Cgil e Medicina democratica lanciano un referendum per migliorare la sanità pubblica in Lombardia
Giovedì 27 luglio sarà presentata al Pirellone un referendum abrogativo della legge sanitaria regionale, con l'obiettivo di ridare preminenza al servizio sanitario pubblico lombardo

Un referendum abrogativo della legge sanitaria regionale, che permetta di ridare preminenza al servizio sanitario pubblico in Lombardia.
L’iniziativa, nata da una lunga stagione di iniziative sulla sanità lombarda, porta la firma della Cgil lombarda e di Medicina democratica ma anche di Acli, Osservatorio Salute e Arci, e sarà presentata giovedì 27 luglio al Pirellone, nella giornata in cui oltre 100 elettori promotori depositeranno al protocollo della Regione una proposta di Referendum abrogativo regionale impostata su tre quesiti relativi alla legge sanitaria regionale, L. 33/2009, modificata da ultimo con la L. 22/2021.
«L’iniziativa referendaria è il proseguimento della grande e unitaria mobilitazione in atto da tempo in Lombardia sulla situazione drammatica del servizio sanitario pubblico, fra cui la grande manifestazione del 1° aprile in piazza Duomo e del 24 maggio sotto la Regione», spiegano i promotori.
«Occorre rapidamente e radicalmente cambiare la direzione del servizio sanitario regionale e il Referendum si propone come una iniziativa dal basso, condivisa da numerose associazioni, organizzazioni e comitati», dicono i primi cinque firmatari della proposta referendaria: Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina democratica; Vittorio Agnoletto responsabile dell’Osservatorio Salute; Massimo Cortesi, presidente regionale Arci; Federica Trapletti, segretaria regionale Spi Cgil e Andrea Villa, presidente di Acli Milano.
«Sappiamo bene – aggiungono – che lo strumento del referendum abrogativo, per suoi limiti intrinseci, non permette di modificare radicalmente una legge complessa e più volte modificata come la legge sanitaria regionale, ma certamente toccherà alcuni nodi fondamentali».
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