A Volandia decolla l’Hydrogen Valley. “Malpensa al centro di un progetto sostenibile e virtuoso”
Alla presentazione del progetto è intervenuto anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini. Il piano ha ricevuto un finanziamento di oltre 7 milioni di euro nell’ambito di Horizon Europe
Primo passo ufficiale per lo sviluppo e la condivisione del progetto “Hydrogen Valley Malpensa”. La multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica, RINA in collaborazione con SEA Aeroporti di Milano, Confindustria Varese e Comune di Busto Arsizio ha presentato oggi il piano, definito tecnicamente TH2ICINO (Towards H2ydrogen Integrated eConomies In NOrthern Italy) – presso il Museo del Volo di Volandia.
Il progetto, ideato e promosso dal Comune di Busto Arsizio, di cui RINA è coordinatore, mira allo sviluppo di una valle dell’idrogeno nell’area dell’Aeroporto di Milano-Malpensa, la prima in Italia – nonché una delle prime in Europa – in ambito aeroportuale. Alla presentazione dell’Hydrogen Valley Malpensa ha partecipato anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, e il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Grazie anche a tecnologie all’avanguardia sarà possibile realizzare un ecosistema che realizza tutta la filiera dell’idrogeno – dalla produzione allo stoccaggio, dal trasporto al consumo -, coinvolgendo la rete di imprese del territorio affinché possano, in futuro, usufruire di questo vettore energetico. I partner, tra cui anche realtà francesi, spagnole e greche specializzate nella produzione, ricerca e sviluppo su vari ambiti applicativi delle tecnologie legate all’idrogeno, contribuiranno, ognuno per le proprie competenze e capacità, allo studio di soluzioni utili alla creazione della hydrogen valley, con un’attenzione particolare all’ottimizzazione dei costi della catena del valore dell’idrogeno, una delle fonti energetiche più valide per la decarbonizzazione.
L’obiettivo è porre le basi per l’utilizzo di idrogeno negli aeroporti contribuendo dunque alla decarbonizzazione del settore ed estendendo i benefici anche ai comparti manifatturieri, in primis quelli più energivori. Per quanto riguarda lo scalo di Malpensa, il progetto, che si concluderà a settembre 2027, si concretizzerà nella individuazione e applicazione di soluzioni tecniche per adattare mezzi aeroportuali le cui esigenze di servizio indicano la propulsione ibrida basata su celle a combustibile per alimentare motori elettrici come la vera alternativa ai motori a combustione interna. In parallelo, saranno studiate le soluzioni idonee per creare, in un ambiente con elevatissimi standard di sicurezza, un sistema per assicurare il rifornimento di idrogeno ai veicoli aeroportuali. Hydrogen Valley Malpensa aspira in conclusione a realizzare un modello di riferimento anche per altri scali, traducendo l’esperienza maturata nel progetto in una linea guida tecnica – Master Planning Tool (MPT) – per la pianificazione degli step di realizzazione di una hydrogen valley anche in altre località.
Armando Brunini, amministratore delegato di Sea, ha affermato: «Il finanziamento dell’Ue per la creazione della Hydrogen Valley Malpensa ci permette di testare lo sviluppo dell’impiego dell’idrogeno in aeroporto. Sea, in collaborazione con partner selezionati, avrà un ruolo di facilitatore e di abilitatore per l’introduzione della nuova tecnologia. Il campo principale di applicazione di questo progetto è l’autotrazione, ma è la prima fase per maturare il know-how e le condizioni abilitanti (tecnologiche, normative, gestionali, logistiche) all’utilizzo aeronautico dell’idrogeno, secondo un approccio di sistema che è l’unico adeguato a sviluppare questa innovazione del settore trasporti, essenziale, insieme ad altre soluzioni quali i Saf (biocarburanti per l’aviaizione), anch’esse fondamentali per la decarbonizzazione».
Il territorio ha delle caratteristiche idonee alla nascita e llo sviluppo di una Hydrogen Valley, come ha sottolineato Emanuele Antonelli sindaco di Busto Arsizio. «Questo territorio è importante sotto tanti punti di vista – ha ricordato Antonelli -. È un territorio fortemente industriale, al confine con l’aera metropolitana di Milano, con due interporti ferro-gomma vicinissimi a Malpensa. È dunque in una posizione strategica che potrebbe permettere la creazione di un ecosistema basato sull’idrogeno e di tutta la catena produttiva ad esso legata. Parliamo di produzione, stoccaggio e consumi. Quando è stata lanciata l’idea dall’assessore Mariani l’abbiamo accolta subito pensando anche ai partner che abbiamo, a partire das Sea, tutti soggetti di eccellenza con cui possiamo collaborare».
Andrea Bombardi, Carbon Reduction Excellence Executive vice presidente di RINA, ha dichiarato: «Hydrogen Valley Malpensa è un progetto d’avanguardia che mira a ridurre le emissioni annue di CO2 della zona di Malpensa di 4.400 tonnellate, equivalenti a quelle di 1.500 autovetture. Crediamo sia un progetto pionieristico replicabile in altre zone e scali, pensato non solo per la logistica aeroportuale ma anche per abilitare nuovi off-taker aumentando la sinergia tra aeroporto e territorio limitrofo. Tenendo conto anche del nostro impegno nel progetto OLGA, siamo stati scelti per coordinare e integrare iniziative che contribuiscono alla decarbonizzazione del settore aeroportuale coinvolgendo nuovi player industriali e della mobilità nelle zone circostanti».
«È la terza volta in pochi anni che partecipiamo, in qualità di partner, a un progetto di sviluppo dell’economia sostenibile sul territorio finanziato dall’Unione europea – ha sottolineato Roberto Grassi, Presidente di Confindustria Varese -. Non è un caso, ma la conferma di una nostra priorità: assistere il sistema delle imprese sul fronte della transizione ecologica. Dopo esserci concentrati sull’economia circolare, ora la sfida è l’idrogeno. Da una parte, dobbiamo valorizzare, attraverso l’organizzazione di una nuova filiera, capacità, competenze e tecnologie diffuse e già oggi esistenti tra diverse imprese varesine sul fronte della produzione di idrogeno verde. Dall’altra parte, però, si gioca una partita altrettanto strategica: quella di creare la domanda, con la riconversione dei sistemi produttivi delle aziende dei settori manifatturieri più energivori, attraverso l’utilizzo dell’idrogeno come fonte energetica alternativa. In mezzo lo sviluppo di moderni e sicuri strumenti di stoccaggio e trasporto dell’idrogeno e, ancora una volta, il ruolo centrale di Malpensa come driver di sviluppo su tutto il territorio di un importante indotto a vantaggio dell’intera area».
Giorgio Mariani, assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Busto Arsizio, ha aggiunto: «Ho ideato e promosso questo progetto per favorire lo sviluppo economico del territorio in una prospettiva di sostenibilità ambientale. I presupposti per la creazione di una hydrogen valley di successo che possa rappresentare un’avanguardia a livello nazionale e internazionale sono ben presenti nel contesto cittadino e costituiscono la base del progetto: Busto si trova infatti al centro di una delle aree più industrializzate d’Europa, con settori all’avanguardia come la meccanica e la meccatronica. Vanta imprenditori lungimiranti e capaci di innovare, come i pionieri che nel 1948 fondarono l’aeroporto Città di Busto Arsizio, l’attuale Malpensa, per esportare i loro prodotti in tutto il mondo. Oltre a essere a pochi chilometri dall’aeroporto, dal punto di vista logistico, ha due interporti ferro-gomma (Hupac e Malpensa Intermodale del gruppo FNM) e un sistema di trasporto pubblico e privato molto sviluppato. Le imprese, gli utilizzatori del settore della mobilità e dei trasporti costituiscono una parte essenziale della filiera dell’idrogeno: insieme ai partner che abbiamo coinvolto per creare un ecosistema virtuoso, saremo i pionieri di una nuova economia che favorirà anche nuovi posti di lavoro e promuoverà l’autonomia energetica del territorio anche grazie alla possibilità di valutare la produzione di idrogeno verde con l’energia elettrica prodotta dalla CER (Comunità Energetica Rinnovabile) di MalpensaFiere costituita dalla Camera di Commercio di Varese e da altre realtà imprenditoriali locali, e di cui il Comune di Busto Arsizio è socio fondatore».
Isabella Tovaglieri, deputato europeo nelle fila della Lega, ha sottolineato due aspetti significativi: «È importante l’approccio europeo che viene stimolato da eventi virtuosi dei territori come quello di cui stiamo discutendo oggi. Questo è un progetto pilota che si sviluppa in un territorio che vanta una gloriosa tradizione nel settore dell’avazione, capace di innovare e creare sviluppo. Nel 2035 vedremo decollare gli aerei a idrogeno grazie alla partnership tra Sea e Airbus: cento anni fa in questo territorio decollò il primo aereo della Caproni di cui un modello è qui esposto a Volandia. Lo sviluppo di questa Hydrogen Valley può creare esempi virtuosi e positivi da cui prendere spunto per generare economie di scala e abbattere quello che a oggi è il primo vero ostacolo di uno sviluppo dell’idrogeno che è il costo. Detto ciò, l’idrogeno rimane una tecnologia irrinunciabile non solo per garantire i target della transizione ecologica posti dall’Europa ma anche per una questione di autonomia e indipendenza energetica. La vera sfida dell’indipendenza oggi si gioca in Europa».
Hydrogen Valley Malpensa ha ricevuto un finanziamento di 7.446.920 euro dalla Clean Hydrogen Partnership nell’ambito di Horizon Europe, programma quadro dell’Unione europea per sostenere e promuovere la ricerca e l’innovazione nel periodo 2021-2027, con l’accordo di sovvenzione numero 101112098.
Sono coinvolti vari partner europei nel progetto – riconosciuto dalla Clean Hydrogen Partnership come uno dei nove “flagship projects” -, a rappresentazione dell’intera catena di valore dell’idrogeno: RINA, SEA, Confindustria Varese, Comune di Busto Arsizio, Air Pullman (società che gestisce il trasporto pubblico locale nell’area Nord Ovest di Milano, nell’area di Monza/Brianza e a Paderno Dugnano), Artelys (azienda francese specializzata nell’ottimizzazione, supporto alle decisioni e modeling), CIRCE (centro tecnologico spagnolo per lo sviluppo sostenibile), EMISIA (spin-off greca dell’Università Aristotele di Salonicco che si occupa di mobilità e sostenibilità) e Lhyfe Labs (gruppo francese dedicato alla transizione energetica, produttore e fornitore di idrogeno verde e rinnovabile).
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Fa suonare l'inno russo in assemblea per provocare la delegata sindacale ucraina. Sospeso funzionario della Fit Cisl dei laghi
lenny54 su Tre Valli, il rispetto dovuto ai corridori e quello che i corridori non hanno avuto
Prick su Tre Valli, il rispetto dovuto ai corridori e quello che i corridori non hanno avuto
PaoloFilterfree su Trasporti in Lombardia, Fontana tuona contro Rfi: "Basta scuse sui disservizi"
Felice su Trasporti in Lombardia, Fontana tuona contro Rfi: "Basta scuse sui disservizi"
lenny54 su Caffè, sostegno e dignità: un giorno nella quotidianità dei senzatetto di Varese
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.