Varese
Il soldato deportato e il diario nascosto per decenni: presentazione a Masnago
Sottoufficiale a Nizza, il varesino Renato Peruzzotti fu catturato dai tedeschi a Tortona e deportato. Letto forse solo dalla moglie, il suo diario è stato riscoperto dopo la sua morte: uno straordinario racconto “in presa diretta”
Un quadernetto ottenuto di nascosto, pagato mezza pagnotta in giorni in cui la fame era devastante.
Basta questo per capire quanto fosse importante, per il giovane sottoufficiale Renato Peruzzotti, quel diario scritto nelle baracche: deportato dai tedeschi dopo l’8 settembre, Peruzzotti scrisse quelle pagine per sopravvivere, per pensare alla vita a cui doveva restare attaccato, alla fidanzata che lo attendeva sulle colline sopra il lago di Varese.
Un documento straordinario, un diario “in presa diretta”, scritto direttamente nel campo di prigionia e custodito nascosto per decenni. Riscoperto dalle figlie solo anni dopo la morte di Peruzzotti, nel 2003.
Per la famiglia è stato un modo per scoprire una parte della vita di Renato che potevano solo intuire e anche un modo per rileggere un pezzo della propria vita. Per la storia è materiale straordinario perché “in presa diretta”, un testo senza mediazioni, senza trascrizioni e modifiche successive.
Curato dal ricercatore Claudio Mezzanzanica, sarà presentato sabato 30 settembre alle 16.45 al Castello di Masnaago, via Cola di Rienzo 40.
Partecipa anche Pier Vittorio Buffa, scrittore e giornalista.