Dalle piazze ai palchi per mettere la sua musica a servizio della battaglia climatica, è la storia di Lotta
Giovane "musicista climatica" di 21 anni con una grinta da vendere e un obiettivo chiaro: combattere la crisi climatica con la sua musica. Si chiama Carlotta Sarina, in arte Lotta, e lo scorso sabato 18 novembre ha preso parte a Tedx Varese Countdown
«Io il mondo che sogno l’ho visto. Ho visto comunità cooperare. Ho visto città liberarsi dalle catene del cemento e rifiorire. Ho visto una mobilità in grado di garantire a tutti il diritto di spostarsi senza creare impatto sull’ambiente. Ho visto donne e uomini riversarsi chiedendo giustizia, un futuro. Il mondo che giorno dopo giorno, canzone dopo canzone, città dopo città, sto cercando di raccontare esiste già. Mi sento come una contastorie, con la differenza che quello che racconto non è frutto di fantasia ma è reale. C’è ancora speranza. Non dobbiamo fare altro che smettere di scavare e alzare gli occhi al cielo».
E’ così che, sul palco di Tedx Varese Countdown, la giovane “musicista climatica” Carlotta Sarina, conosciuta come Lotta, ha dipinto il quadro del mondo. Un grido disperato che ha colpito gli spettatori, preceduto dal racconto della sua vita attraverso la musica e la parola.
Fin dalla più tenera età, la musica per Lotta è stata uno strumento. Inizialmente come mezzo per sfidare la timidezza, con il passare del tempo la musica ha acquisito un ruolo sempre più centrale nella sua vita, culminando con l’incontro con il contrabbasso che da Parma l’ha portata dall’altro capo del mondo per una tournèe in Cina e successivamente al conservatorio di Milano. Qui la crisi, scaturita dall’accesa e insostenibile competizione: «Un giorno mi sono ritrovata a sperare che una mia amica sbagliasse a suonare solo per poterle prendere il posto. Sono uscita piangendo e ho deciso che io quella vita non la volevo fare» racconta l’artista.
Nel frattempo, a Milano, Lotta, che da sempre aveva vissuto in un podere agricolo a Parma, ha cercato di ristabilire la connessione con la natura lavorando in un orto condiviso. «E’ a quel punto che ho conosciuto Fridays For Future – aggiunge Lotta – che ha accesso in me la prima scintilla e mi ha fatto dire: ma io cosa faccio otto ore in conservatorio quando la fuori c’è il mondo che sta bruciando? Così ho deciso: lascio la musica, lascio tutto. Ho iniziato ad informarmi, guardare documentari sul cambiamento climatico, di cui non sapevo molto». E senza pensarci due volte, ha deciso di partecipare a una manifestazione, era decisa, sarebbe andata alla prima che si sarebbe tenuta. Ha aperto Instagram e ha visto che sarebbe stata a Strasburgo: è partita.
«Ho detto, andiamo – racconta – davanti al Parlamento Europeo. Un evento ad alto rischio, dovevamo bloccare la polizia sulle canoe sull’alto reno per far sì che i manifestanti continuassero a manifestare. Ed è qui, lungo il fiume Reno, che ho realizzato che le mie grida non venivano ascoltate, erano solo rumore per la polizia e per i parlamentari. Durante quei minuti di traversata, mentre la polizia ci trasportava verso la questura, per far vedere che credevo in quello che stavo facendo, ho deciso di iniziare a cantare – racconta ancora Lotta -. Con mia grande sorpresa, il poliziotto che prima mi stava urlando contro si è messo a fischiettare ‘Bella Ciao’ insieme a me».
Un episodio che ha segnato una svolta per Lotta: «Ho capito he non dovevo lasciare la musica, dovevo metterla al servizio della causa». Così, è tornata in Italia e ha scritto “Denotazione”: lo spettacolo portato sabato 18 novembre sul palco di Tedx Varese.
«I dati troppo spesso forse spaventano, sono freddi, e ti chiedono un cambiamento. La musica, invece, emoziona e muove dentro qualcosa. La musica crea un ponte tra il messaggio e l’individuo, un varco che permette di superare l’impatto iniziale del “devi cambiare la tua vita”. Ti fa comprendere, piano piano, attraverso l’emozioni, che quello di cui sto parlando, quello di cui stiamo parlando serve anche a te. Renderà il mondo migliore, ti renderà una persona più felice, contribuirà a rendere il pianeta più bello» conclude Lotta, volgendo un dolce sguardo al suo papà, varesino di origine e musicista di lavoro.
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