Bernardoni parte con una vittoria netta e ramificata: da Varese al regionale la filiera rosa del Pd targato Varesotto

Il risultato, ammettono da più parti, è da ricondurre in primis e soprattutto alla credibilità costruita da Bernardoni stessa, con un percorso serio e riconosciuto negli anni

bernardoni vittoria

I numeri dicono che non c’è stata partita: la vittoria di Alice Bernardoni nella sfida interna del Partito Democratico provinciale è stata netta e schiacciante. La neo segretaria ha ottenuto la maggioranza dei consensi in 39 circoli territoriali, in uno è finita a pari merito e soltanto dieci circoli si sono espressi per lo sfidante Giacomo Fisco.

La quasi totalità dei circoli più grandi ha scelto Bernardoni: Busto Arsizio con l’88%, Caronno Pertusella e Origgio con l’80%, Gallarate (la città che avrebbe espresso la vice segreteria della mozione Fisco) con il 56%, Saronno con il 78%, Vergiate con il 67%, Malnate con il 79% e Tradate, il circolo di Bernardoni stessa, dove è finita 31 voti contro 1.

Un risultato netto nei circoli più grandi se si esclude la partita di Varese città dove invece è stato Fisco ad ottenere un più ampio consenso con il 62% dei voti. Varese, del resto, è il circolo dove lo stesso Fisco ha svolto la gran parte del suo impegno politico oltre che la città dove è capogruppo Pd in consiglio comunale.

Dunque è una presa salda e ramificata quella su cui può contare Bernardoni, anche al di là del fatto che entrambi i “contendenti” alla segreteria hanno immediatamente rilasciato dichiarazioni di reciproca collaborazione. Un’intesa che del resto conviene a tutti, un po’ perché non c’erano state grosse frizioni tra i due candidati, neanche nella fase di confronto più acceso, e comunque perché l’attività della componente dei giovani è fondamentale per il partito.

Un congresso al di fuori delle dinamiche nazionali

Come era già stato fatto notare le dinamiche di questo congresso non hanno seguito quelle che caratterizzano invece le diatribe nazionali. La “divisione” correntizia di cui si parla a Roma o gli echi della sfida congressuali tra Schlein e Bonaccini non hanno effettivamente avuto un peso. La stessa neo segreteria, sostenitrice della mozione Schlein, non ha risparmiato qualche critica alla gestione nazionale e lo sfidante Fisco, sostenitore della mozione Bonaccini, era candidato in ticket con Zambon, sostenitrice di Schlein.

alice bernardoni pd varese

I più attenti alle dinamiche di partito hanno semmai osservato una diversa distribuzione del sostegno degli esponenti “istituzionali”, con Samuele Astuti al fianco di Bernardoni e Alfieri e Galimberti a sostegno di Fisco. Ma la verità che sta dietro al risultato, ammettono da più parti, è da ricondurre in primis e soprattutto alla credibilità costruita da Bernardoni stessa, con un percorso serio e riconosciuto negli anni e una lista messa insieme con attenzione.

I risultati nei circoli e la filiera rosa ai vertici

Tra i risultati più evidenti della consultazione democratica è la filiera “rosa” che da Varese alla Lombardia si è guadagnata la guida del partito. A partire da Varese, dove è stata eletta Emanuela Lozza, passando dal Provinciale con Bernardoni e fino al congresso regionale che ha certificato la guida di un’altra donna varesina, quella di Silvia Roggiani, già deputata e originaria di Ferno.

Sul resto del territorio i circoli delle grandi città hanno visto tra le novità l’affermazione di Anna Zambon a Gallarate, di Manuela Lozza a Varese e Giorgio Marturano a Saronno. A Busto Arsizio è confermato Paolo Pedotti.

Tra i comuni sopra i 15mila abitanti ci sono la novità Cecilia Carangi a Malnate, Maurizio Lattuada a Caronno Pertusella e Mauro Lubraco a Cassano Magnago. A Tradate, “feudo” di Bernardoni, Marco Viscardi, a Somma Lombardo Xhuljano Banaj e a Samarate Sergio Broglia.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Ottobre 2023
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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Questa dirigenza PD si dimostra più concreta, con in piedi per terra e ben consapevole dei problemi del territorio. Insomma, un’altro mondo rispetto alla segreteria nazionale. La Bernardoni la vedrei bene al posto della Schlein che tutto sommato sembra vivere su di un’altro pianeta e che ha contribuito ad allontanare una volta per tutte simpatizzanti storici come il sottoscritto.

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