
Varese
Fare educazione in tempi di siccità sociale: a Varese il convegno “…e se piovesse bellezza?”
Varese capitale del lavoro educativo con giovani e adolescenti martedì 26 settembre dalle ore 9 in occasione del convegno di Re-Start nell’aula Magna dell’Università dell’Insubria

Educatori, pedagogisti, psicologi, formatori, assistenti sociali e insegnanti di tutta Italia a confronto nella giornata di martedì 26 settembre in occasione del convegno “…e se piovesse bellezza. Fare educazione in tempi di siccità sociale” ospitato dall’aula magna dell’Università dell’Insubria a partire dalle ore 9.
L’occasione trasforma Varese in capitale del lavoro educativo con gli adolescenti e i giovani a partire dall’esperienza di Re-Start, il progetto selezionato da Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che ha visto capofila la coop Naturart con partner principale la coop La Miniera di Giove.
«In questi tre anni di impegno continuo, di collaborazione e dialogo, di relazioni nate e cresciute, abbiamo veramente visto “piovere bellezza” anche nelle pieghe delle situazioni più complesse delle ragazze e dei ragazzi che abbiamo incontrato e sostenuto – afferma Alan Perini, educatore de La Miniera di Giove – Come operatori abbiamo investito competenze, risorse e creatività per affrontare temi complessi in questi tempi incerti, mutevoli e a volte aridi di relazioni nutrienti per adolescenti e giovani».
Stefano Bonometti, docente di pedagogia e direttore del Teaching and Learning Center presso l’Università degli Studi dell’Insubria – partner di Re-Start – ha affiancato l’équipe nell’organizzazione e nella direzione scientifica dell’iniziativa: «La tendenza verso una disaggregazione sociale è stata rafforzata dall’evento pandemico – afferma – Le conseguenze, in particolare sugli adolescenti e i giovani, sono evidenti. A partire da questa situazione critica, Re-Start ha promosso iniziative per rianimare la socialità e la comunità, per dare nuove opportunità relazionali sia ai giovani che agli adulti, per attivare legami territoriali nelle comunità. Questa giornata è momento di confronto tra molteplici realtà a partire dalle esperienze realizzate dal progetto”.
IL PROGRAMMA
La proposta del convegno nasce quindi dall’urgenza di parlare della bellezza dell’educare e del vivere sociale con linguaggi differenti ed esempi di buone pratiche, per ridare nuovi impulsi e rianimare la speranza delle comunità locali.
I lavori saranno condotti dal pedagogista e formatore dell’Università degli Studi di Milano Bicocca e redattore di Animazione Sociale Andrea Marchesi.
Per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, prenderanno la parola i ricercatori Cristina Lisimberti e Enrico Orizio e Katia Montalbetti, professore di pedagogia sperimentale. Interverranno il responsabile scientifico di Re-Start Andrea Maldera, il docente di pedagogia dell’Università degli Studi dell’Insubria Stefano Bonometti, il pedagogista e formatore dell’Università degli Studi di Milano Davide Fant, l’antropologo urbano e ricercatore dell’Università degli Studi di Milano Bicocca Paolo Grassi e Annalisa Sannino, full professor presso l’Università di Tampere, Finlandia.

Nel pomeriggio, tre workshop di confronto e approfondimento.
“Abbiamo scelto di chiudere il nostro convegno con un ospite speciale, lo scrittore, cantautore e poeta Gio Evan (foto sopra): un contributo fuori dal coro degli operatori sociali per avere uno sguardo diverso sulle tematiche affrontate durante la giornata», spiega Massimiliano Potenzoni, educatore di Naturart.
Il programma dettagliato degli interventi nella locandina a QUESTO LINK.
LE PROSPETTIVE FUTURE
Nei suoi tre anni, Re-Start, ha messo in circolo energie e competenze: «Ora è il momento di guardare avanti, perché questa esperienza non è punto di arrivo ma partenza e rilancio di esperienze e buone pratiche per fare sempre meglio», afferma Marta Tenconi, educatrice della Miniera di Giove.
Chiudere Re-Start, dunque, con una occasione di incontro tra chi si occupa per mestiere di sostenere i percorsi di crescita dei ragazzi e delle ragazze del nostro territorio, mostrando il bisogno emerso e provare a tracciare ipotesi di lavoro.
«Con Re-Start abbiamo contattato circa 3000 adolescenti in educativa di strada e circa 1000 nei laboratori. Di questi, al momento dell’aggancio, circa 60 erano in situazione di dispersione o abbandono scolastico, un fenomeno che anche nella provincia di Varese c’è ed è significativo», sottolinea Elena Spello, educatrice di Naturart.