Crescono i numeri dei richiedenti asilo in provincia di Varese, si cercano soluzioni per l’accoglienza
L’ultima riunione si è tenuta a villa Recalcati mercoledì 6 settembre alla presenza di istituzioni e associazioni di categoria. La richiesta è sempre quella della massima collaborazione per gestire una situazione delicata
I numeri dell’accoglienza migranti sul territorio provinciale continuano a crescere e il coordinamento da parte della Prefettura, che chiede la collaborazione di Provincia, comuni e terzo settore, si trova a dover risolvere sempre più situazioni complesse. Attualmente si contano più di mille persone distribuite sul territorio e un numero crescente di arrivi.
Una conseguenza inevitabile del fatto che gli sbarchi sulle coste italiane siano raddoppiati rispetto allo scorso anno e triplicati rispetto a due anni fa. Al 7 settembre, ultimo dato comunicato dal ministero dell’Interno, risultano infatti 115.298 sbarchi di cittadini, in prevalenza, della Guinea, Costa d’Avorio, Tunisia ed Egitto.
Come da procedura nazionale i richiedenti asilo vengono distribuiti sul territorio nei centri governativi e i Centri di accoglienza straordinaria e di volta in volta il coordinamento provinciale è chiamato a trovare sistemazioni coinvolgendo sindaci e terzo settore.
Le tempistiche sugli arrivi impongono un ritmo serrato, talvolta con meno di un giorno di preavviso, e la ricerca emergenziale di luoghi dove approntare soluzioni di accoglienza.
Per organizzare l’accoglienza la Prefettura si era già rivolta lo scorso marzo con una lettera al Presidente della Provincia e a tutti i Sindaci. Allora la Prefettura aveva chiesto “un contributo al reperimento, nei rispettivi territori, di immobili da utilizzare allo scopo, segnalando strutture ricettive di qualsiasi genere (alberghi dismessi, colonie, pensionati, case per vacanze e simili) attualmente inutilizzate, utilizzabili per l’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e la cui gestione potrebbe essere affidata, con fondi a carico del Ministero dell’Interno, a soggetti del terzo settore che già collaborano con la Prefettura o che siano interessati ad iniziare una collaborazione”. Da allora i numeri hanno però continuato ad aumentare.
L’ultima riunione si è tenuta a villa Recalcati mercoledì 6 settembre alla presenza di istituzioni e associazioni di categoria. La richiesta è sempre quella della massima collaborazione per gestire una situazione molto delicata.
In Lombardia, secondo l’ultimo dato reso disponibile dal ministero dell’Interno, a fine luglio erano presenti 17.430 immigrati in accoglienza sul territorio. All’inizio dell’estate il Viminale aveva previsto la collocazione di 50mila richiedenti asilo su tutto il territorio nazionale nell’arco di due mesi e mezzo dall’1 luglio al 15 settembre attraverso un piano di ripartizione che vedeva 6mila persone affidate al territorio lombardo.
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Il vero problema è domandarsi: richiedenti asilo da cosa? poi investigando si evince che meno del 2% ha relamente il diritto dell’accogliemento della domanda in quanto sussistono realemnte i presupposti…per il resto anndrebbe considerata come immigrazione irregolare e putroppo bisogna intervenire con i rimpatri con nei loro paese di origine. avete altre soluzione per l’integrazione? siamo un paese in difficoltà, senza lavoro con un caro vita pazzesco, come si mantengono queste persone? in altissimi casi rimangono emarginati e passano a condurre un vita di spaccio ecc…ecc…
“poi investigando si evince che meno del 2% ha relamente il diritto dell’accogliemento della domanda in quanto sussistono realemnte i presupposti…”
Quali sono le sue fonti per affermare quello scrive?
Io ho trovato questi altri dati, abbastanza diversi dai suoi:
https://www.rainews.it/articoli/2023/02/consiglio-italiano-rifugiati-nel-2022-sono-state-presentate-oltre-77-mila-domande-dasilo-f994768a-b41a-49dd-b0b8-c567e83bad00.html#:~:text=Per%20quanto%20riguarda%20il%20sistema,di%20protezione%20speciale%20(10.865).
“investigando si evince che meno del 2% ha relamente il diritto dell’accogliemento della domanda in quanto sussistono realemnte i presupposti…”
Quali sono le sue fonti per affermare ció?
Secondo i dati Eurostat i dinieghi nel 2022 sono stati il 53,5%, non il 98%.
Non confondiamo tra le domande presentate e quelle accettate dal Ministero dell’Interno in quanto ritenute valide.
Nel 2022 su 58.000 domande ne sono state rifiutate 32.000.
http://www.libertaciviliimmigrazione.dlci.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/confronto_anni_2021_-_2022_.pdf
Comunque c’è poco da fare ….l’Europa ipocrita chiude le porte e dovrebbe farlo anche l’Italia. Un solo dato che uscirà a breve nel report dell’Interno. Su 3500 ridistibuzioni promesse la Francia ne ha soddisfatte solo 52.
La verità è che siamo considerati non l’hub europeo delle rotte migratorie ma la cloaca europea, con buona pace dei benpensanti di questa ipocrita Europa.