Premio Chiara alla Carriera: il Cardinale Ravasi incanta il Sociale di Luino con riflessioni su libertà, solitudine e società

L'evento ha offerto un affascinante dialogo tra il cardinale e il giornalista Beppe Severgnini, sotto gli occhi attenti del pubblico e delle anime del Premio Chiara, Bambi Lazzati e Romano Oldrini

Premio chiara alla carriera 2023

Il Festival del Racconto 2023 ha inaugurato il suo calendario autunnale con un evento di grande risonanza al Teatro Sociale di Luino, dove il Cardinale Gianfranco Ravasi è stato il protagonista, ricevendo il prestigioso Premio Chiara alla Carriera 2023.

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Premiato per “la sua lunga e raffinata carriera, con molte pubblicazioni, come biblista, ebraista, esegeta, esperto nel dialogo con le scienze, nella quale ha saputo superare i confini della religione, coniugando rigore filologico e grande capacità comunicativa, riuscendo a diffondere le proprie riflessioni al vasto pubblico“, il Cardinale Ravasi è stato intervistato da Beppe Severgnini, firma storica del Corriere della Sera, di fronte a un pubblico attento e alle anime del Premio Chiara, Bambi Lazzati e Romano Oldrini.

Durante l’intervista il Cardinale Ravasi ha raccontato il suo legame con Piero Chiara, sottolineando come l’autore abbia influenzato la sua produzione letteraria e ricordando di un incontro avvenuto negli anni ’80: «Eravamo al circolo della stampa a Milano e a quei tempi si era deciso di provare a condensare la bibbia. Io accettai, pensavo potesse essere un modo per incentivare la sua lettura. Una volta realizzata, la presentazione alla stampa fu affidata proprio a Piero Chiara, un grande narratore» spiega Ravasi.

«Uno scrittore “ghiotto” – aggiunge Severgnini – capace di dipingere la vita e le persone con pennellate audaci» e di «comprendere e trasferire i sentimenti senza giudicarli, un approccio che anche io ho sempre cercato di seguire nella mia vita» conclude il Cardinal Ravasi.

La serata è poi proseguita affrontando tematiche attuali e complesse, tra cui la solitudine, l’accesso dei giovani alla pornografia e il concetto di libertà. In questo senso Ravasi ha sottolineato l’importanza dell’educazione nella società attuale, soprattutto di fronte ai nativi digitali che stanno cambiando radicalmente, psicologicamente e strutturalmente. Ha evidenziato la necessità di “demitizzare” i contenuti online, ribadendo il ruolo cruciale dell’intervento educativo.

A farle emergere, attraverso la letture di alcuni passi del libro dello stesso Cardinal Ravasi dal titolo “Scolpire l’anima”, è stato Severgnini, che ha inoltre sottolineato quanto oggi, più che mai, «si fa fatica a scambiarsi pensieri, perché la gente ascolta molto poco».

«Se ci scambiano un dollaro a testa, un dollaro abbiamo. Se ci scambiamo un pensiero, ce ne rimangono due – ha detto Ravasi -. Il problema di oggi è che nonostante assistiamo quotidianamente alla moltiplicazione delle relazioni, proviamo sempre più solitudine. E se la solitudine a volte va bene ed è preziosa, meno lo è l’isolamento: “campo di gioco di satana”, dove subentra la disperazione. È da qui che dobbiamo uscire» conclude Ravasi.

«Rispetto alla tematica dell’accesso a contenuti pornografici violenti da parte di giovanissimi, invece, il problema è che oggi siamo difronte a nativi digitali che stanno mutando strutturalmente e si approcciono alla vita in modo completamente diverso da come lo facevamo noi. L’info sfera attuale fa si che non ci si possa sottrarre a questo mondo, pieno di contenuti online a cui è sempre piu semplice e veloce accedere.  Il giovane cosi non riesce a “demitizzare”. E qui, ovviamente, torna il concetto fondamentale di educazione» conclude Ravasi che, in ultimo, si sofferma dicendo che la società attuale è molto disgregata. «E’ una società liquida. E rispetto a questo la chiesa si trova in difficoltà, è una condizione che non riesce bene ad affrontare. Ha poco strumentazione intellettuale. La riflessione su questo fenomeno viene fatta ma è ancora generica e generale» dice ancora Ravasi.

Un tema che strettamente si collega alla “mancanza di rispetto e mancanza di affetto” che, secondo Severgnini,  abbiamo nei confronti della nostra “libertà”.

«La libertà è un tema fondamentale, e condivido questa preoccupazione. Quando più ci si avvicina al momento in cui si pensa di aver conquistato completamente la libertà, tanto più si rischia di cadere nell’aggregazione di consensi, che non è sinonimo di libertà. Il messaggio che dobbiamo trasmettere è che l’educazione è particolarmente importante, ricordando i concetti di persona e di gentilezza. Questi valori sono sempre più difficili da mantenere nella vita di oggi».

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Pubblicato il 10 Settembre 2023
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