Femminicidi, una strage estiva: “È inaccettabile sentirsi dire nel 2023 “occhi aperti e testa sulle spalle”
L'intervento della consigliera Giulia Mazzitelli (PD) sulla grave situazione nella nazione
Giulia Tramontano, 29 anni
Sofia Castelli, 20 anni
Mara fait, 63 anni
Anna Scala, 54 anni
Rossella Nappini, 52 anni
Marisa Leo, 39 anni
Questi sono solo alcuni dei nomi delle vittime di femminicidio di questa brutale estate.
In nove mesi ne sono stati contati 79, di cui 61 per mano di partner o ex partner.
Ci ho tenuto a precisare l’età delle vittime perché è importante comprendere quanto questa dinamica sia trasversale e appartenga indistintamente e brutalmente alla nostra società indipendentemente da età, origine o posizione sociale.
Questa è a tutti gli effetti una dinamica culturale e purtroppo la cultura sotto accusa è proprio la nostra.
Ci trasciniamo ancora oggi un retaggio culturale maschilista, patriarcale, retrogrado da troppi punti di vista.
C’è un estremo bisogno di rafforzare ma soprattutto applicare le leggi già esistenti che si dimostrano non sufficienti a tutelare le vittime ma soprattutto a punire gli aggressori.
Protezione. Persecuzione e prevenzione.
E per quest’ultimo non posso che confidare nel ruolo educativo e di sensibilizzazione che deve avere la scuola, in collaborazione con le famiglie.
L’attenzione deve rimanere alta, non possiamo chiudere gli occhi di fronte a questi terribili fatti; così come non possiamo fingere che alcune dichiarazioni non siano uscite dalle bocche di alcuni dei più importanti personaggi politici del nostro presente.
Inaccettabile è la superficialità con cui si affrontano certi temi e si giudicano certe situazioni.
Inaccettabile è attribuire la colpa di una violenza o di uno stupro alla vittima, al suo abbigliamento, al suo atteggiamento o alla quantità di alcool assunto.
Inaccettabile è sentirsi dire nel 2023 “occhi aperti e testa sulle spalle”.
È questo il messaggio che si vuole veicolare? che la responsabilità è nostra, che siamo NOI a dover stare attente come se lo stupro o in generale la violenza fosse un fenomeno naturale con il quale dobbiamo fare i conti?
Pura assurdità.
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La penso esattamente come l’assessora, alla quale rivolgo un plauso per aver espresso una posizione destabilizzante rispetto a quella che, è vero, purtroppo rimane radicata nel nostro modo di pensare. Quando la verità è che la vittima è la vittima e il carnefice è il carnefice, senza se e senza ma.
Davanti a fenomeni negativi (pesantemente negativi, mi correggo) come questo le appartenze, le simpatie politiche devono avere valenza nulla. Queste parole sono da scolpire nella roccia. Hanno una valenza che è trasversale. Personalmente concordo e condivido al 100% ogni singola sillaba scritta dalla Sig.ra Consigliera.