Il saluto dei figli a Pietro Cozzi e Marisa Agliati: “La città ha perso due supereroi”

In chiusura dei funerali di Pietro e Marisa Cozzi, i figli Roberto ed Elisabetta hanno ricordato i genitori con parole cariche di commozione

Pietro Cozzi imprenditore. Pietro Cozzi presidente della Famiglia Legnanese. Pietro Cozzi cofondatore e poi presidente della Fondazione Famiglia Legnanese. Pietro Cozzi capitano più giovane della storia del Palio di Legnano. Pietro Cozzi nel consiglio direttivo dell’A.C. Legnano. Pietro Cozzi socio del Rotary Club Ticino. Pietro Cozzi cofondatore della Lega Tumori. In una Legnano attonita per aver perso in un tragico incidente stradale uno dei suoi figli più illustri e la sua consorte, Marisa Agliati, sono tante, tantissime, le sfumature assunte dai ricordi di chi ha conosciuto una coppia che la città non potrà dimenticare.

Il ricordo più tenero, più dolce, più intimo, però, è quello che arrivato nella Basilica di San Magno sabato 9 settembre, al termine dei funerali officiati da monsignor Angelo Cairati. A dipingerlo sulla tela di una cerimonia funebre cui hanno partecipato davvero in tantissimi sono stati i figli della coppia, Roberto ed Elisabetta.

«Chi crede nei supereroi – si è chiesto Roberto Cozzi dal pulpito, ricordando le tante iniziative di cui negli anni si è fatto promotore il padre -? Io sicuramente, e la città di Legnano ha perso due supereroi. Certo, sono loro figlio e sono di parte perché sono stati anche i miei supereroi, oltre che papà e mamma, come del resto è successo a molti di voi. Mia madre perché doveva rincorrermi per farmi studiare e senza di lei non ce l’avrei fatta. Mio papà perchè mi ha insegnato tanto, troppo, tutto. Ma oggi salutiamo due supereroi per meriti e fatti, non per buonismo dato dall’occasione o dal mio cuore: i fatti sono quelli che ha fatto Pietro, sempre in compagnia di Marisa, per la sua Legnano, trasversalmente, in ogni ambito e modo, nei confronti di tutti».

I funerali di Pietro Cozzi e Marisa Agliati a Legnano

«Aveva energie per tutto e per tutti, energie positive rivolte al fare con l’unico scopo di dare – ha proseguito Roberto Cozzi -: quel dare senza aspettare di ricevere che alla fine ti fa ritornare molto di più di quanto hai dato. E chi poteva stare accanto ad un supereroe? La mia mamma. Perché i supereroi vanno compresi, coccolati e spesso supportati e sopportati. Mamma Marisa era la supereroina di papà Pietro. Dove voglio arrivare? In queste parole c’è la voglia di credere che i supereroi sono accanto a noi nella vita di tutti i giorni. Super Pietro era un visionario, ma alla portata di mano: ascoltava tutti e imparava da tutti, dava a tutti e riceveva da tutti. Ricordiamo quello che ha fatto e proviamo a pensare a come non smettere di farlo anche noi. Super Pietro è un modello che ognuno di noi può apprezzare, e da cui ognuno di noi può farsi ispirare. Adesso super eroi possiamo diventarlo tutti».

Poi il «pieno di amore» nelle parole di Elisabetta Cozzi. «Martedì sera è stata la prima notte passata senza i miei genitori – ha sottolineato la figlia della coppia -. “Sono orfana”, ho detto a mio marito, “sento un vuoto pazzesco, incolmabile”. Lui mi ha detto: i tuoi genitori non hanno lasciato un vuoto, ma un pieno. un pieno di amore, di dolcezza, di allegria, di entusiasmo, di altruismo, di bellezza in ogni cosa che hanno fatto, in ogni persona che hanno incontrato. Perderli insieme all’improvviso mi ha spezzato il cuore, ma poi è successo qualcosa di straordinario: sono arrivati migliaia di messaggi da ogni dove, ho parlato al telefono con centinaia di persone e ne ho incontrate decine. Dopo le prime parole di circostanza, tutti hanno raccontato dei pezzi di vita passati con Pietro e Marisa che non conoscevo, e c’era solo amore, riconoscenza, entusiasmo, passione e ammirazione».

«Sapete che cosa è successo – ha concluso Elisabetta Cozzi -? Consolavo io loro, o addirittura finivamo a sorridere insieme per tutte le cose belle che avevano vissuto. Dal giorno dopo l’accaduto, su questo cuore spezzato sono arrivati migliaia di cerotti, capaci di aggiungere ulteriore amore e riconoscenza per Pietro e Marisa. Il museo in queti anni è stato il nostro luogo speciale, per costruire e vivere insieme un percorso fantatstico. Dicevo sempre di Pietro che lui era il pezzo più importante del museo, lui e la sua adorata Marisa. Ciao mamma, ciao papà, vi sono infinitamente grata».

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leda.mocchetti@legnanonews.com
Pubblicato il 09 Settembre 2023
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