Foto, articoli, documenti: in un faldone gli incidenti sul rettilineo tra Casciago e Masnago
I proprietari della Floricoltura Pozzi hanno archiviato tutti i sinistri che hanno danneggiato la loro azienda. «Nel 2010 due auto volarono nella serra. Una donna voleva denunciarci perché distratta dai fiori»
Il faldone sbuca da sotto il bancone, quello da dove passano vasi, piante e sementi al momento di essere confezionate e pagate. Prima era una semplice cartelletta, poi con il passare degli anni è servito un raccoglitore di cartoncino pesante, parecchio capiente, perché all’interno sono finite foto, documenti, articoli di giornale, appunti, fatture.
Tutto il materiale, insomma, che testimonia quanto sia pericoloso il tratto di statale al confine tra Casciago e Masnago-Varese dove, anche all’alba di lunedì 10 luglio, un violento scontro ha spedito due persone in ospedale, svegliato di soprassalto i residenti e costretto i proprietari della Floricoltura Pozzi a riparare una parte della recinzione. E a contare i danni per l’ennesima volta.
Sono loro, la signora Patrizia e il signor Fulvio Pozzi, i “contabili” e gli storici di tutti i sinistri avvenuti ai bordi della “394” che da un lato è territorio di Varese, dall’altro di Casciago, ma trattandosi di una Statale è di pertinenza dell’Anas. «Incidenti, qui, ce ne sono da sempre e nel corso degli anni molti hanno coinvolto la nostra proprietà. Nel raccoglitore abbiamo materiale dal 1997, ma il conteggio dovrebbe iniziare dall’apertura della floricoltura a metà degli anni Ottanta».
Le mani di Patrizia pescano la busta datata “Febbraio ’97”: «Un’auto volò nella zona dove c’erano i vasi toscani fatti a mano e li distrussero: 16 milioni di lire di danni». E poi il grave episodio dell’Epifania 2010: due auto volate nella serra, una delle quali ribaltata. «Era un giorno festivo ed eravamo chiusi, altrimenti avrebbe potuto essere una strage. Le auto atterrarono in una zona in cui, spesso, ci sono i clienti con il nostro personale».
Le due vetture coinvolte nello scontro del 2010Quelli citati però sono appena due episodi («e nel nostro raccoglitore abbiamo solo quelli in cui siamo stati danneggiati») capitati lungo la strada che in quel tratto non ha il marciapiede (c’è sino a un centinaio di metri prima verso Casciago) e non ha alcun guard-rail ai lati. La sede principale della floricoltura resta qualche metro più in basso della sede stradale. «Una ventina di giorni fa è accaduto a una moto, toccata da una vettura: il ragazzo è venuto giù dalla morena fermandosi sulla rete» spiega Patrizia.
Fulvio Pozzi sullo spartitraffico abbellito dai suoi fiori«Il caso più assurdo – aggiunge Fulvio, mostrando lo spartitraffico abbellito dai fiori coltivati dalla sua azienda – fu quello di una signora che dopo l’incidente scese dall’auto e minacciò di denunciarmi perché l’aiuola era troppo bella e lei si era distratta. Non scherzava».
I residenti nella zona, intanto, continuano a invocare qualche provvedimento anche perché oltre a feriti e danneggiamenti la conta comprende anche almeno due vittime. Una risale a una quindicina di anni fa, l’altra solo allo scorso dicembre: Guido Rossi, 63 anni, viveva a Casciago e si spostava a piedi o con i mezzi pubblici. Nel pomeriggio del 6 dicembre 2022 venne “agganciato” dallo specchietto retrovisore di un’auto e sbalzato: morì il giorno seguente in ospedale. Una tragedia vana, se quel tratto di strada non sarà interessato da qualche modifica che lo renda più sicuro.
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