Cambio di gestione per “Casa Rossa”, l’ostello di Laveno Mombello
Scaduto il contrato col vecchio operatore, verrà ora gestito dalla società in house del Comune. Il sindaco annuncia novità per il patrimonio immobiliare pubblico: “Le ex scuole di Cerro diventeranno un campus sportivo”
Una “foto-cartello“ sui social che dà l’annuncio: “Chiuso per cessata attività l’ostello Casa Rossa di Laveno Mombello”, ma l’ostello di Laveno, appunto quella casa di colore rossiccio posta all’ingresso del paese provenendo da Luino (lungo cioè la parte cittadina della strada provinciale 69, la “lacuale”) continuerà ad accogliere ospiti, ma sotto la cornice amministrativa della gestione “in house” da parte del Comune.
In che modo? Lo spiega direttamente il sindaco Luca Santagostino, che annuncia anche novità sul fronte della gestione del patrimonio pubblico immobiliare della città rivierasca. «L’attuale ostello di Laveno è una struttura di proprietà comunale. L’attività ricettiva finora portata avanti da una cooperativa cui era affidata la gestione, e che ha cessato l’attività al termine del contratto di affitto, scaduto alla fine del mese scorso, verrà portata avanti dalla Laveno Mombello Srl, società pubblica controllata dal Comune», spiega il primo cittadino. Santagostino annuncia anche un’altra novità, cioè «l’idea che venga messo a reddito anche un altro immobile di proprietà pubblica, cioè l’ex scuola elementare di Cerro».
Il fabbricato si trova nel cuore della pittoresca frazione a lago, proprio dietro al Midec, il museo internazionale del design e della ceramica e da anni è chiuso, salvo ospitare una palestra in uso alla canottieri Cerro (oltre che, per un certo periodo, anche un ambulatorio). Anche questa struttura è sempre di proprietà pubblica e l’idea dell’amministrazione è di far gestire a Laveno M. Srl anche questo immobile, «che dopo una ristrutturazione, potrà entro un paio d’anni diventare un altro polo ricettivo per la città, in questo caso dedicato ai campus estivi che consentano alle società sportive locali di accogliere persone, in modo da poter investire su di una ricettività che punti sullo sport».
Un’operazione che consentirà alla città di avere una capacità ricettiva ulteriore di una trentina di posti. «L’idea», conclude il sindaco, «è di puntare sul sostegno delle attività turistiche e residenziali di breve termine anche per gruppi di sportivi».
Tornando alla Casa Rossa, la struttura aprì i battenti nel mese di dicembre 2013, gestita dalla Cooperativa Sociale Eureka, e stanze sono state ricavate dalla ristrutturazione di una vecchia cascina in stile lombardo. Al suo interno sono presenti sette camere da letto con bagno privato e aria condizionata, per un totale di 24 posti letto.
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