Estate nel Varesotto

Sorgenti pietrificanti, orridi e panorami lungo il Sentiero dedicato a Salvatore Furia

Sono cinque i chilometri del percorso ad anello che parte da Masciago Primo. Una passeggiata adatta a tutti immersi nella natura e nei giochi d'acqua

Lungo il sentiero salvatore Furia - foto postate in Oggi nel Varesotto da Francesco Capoversi

(foto di Francesco Capoversi postate in Oggi nel Varesotto)
Cinque chilometri ad anello all’interno del Parco del Campo dei Fiori con sorgenti pietrificanti ed orridi.
Il percorso porta il nome di Salvatore Furia, meteorologo ed astronomo che fondò la Società Astronomica Schiapparelli. A lui è dedicato il sentiero naturalistico, semplice e adatto a tutti, che propone siti di rilevanza ambientale come i depositi di travertino, massi erratici, punti panoramici sulla Valcuvia e la Valganna oltre ai resti della celebre Linea Cadorna.
Con brevi variazioni è possibile vedere anche cascatelle e orridi.

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DOVE LASCIARE L’AUTO

La partenza è al cimitero di Masciago Primo. Il sentiero a sinistra porta al primo incontro: la cascata del Rio Casc che si può ammirare anche dall’alto se si prosegue in salita lungo il cammino nella vegetazione, mentre se si mantiene il percorso basso si raggiunge il letto del torrente.

Si ritorna al cimitero per seguire le indicazioni attraversando il centro del paese e imboccare via Mazzini dove poco più avanti sulla destra inizia il sentiero vero e proprio. 

Qui l’installazione didattica mostra i vari tipo di roccia presenti nella zona.

Lungo il sentiero salvatore Furia - foto postate in Oggi nel Varesotto da Francesco Capoversi

SORGENTI PIETRIFICANTI

Dopo alcuni minuti nuova la deviazione verso le Sorgenti Pietrificanti: l’acqua che filtra dalla roccia deposita il calcare trasportato sulle superfici circostanti creando il travertino, una roccia porosa che si forma appunto in presenza di acqua in movimento. La natura mostra muschi e la felce capelvenere mentre il gocciolino fa da sottofondo.

sentiero Salvatore Furia

MASSO ERRATICO

Si rientra sul sentiero principale, la vecchia strada militare, che si addentra nel bosco arrivando al grosso masso erratico detto “Sass de la Rossera”. Poi il cammino diventa un sentierino che, attraversato un ponticello in legno, conduce alle fortificazioni della Frontiera Nord, con tunnel ben conservati.

L’ORRIDO DI CUNARDO

Orrido di Cunardo - Cunardo tour 2022 luoghi

La strada in discesa prosegue per un chilometro fino ad un bivio con la deviazione per l’Orrido di Cunardo. Qui è consigliata una sosta per ammirare la vista panoramica.
Il cammino verso l’orrido dura circa 20 minuti su una strada sterrata che poi diventa asfaltata. L’Orrido di Cunardo è un complesso carsico di grotte e gallerie scavate nella roccia dal fiume Margorabbia, un luogo misterioso ed affascinante.

Ci sono due sentieri sotterranei di 180 e 120 metri con un unico ingresso a spaccatura orizzontale largo una ventina di metri.

Uno è semplice ed è La Galleria fossile: Si entra dall’ingresso principale e si percorre in tutta sicurezza l’intera lunghezza della grotta, chiamata Antro dei Morti, nella sua porzione lontana dal torrente.
Il percorso è attrezzato e dotato di scaletta e catena corrimano lungo tutto il percorso.
La visita è possibile praticamente a chiunque goda di normale agilità ma si può fare solo se accompagnati ( rivolgersi all’ente Parco campo dei Fiori: educazione.ambientale@parcocampodeifiori.it).
Il percorso è possibile in ogni stagione, sono necessari scarponcini e torcia.

Solo per esperti la galleria dove è presente l’acqua: ramo attivo. È raccomandato esclusivamente a persone dotate di ottima agilità e attitudine all’esplorazione di cavità sotterranee. Non è quasi mai possibile procedere camminando ed è necessario strisciare nelle cavità. Il percorso fiancheggia e incontra il torrente sotterraneo ed è quindi possibile solo se la diga a monte è chiusa. Anche in questo caso occorre rivolgersi all’Ente Parco Campo dei Fiori: educazione.ambientale@parcocampodeifiori.it

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Conclusa la visita all’orrido,  si passa davanti all’orrido minore e si risale le scalette in legno che ci riportano sulla strada. Occorre tornare indietro fino al bivio nel bosco e al punto panoramico. Il sentiero procede tra gli alberi con qualche scorcio panoramico per rientrare a Casciago Primo. 

CASCATE DEL RONCO

La cascata del Ronco - foto di Fil_va

L’ultima tappa potrebbe portare alle cascate del Ronco: 10-15 minuti di cammino per andare a vedere l’acqua del torrente che ha creato  due piccole cascate e due pozze, la più alta delle quali si raggiunge arrampicandosi sulla roccia con l’aiuto di una corda.

Una sosta piacevole in un luogo suggestivo e fresco prima di rientrare al parcheggio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Giugno 2023
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