Pagelle Pro Patria: pioggia di insufficienze, Rovida evita alla Triestina di dilagare
A Busto la Triestina chiude i conti al 33'. Nella ripresa i veterani Nicco e Fietta danno una "quadra" ai compagni in camoo, ma è troppo tardi e gli ospiti hanno già il match in tasca
Le pagelle di Pro Patria Triestina 0 a 3. Tantissime insufficienze per i tigrotti di Riccardo Colombo, alla peggior sconfitta stagionale, che corrisponde anche al secondo tracollo consecutivo dopo mercoledì a Zanica.
A strappare il 6 sono i veterani, che rifiutano il proto-dostoevskijano ruolo di “umiliati e offesi”, e il portiere Rovida, che invece impedisce un passivo ancora più largo.
Ma quando l’estremo difensore è uno dei pochi giocatori a prendere una sufficienza, seppur stiracchiata, vuol dire che qualcosa non quadra. Forse è propria la quadratura ciò che manca a questa Pro Patria, spogliata della sua corazza difensiva.
ROVIDA 6-: Come Mangano mercoledì contro l’AlbinoLeffe, anche lui è chiamato a raccogliere tre palloni (in 33 minuti) dal fondo della rete. Un ingrato compito, soprattutto per chi per almeno due volte ha evitato che il passivo fosse ulteriormente peggiore: nel primo tempo smanaccia da fuori un tiro a mezza altezza di Vallocchia, a tempo scaduto replica su Germano. Da rivedere per il brivido ma “efficace” (se considerata nel complesso) l’uscita su Redan: in quel caso a salvare sulla linea è però Saporetti.
MORETTI 5: Per il difensore ex Pro Sesto sono 5 gettoni su 5 in campionato. 5 è anche la sua valutazione. Se non in occasione del gol di Struna (insieme a Ndrecka), non è mai lui l’uomo a stretta cura del realizzatore. Ma come dice Colombo in sala stampa: “la colpa va condivisa con tutta la squadra”. Al 19′, dopo esser stato bruciato da Redan, trotterella verso la porta dandosi ormai per vinto, e convinto che a breve l’attaccante insaccherà lo 0-3: Saporetti dimostra che si sbaglia e che non bisogna mai abbassare l’intensità: la differenza è tutta lì.
SAPORETTI 6: Come già scritto nelle altre pagelle dei compagni di squadra, impedisce, anzi ritarda, il ko tecnico di una decina di minuti. Ritorna in campo con la fascia da capitano, una fascia che sembra sentire addosso, come dimostrato dalla rabbia manifestata al primo gol subito, appena al 4′.
MINELLI 5: Colmare il vuoto lasciato in questa settimana da Lombardoni non è semplice, soprattutto per un difensore arrivato a fine mercato. Non male sulle preventive, decisamente meno bene in area. Turotti in sala stampa difende lui, il mister e la squadra, e fa bene. Cadiamo per imparare a rialzarci diceva Alfred a Bruce Wayne nella trilogia di Nolan dedicata al Cavaliere oscuro. L’importante però è imparare la lezione, aggiungerebbe il direttore sportivo Sandro Turotti in sala stampa.
dal 69′ VAGHI SV – Subentra a Minelli non per scelta tecnica ma perché quest’ultimo si “sente tirare”. Il finale di partita non ha però più niente da offrire.
Seconda disfatta consecutiva per la Pro Patria: la Triestina ne fa 3 in 33 minuti
PIRAN 5: Sovrastato da Lescano sull’1 a 0 in area di rigore, arginato sempre particolari problemi da Celeghin e Anzolin a centrocampo, dove non riesce mai né a pungere né a mostrarsi propositivo. Senza contare che D’Urso ama puntarlo per far partire dalla quella zona di campo cross e filtranti verso il centro dell’area.
dal 46′ RENAULT 5,5: Non ci sono sostanziali differenze rispetto alla partita di Piran, tolte le pecche difensive del titolare. Va detto che per l’ex orobico il risultato già compromesso al suo ingresso dà una mano alla fase difensiva.
MARANO 5: Nelle scorse pagelle avevamo sottolineato come nelle partite in cui partiva da titolare il nuovo #8 aveva bisogno di tempo per ingranare al meglio. Questa volta però Colombo lo sostituisce all’intervallo, quando comunque il destino del match è già determinato. Ironia della sorte, la prima frazione di gara era terminata proprio con un suo tiro (esterno della rete): una delle pochissime occasioni dei tigrotti.
dal 46′ NICCO 6: Per la prima volta in stagione suona davvero la carica, dà equilibrio e si comporta da autentico leader coi i giovani della rosa. Certo è più facile quando diventa una questione di orgoglio, collettivo (lo 0-3) e personale (la panchina). Ma è un primo passo in avanti.
MALLAMO 5: Se è – principalmente – compito del mediano quello di marcare stretto e neutralizzare il trequartista qualcosa allora è andato storto. Non basta l’accelerata nei tempi di gioco a pochi secondi dal fischio di inizio, l’azione che porta al diagonale impreciso di Ferri sull’asse Ndrecka, Stanzani e Ferri.
dal 80′ CITTERIO SV – Vedere Vaghi, ma senza i problemi fisici di Minelli.
FERRI 5: A pochi secondi dal fischio di inizio non sfrutta uno dei suoi marchi di fabbrica: gli inserimenti in area. Poi si spegne e viene sostituito al 45′: forse il sintomo di un avvio di stagione non particolarmente brillante.
dal 46′ FIETTA 6 – Senza Marano e Ferri la squadra perde spunto (non pervenuto se non in avvio) e inserimenti, ma trova una certa compattezza nel reggere gli avversari, che avanti 0-3 sono pur sempre felici di poter abbassare i ritmi e concentrarsi già alla gara di cartello di venerdì contro la capolista Mantova. Esordio stagionale amaro, ma a livello individuale, tutto sommato, aiutato dalla circostanza dal punto di vista individuale.
NDRECKA 5: Si perde (o forse si ritrova a marcare) Struna sullo 0-3. Pochissimo altro se non alcune sgommate nella metà campo offensiva, da una delle quali nasce un colpo di tacco di Stanzani per Parker, intercettato proprio da Struna.
STANZANI 6: In versione assistman spalle alla porta per ben tre volte e tradito dai compagni: Ferri manca il colpo dell’1 a 0, Marano manca quello in grado di “portare pepe” alla ripresa e, sul finire del match, Struna legge bene la traiettoria per Parker.
PARKER 5: Partita difficile per lui: la palla non arriva mai dove un attaccante vorrebbe e inoltre la squadra, in teoria, pensa prima a difendersi e poi ad attaccare. Può fare di meglio, nel dare una mano sui calci d’angolo sia nell’area di rigore di Rovida, sia in quella di Matosevic, dove staziona troppo poco.
ALL. COLOMBO 5-: Ancora tre gol subiti (questa volta fotocopia), ancora tre i cambi all’intervallo (sintomo di una formazione iniziale sbagliata) ma soprattutto, per citare nuovamente le sue parole a commento della sua valutazione: «squadra che si scioglie al primo affondo avversario». Sono 10 i gol subiti in 5 partite, di cui 6 tra mercoledì e domenica; 0 i clean sheet complessivi. Non proprio lo score ideale per una squadra che fa della solidità difensiva uno dei propri imperativi categorici.
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