Stalking, la seguiva a Monza anche fuori dal lavoro: parte il codice rosso e la polizia lo arresta
Telefonate, anche anonime, e pedinamenti, fino all'episodio clou: lenzuola con le quali aveva tappezzato l'auto con messaggi rivolti alla vittima: la polizia interviene e fa scattare le manette
La persecuzione, e la conseguente paura ingenerata nella vittima: ci sono entrambe gli ingredienti dello stalking nella storia subita da una donna in Brianza che ha denunciato e consentito così alla polizia di eseguire le indaini che hanno portato all’arresto dell’uomo che le stava rovinando la vita.
Nella mattinata di venerdì 15 settembre infatti, personale della Polizia di Stato della Questura di Monza e della Brianza ha tratto in arresto in centro città un cittadino italiano di 30 anni per una serie di condotte e atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata, una giovane anch’ ella 30enne residente nella provincia di Monza. L’uomo era già gravato da aprile scorso da un provvedimento d’ammonimento emesso dal Questore di Monza e della Brianza, Marco Odorisio, perché, nonostante l’espressa volontà della giovane di interrompere qualsiasi di tipo rapporto dopo la loro breve relazione avuta nel mese di giugno del 2022, aveva iniziato a importunarla con continui messaggi e telefonate, anche anonime, ed alcune volte a cercarla sul posto di lavoro.
Nonostante il provvedimento di ammonimento, l’uomo aveva continuato a molestarla cercando di approcciarla attraverso la sorella della vittima, visto che la ragazza non rispondeva né ai messaggi né alle telefonate. Pertanto la vittima aveva sporto querela nei confronti dell’uomo presso l’ufficio denunce della Questura di Monza e della Brianza, con l’immediata attivazione della procedura c.d. “Codice rosso” , anche perché si era accorta , in alcune occasioni, che l’uomo la seguiva con l’auto quando prendeva il bus per andare al lavoro, fino a recarsi più volte, soprattutto negli ultimi giorni nei pressi del luogo di lavoro della stessa, cercando un approccio che la ragazza ha sempre cercato di evitare.
Recentemente l’uomo aveva contattato telefonicamente la sorella della donna chiedendole di fissare un incontro con la ex perché – come da sue testuali parole – avrebbero dovuto parlarle “altrimenti mica poteva sposarla a distanza…”. Tali condotte, continue e costanti nel tempo, hanno ingenerato nella donna un pressante stato d’ansia e timore per la sua incolumità, accentuatosi negli ultimi giorni per la continua presenza dell’uomo nei pressi di un bar poco lontano dal posto di lavoro.
Poi l’epilogo, quando la donna appena scesa alla fermata cittadina di un bus di linea, ha visto l’uomo a bordo della sua auto sulla quale aveva “ affisso” su entrambi i lati dell’auto due pezzi di lenzuolo bianco con scritto “ Monica ( il nome è di fantasia )sei la piu bella e ….” Immediato l’intervento del personale della Squadra Mobile della Questura di Monza e della Brianza che aveva predisposto idonei servizi a tutela della ragazza, che ha prontamente bloccato l’uomo sul marciapiede poco lontano. Da un controllo dell’auto, nel portaoggetti anteriore lato guida sono stati rinvenuti tre cacciaviti, posti sotto sequestro unitamente al tessuto “affisso” sull’auto. Stante la flagranza del reato di atti persecutori, l’uomo è stato tratto in arresto e posto a disposizione della Procura della Repubblica di Monza per essere processato per direttissima. All’esito del processo è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora in Monza e del divieto d’avvicinamento alla vittima.
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