Nuovo direttivo per il centro antiviolenza di Varese EOS, nel 25esimo anniversario della sua fondazione

E’ stato presentato questa mattina nella sala giunta di palazzo Estense a Varese, alla presenza del sindaco Davide Galimberti, alla assessora alle pari opportunità Rossella Dimaggio e alla consigliera di parità Anna Danesi

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E’ stato presentato questa mattina nella sala giunta di palazzo Estense a Varese, alla presenza del sindaco Davide Galimberti, alla assessora alle pari opportunità Rossella Dimaggio e alla consigliera di parità Anna Danesi il nuovo direttivo di EOS, il centro antiviolenza di Varese che compie quest’anno 25 anni.

«Eos nasce nel 1998 grazie alla volontà di Gabriella Sberviglieri, storica sindacalista della CGIL – ha spiegato la neoeletta presidente Marzia Giovannini – Femminista, da sempre impegnata sul fronte dei diritti delle donne, la quale, insieme a un gruppo di giovani liceali varesine, decide di fondare il primo centro antiviolenza di Varese. Da quella data, grazie soprattutto all’enorme impegno di Gabriella, della prima presidente di Eos, Camilla Zanzi, e di un motivato gruppo di donne volontarie, tutte provenienti dal movimento delle donne, l’associazione è cresciuta e si è consolidata sempre più»:

Eos ha infatti aderito alla rete delle Associazioni delle Case delle Donne della Lombardia; dal 2006 garantisce assistenza telefonica alle donne vittime di violenza per 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno aderendo al “progetto 1522”, il call center istituito dal Dipartimento per le Pari Opportunità; nel 2008 è diventata socia fondatrice di D.i.R.E. (Donne in Rete contro la Violenza), prima associazione nazionale che raggruppa attualmente ben 106 centri antiviolenza e 62 case rifugio in tutta Italia. Da sempre EOS collabora attivamente con i servizi del territorio e aderisce, sin dalla data della sua costituzione, nel 2013, alla Rete Territoriale Interistituzionale Antiviolenza di Varese, il cui Ente Capofila è il Comune di Varese, e svolge attività continua di formazione e sensibilizzazione nelle scuole e nei luoghi di lavoro.

L’associazione è «Un luogo di donne che, ispirandosi ai valori fondanti del femminismo, accoglie altre donne che subiscono violenza da parte degli uomini, offrendo loro ascolto, consulenza e accompagnamento nel percorso di uscita dalla violenza. Nei casi di maggior pericolo l’associazione si adopera collaborando con le Case Rifugio per collocare la donna in un luogo sicuro e segreto – ha continuato Giovannini – Uno dei pilastri fondanti della metodologia di accoglienza dell’associazione è l’ascolto e la finalità principale è quella di restituire alla donna la capacità di uscire dal circuito della violenza attraverso il riconoscimento delle proprie risorse e competenze».

Nella conferenza stampa Eos si è presentata con un nuovo organismo che: «Vuole proseguire nell’intenso e proficuo lavoro già avviato dal precedente , egregiamente presieduto dalla nostra socia Olivia Ghelfi e dalla vice presidente Franca Bertolone. – ha spiegato la neopresidente – E, alla luce della pressochè quotidiana emergenza rappresentata dai femminicidi e dai gravissimi episodi di violenza, questo nuovo organismo si propone ulteriori obiettivi: rafforzare il proprio ruolo politico quale soggetto promotore di un cambiamento culturale, chiedendo di intensificare l’opera di formazione e di concreta sensibilizzazione degli operatori coinvolti nelle azioni di contrasto alla violenza di genere (polizia giudiziaria, assistenti sociali, magistrati, personale medico, professionisti) reputando che anche i recenti interventi legislativi rimarrebbero privi di reale efficacia in assenza di un parallelo intervento sul piano culturale e formativo dei soggetti tenuti ad applicare, in concreto, tali norme».

Tra i nuovi temi che l’associazione dovrà affrontare nell’immediato futuro: «Il primo attiene il rapporto da tenere con i centri per uomini maltrattanti (C.U.A.V.) – continua Giovannini – Eos e, in genere, i Centri Antiviolenza, si propongono il compito di verificare la serietà e validità scientifica dei protocolli che verranno applicati all’interno di tali centri – uno dei quali è presente anche a Varese, vigilando sulle concrete modalità di applicazione delle nuove disposizioni normative».

Una verifica che sarà estesa anche al nuovo concetto di Giustizia Riparativa: «Una norma introdotta dalla recente Riforma Cartabbia, che può essere uno strumento di alta civiltà giuridica ma può invece tradursi, per le donne che subiscono violenza, in una forma de di vittimizzazione secondaria o di mediazione obbligatoria con il suo aguzzino, quest’ultima espressamente vietata dalla Convenzione di Istanbul».

Per quest’ultimo argomento, significativo il commento dell’assessora Dimaggio, che ha sottolineato che sia «Necessario distinguere il semplice conflitto famigliare con la violenza di genere, rischio concreto con le nuove norme di Giustizia Riparativa».

I DATI DI EOS

Nel 2022 Eos ha ascoltato parecchie centinaia di donne e ne ha prese in carico 161, mentre i nuovi casi di presa in carico dei primi 6 mesi del 2023 sono stati 75 («13 solo ad agosto» ha sottolineato la presidente) e il numero delle donne attualmente seguite è 145, delle quali 3 con minori sono state rifugiate e 5 sono state affidate a comunità donna/bambino. La maggioranza delle donne prese in carico da Eos sono di nazionalità italiana, di età compresa tra i 38 e i 47 anni, molte delle quali madri di figli minorenni.

La forma di violenza maggiormente registrata è quella psicologica, seguita dalla violenza fisica ed economica. Quasi sempre è presente la violenza assistita subita dai figli, vittime impotenti della violenza intrafamiliare. La maggior parte degli autori di violenza sono, infatti, soggetti legati da una relazione affettiva con la donna o ex coniugi o compagni.

IL NUOVO DIRETTIVO DI EOS

Qui il nuovo direttivo di Eos:

Marzia Giovannini, presidente
Raffaella Demattè, vicepresidente
Roberta Tolomeo tesoriera
Susanna Vanoni responsabile sportello lavoro
Michela Prando responsabile gruppo comunicazione
Ivana Brunato,
Rosalia Alba Ruggero,
Daniela Curatola,
Stefania Buttè

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Settembre 2023
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