Gazzada Schianno
Il “miracolo” del violoncello di ghiaccio, un docufilm in biblioteca a Gazzada Schianno
Venerdì 20 ottobre alle 21 nella Sala Polivalente si potrà vedere, guidati dalla presentazione e dal commento del regista, “N-ICE Cello”. È il terzo appuntamento del ciclo “Per Terra e per Mari”
Prosegue il ciclo “Per Terra e per Mari” organizzato dalla Biblioteca di Gazzada Schianno nell’ambito del Festival “Mulini Letterari” organizzato per il terzo anno consecutivo dalle 47 Biblioteche del “Sistema Bibliotecario Valli dei Mulini dedicato al tema del viaggio.
Venerdì 20 ottobre alle 21 presso la Sala Polivalente della Biblioteca si darà nuovamente spazio ai docufilm della serie “I film del venerdì sera”, ciclo dedicato alla visione di docufilm musicali con ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.
Si potrà vedere, guidati dalla presentazione e dal commento del Regista “N-ICE Cello”, documentario che racconta lo straordinario viaggio di un violoncello di ghiaccio che per incanto suona. Lo strumento, realizzato dallo scultore Tim Linhart con l’acqua del ghiacciaio Presena a 2.800 metri di altitudine, partendo dalle montagne del trentino dove è stato realizzato, attraversa l’Italia per interagire al Teatro Politeama con l’Orchestra Sinfonica Siciliana nella prima esecuzione mondiale di una partitura originale per Ice-cello e orchestra d’archi, opera di Giovanni Sollima.
La struttura narrativa segue naturalmente il ritmo del viaggio “on the road”, con gli imprevisti e gli ostacoli incontrati durante il percorso, ma anche le soluzioni originali e creative adottate al fine di giungere alla meta finale.
Un viaggio di più di 1500 chilometri via terra e via mare, con tappe e concerti a Venezia e Roma e l’arrivo al Teatro Politeama di Palermo, in un costante clima di suspense dovuto alla delicatezza del trasporto; un viaggio assieme ai compagni incontrati lungo il cammino: personaggi del mondo della scienza e dell’arte che regalano le loro testimonianze e riflessioni sui destini del Pianeta Terra, affrontando temi urgenti quali il mutamento climatico, l’innalzamento della temperatura, lo scioglimento dei ghiacciai, la crisi dell’acqua e le inevitabili conseguenze sociali e umanitarie.
Il film riprende anche la fine del violoncello di ghiaccio, affidato ai pescatori di Mondello che lo trasportano al centro del golfo e lo abbandonano in acqua, dove si scioglie lentamente. È l’acqua che ritorna, simbolicamente, come un atto di restituzione, nei Paesi nei quali la crisi idrica causa conflitti e migrazioni “climatiche” di massa.