Dal ricordo di Giorgio Napolitano alla bocciatura di Berlusconi, il consiglio comunale di Varese del 26 settembre
La cronaca della serata da Palazzo estense
Si è concluso entro le 23 il consiglio comunale di Varese del 26 settembre, che ha “smaltito” quasi tutte le ultime mozioni rimaste inevase nella seduta del 12 settembre.
Degli otto punti all’ordine del giorno, 4 erano infatti mozioni “avanzate” dal consiglio precedente, e sono state tutte evase, tranne quella di Matteo Bianchi che esprimeva il dissenso per la direttiva Europea che impone l’obbligo di prestazione energetica “E” per tutti gli immobili residenziali entro il 2030 a causa dell’assenza del consigliere.
SI COMINCIA NEL RICORDO DI GIORGIO NAPOLITANO
Il consiglio è cominciato con minuto di raccoglimento per l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che è poi stato ricordato dal parte del Presidente del consiglio comunale Alberto Coen Porisini, che lo incontrò nel 2011 da Rettore dell’Università dell’Insubria: «Fu il primo Presidente della Repubblica a varcare la soglia dell’aula magna dell’Insubria, nel 2011» Ha ricordato Coen Porisini, che ha sottolineato anche come Napolitano «Portò a pieno compimento il lavoro iniziato qualche anno prima, cioè riportare a unità i simboli dell’inno d’italia e del tricolore. La sua attenzione al tricolore era tale che quando venne il suo protocollo ci consiglio di indossare delle spillette con il tricolore. Una spilletta che ho conservato e messo anche oggi»
Anche la prima delle dichiarazioni di apertura ricorda l’ex presidente: è quella di Giacomo Fisco, capoguppo PD che ne tratteggia la figura.
Le dichiarazioni di apertura proseguono con uno scatenato Stefano Angei (Lega), che si scaglia con i cantieri in atto «Ben lontani dall’essere terminati»: mostra la foto del cartello del cantiere delle stazioni che definisce la data di fine lavori al 5 maggio 2022, stigmatizza la lievitazione dei costi del cantiere della caserma (raccogliendo le perplessità del sindaco Galimberti, che ha ricordato come l’ulteriore finanziamento arrivi da una convinta Regione Lombardia) ricorda «Il gabbiotto spacciato per sede staccata dei vigili urbani costato 55mila euro» in piazza Repubblica» senza dimenticare il «Famigerato largo Flaiano» a cui hanno anche «Cambiato le travi, forse erano sbagliate» e chiede all’assessore ai lavori pubblici Andrea Civati di firmare due lettere di dimissioni, una per ogni termine fissato per largo Flaiano: uno a fine ottobre – l’ultimo termine di chiusura dell’autostrada reiterato dall’Anas – se l’autostrada non sarà ancora aperta, e uno dopo fine gennaio 2024, che è il termine previsto di conclusione dei lavori, se i lavori non saranno finiti, concludendo infine che «Questo atteggiamento stile marchese del grillo non è piu sostenibile». Esagerazioni e frasi colorite a parte, sull’argomento il giovane consigliere leghista sembra decisamente intenzionato a non “mollare l’osso”.
In apertura anche due interventi sul canile di Varese, dopo gli ennesimi allagamenti dei giorni scorsi: il primo è di Simone Longhini (Polo delle libertà), che chiede una soluzione al più presto, e il secondo è di Luca Paris (Gruppo misto/Movimento 5Stelle) che sottolinea come «L’amministrazione si sta muovendo in merito, ma la situazione non può durare ancora a lungo in questo stato. Questa è un’esigenza sentita da tutti».
Diversi interventi tornano sul tema delle asfaltature delle strade: il primo è ancora di Simone Longhini, segnalando la situazione di Sant’Ambrogio. Dopo di lui interviene Franco Formato (Lombardia Ideale) che sottolinea la situazione della rotonda tra viale Ippodromo e viale Valganna, che è stata si riasfaltata, ma «I tombini sono stati in quell’occasione riempiti d’asfalto – spiega – con il risultato che la rotonda è diventata zona di pattinaggio delle macchine. E’ necessaria maggiore attenzione nel fare i lavori». Anche il consigliere Salvatore Giordano (Fratelli d’Italia) lamenta una generale «Carenza di manutenzione del manto stradale».
Maria Grazia D’Amico (Progetto concittadino – Collettiva*) ricorda invece un brutto caso di vandalismo, che ha colpito la panchina arcobaleno, dipinta ai giardini estensi per i diritti LGBTI. «Segnalo con questo come sia importante introdurre e mantenere nel dibattito pubblico la discussione su alcuni temi, magari divisivi ma che proprio per questo richiedono un maggiore impegno nel confronto».
UNA SERATA “LISCIA”: A FAR DISCUTERE SOLO IMMIGRATI E BERLUSCONI
Gli otto punti all’ordine del giorno si sono poi dipanati in fretta, con qualche minima eccezione. A far discutere più a lungo è stato il primo punto all’ordine del giorno, che in realtà era “solo” una comunicazione del sindaco Davide Galimberti sulla questione migranti. La segnalazione del primo cittadino, praticamente un appello ai suoi colleghi degli altri comuni, è che i mille migranti ora in provincia sono accolti da soltanto 26 comuni che se ne fanno carico, sui 136 dell’intero territorio. «Una maggiore disponibilità permetterebbe di gestire la situazione con assoluta tranquillità senza far diventare immigrazione elemento di scontro» ha affermato.
L’ampio dibattito non ha visto protagonista solo l’assessore ai servizi sociali Roberto Molinari, che ha puntato i riflettori su un problema specifico che colpisce i comuni su questo argomento, quello dei minori non accompagnati. Diversi gli interventi, tra cui quello di Stefano Angei (Lega) che ha sottolineato che anche Tradate, governata dalla Lega, ha avuto lo stesso spirito collaborativo e quello di Helin Yildiz (PD) che ha ricordato come questo sia un problema strutturale e non emergenziale. Con loro sono intervenuti anche i consiglieri Luca Paris (Gruppo misto-5Stelle), Salvatore Giordano (Fratelli d’Italia) e Maria Grazia D’Amico (Progetto Concittadino-collettiva*).
Molto più veloci sono stati i punti 2-3 e 4: i primi due riguardavano l’approvazione del bilancio consolidato per l’esercizio 2022, corredato dalla relazione sulla gestione consolidata che comprende la nota integrativa e dalla relazione del collegio dei revisori dei conti e la modifica al documento unico di programmazione 2023/2025 e una variazione al bilancio di previsione 2023/2025.
Il quarto, l’aggiornamento del piano di protezione civile del comune di Varese, è stato ancora più veloce: approvato all’unanimità in commissione, è stato semplicemente votato senza nemmeno bisogno proporre la discussione.
Dopo i primi quattro punti è venuto il momento della discussione delle mozioni: saltato il punto 5 (la mozione di Matteo Bianchi rimandata per assenza del consigliere) il sesto punto è stato quello relativo alla modifica viabilistica in largo Resistenza proposta da Manuela Lozza (PD), mozione che è stata approvato a maggioranza in tempi brevi e che porterà un nuovo spazio pedonale nell’incrocio che dalla ztl porta a via Cavour e via Bernardino Luini.
Diversa sorte invece per il punto sette, la mozione di Simone Longhini (Polo delle Libertà), che chiedeva l’intitolazione di uno spazio della città a Silvio Berlusconi, recentemente scomparso. Una proposta che ha visto un più ampio dibattito e una più viva opposizione da parte della maggioranza, in questo caso, in particolare dal PD Domenico Marasciulo e da Luca Paris (Gruppo misto) che ha dichiarato il suo «Voto negativo come consigliere e come attivista 5 stelle».
Bocciato anche l’ultimo punto, la mozione presentata da Barbara Bison (Lega) che chiedeva la riqualificazione dell’area destinata alla memoria degli esuli istriani e degli interventi straordinari di manutenzione dei cimiteri. Il parere negativo della Giunta in questo caso è stato accompagnato dalla spiegazione che il disagio estivo nei cimiteri era stato causato dall’inadempienza di una ditta che è stata cambiata alla fine dell’estate.
IL VIDEO DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
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