Pinze, acqua e un telo protettivo: ecco come si abbatte l’ex geriatria all’ospedale di Varese
Emanuele De Luis socio dell'impresa di scavi e demolizioni varesina spiega il lavoro, gli accorgimenti e la durata dell'opera che porterà a demolire totalmente la palazzina di sei piani all'interno dell'area ospedaliera
Due pinze sempre in azione, una terza pronta a intervenire, una gru che sostiene un lungo telo nero di protezione, un cannone che “spara” acqua nebulizzata e un secondo idrante. Quattro mezzi e 5 uomini. È stato studiato nei minimi particolare l’intervento di demolizione, definita “chirurgica”, che l’impresa di scavi e demolizioni De Luis sta effettuando all’interno dell’ospedale diVarese. Pezzo dopo pezzo viene abbattuta l’ex geriatria, la palazzina di sei piani che fino al 2007 ha ospitato i pazienti geriatrici.
Al suo posto sorgerà il day center 2 per accogliere una serie di servizi e ambulatori per gli utenti esterni, come radiologia, odontoiatria e senologia.
L’intervento demolitivo, iniziato lunedì scorso 31 luglio, è stato affidato alla ditta De Luis che già si era occupata dell’abbattimento della palazzina del pronto soccorso ( dove oggi sorge il day Center 1) mentre l’anno scorso aveva abbattuto il Dansi Boffi dove sta sorgendo il padiglione che ospiterà il CAL.
Emanuele De Luis, uno dei soci dell’impresa, spiega che l’intervento è stato pianificato per impattare nel minor modo possibile sulla quotidiana attività dell’ospedale. L’area del cantiere ha, di fatto, richiesto la chiusura le vie di collegamento più esposte, mentre un grande telo scherma la strada per proteggere i passanti dai piccoli detriti e le gocce d’acqua. L’intervento demolito, infatti, prevede che sulla zona da rompere piova acqua nebulizzata così da abbattere le eventuali polveri che altrimenti si solleverebbero.
« Al momento stiamo operando di giorno nell’area più a ovest della palazzina, dove c’è una distanza di oltre 5 metri – spiega Emanuele De Luis – L’abbattimento procederà gradualmente, in modo chirurgico e mirato per contenere il più possibile i possibili disagi. Quando arriveremo, però, nella parte ad est, dove c’è l’entrata della palazzina di fianco all’ex maternità, dovremo lavorare di notte per non ridurre al minimo i problemi».
I lavori dureranno circa un mese a cui si aggiungeranno altri giorni per completare l’intervento. « Tutti i detriti che si creano non finiscono in discarica racconta De Luis – ferro e alluminio vengono mandati in acciaieria mentre le macerie sono destinate al nostro impianto di frantumazione così poi da poterle riciclare, creando la materia prima secondaria che verrà usata per sottofondi stradali, riempimenti o sottofondi di edifici di nuova costruzione».
Nulla finirà in discarica: l’ex palazzina dedicata a Giuseppina e Achille Cattaneo darà vita a nuove opere.
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