Legname nel lago Maggiore: ecco perchè i privati non possono raccoglierlo

Mancano i regolamenti della legge Salvamare che aprirebbe la possibilità ai cittadini di rimuoverlo e utilizzarlo. E così tocca ai comuni

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(Foto di Andrea Ranzoni)

Le recenti precipitazioni hanno portato considerevoli quantità di legname lungo le sponde dell’Alto Lago Maggiore, in modo particolare a Luino e Maccagno, nonché all’interno dei rispettivi porti. Detriti, quelli a ridosso delle spiagge, che presto si depositeranno a terra, creando una situazione di chiara difficoltà ai comuni costieri che si troveranno a dover affrontare il loro smaltimento. Nei porti sarà l’Autorità di Bacino dei laghi Maggiore, Comabbio, Monate e Varese a intervenire, mentre sulle spiagge, aree extra portuali, saranno i comuni stessi con l’utilizzo di fondi, provenienti dagli affittuari dei posti barca, equamente messi a disposizione dalla stessa Autorità di Bacino.

«E’ un evento che ci ha preso di sorpresa – spiega Fabio Passera, sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca e presidente dell’Autorità di Bacino -. Abbiamo già attivato tutte le procedure per reperire i fondi necessari per ripulire le aree portuali. I lavori partiranno nei prossimi giorni».

Uno dei punti cruciali risiede, infatti, nell’impegno finanziario necessario per affrontare questa operazione, con la possibilità che, tra giorni o settimane, la situazione possa ripresentarsi a causa dei forti e “imprevedibili” temporali di questi mesi. Questo perché ancora oggi, nonostante l’approvazione della legge Salvamare, che consentirebbe ai cittadini di raccogliere il legname una volta emanati i regolamenti attuativi, la raccolta di questo materiale richiederà ancora una volta l’intervento di ditte specializzate che dovranno smaltire il materiale in discariche apposite. Legna che i nostri nonni chiamavano “la sgrisola” e che veniva raccolto non solo per pulire le spiagge, ma anche per cucinare e scaldarsi.

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La situazione potrebbe mutare proprio alla luce dell’emissione di questi regolamenti attuativi della Legge Salvamare (approvata il 25 giugno 2022), grazie alla quale attualmente il legname spiaggiato non è più considerato un rifiuto speciale, ma biomassa; aprendo così la possibilità ai cittadini di raccogliere e utilizzare questo legname.

Tuttavia, una volta approvata la legge, le competenze per definire tali regolamenti attuativi,criteri e modalità per la raccolta, la gestione e il riutilizzo delle biomasse spiaggiate, sulla base delle norme tecniche dell’ISPRA e del SNPA (art.5)” sono passate alle Regioni. E il fatto che le stesse, dopo un anno, non li abbiamo ancora emessi mette ovviamente in “difficoltà” i comuni costieri che, con l’incremento delle piogge intense e quindi l’accumulo di detriti nelle acque e successivamente a terra, saranno costretti a rimandare ulteriormente l’adozione di procedure efficienti e tempestive per la raccolta di questo materiale, che pur sempre rimane un bene demaniale.

Questi ritardi, inoltre, come approfondito dal Tavolo di Lavoro per il Clima di Luino, da anni impegnato in questa “causa”, comportano anche il rischio di perdere i finanziamenti per i progetti di raccolta del legname spiaggiato, approvato con decreto il 10 marzo 2023 dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Impegnato ad accelerare l’emissione di questi regolamenti attuativi è stato anche lo stesso Fabio Passera, presentando richiesta ufficiale a Regione Lombardia.

Legname spiaggiato: il Tavolo per il Clima di Luino attende risposte da Regione Lombardia

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Pubblicato il 30 Agosto 2023
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