provvedimenti della Giunta regionale, sono stati erogati 101.577 esami e visite in più nel 2023, corrispondenti a un aumento del 41% di prestazioni. Per la classi di priorità D (30 giorni) la differenza nello stesso periodo tra il 2019 e 2023 fa registrare un aumento di 136.942 tra esami e visite, che vale il 24% in più.
«Il piano operativo – ha detto l’assessore Bertolaso – ha registrato una concreta e proficua partecipazione delle strutture pubbliche e private accreditate fin dai primi mesi del 2023. Tutto ciò ha determinato un incremento delle prestazioni erogate. E, l’ulteriore somma messa a disposizione da Regione Lombardia, conferma l’impegno dell’ente in questo importante settore».
CUP UNICO – Con un’altra delibera, proposta sempre dall’assessore Bertolaso, la Giunta approva il progetto definitivo per la realizzazione del Centro Unico di Prenotazione regionale in cui confluiranno le agende delle strutture pubbliche e private. Una volta in essere, prevede un insieme di strumenti applicativi per la gestione centralizzata della programmazione e dell’offerta ambulatoriale. Definita quindi l’offerta tecnica, la Direzione Generale Welfare di Regione dovrà incaricare ARIA S.p.A. per la realizzazione del progetto definito affinché diventi operativo.
«Un provvedimento davvero molto importante – ha concluso l’assessore regionale al Welfare – che vuole andare a incidere concretamente sulla facilitazione dell’accesso alle prenotazioni da parte dei cittadini. Anche in questo modo cerchiamo di rendere più semplice il ‘dialogo’ tra chi necessita di una visita o di un esame e la struttura che deve offrirla».
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