Il “Consiglio giudiziario“ arriva a Varese e fa il punto sulla giustizia in città

Ottime le performance per il Civile, mentre il vero nodo da sciogliere sta all’ufficio “Gip/Gup” che assume un ruolo chiave a fronte delle recenti riforme della giustizia. La procura: aumento dei reati di genere e stalking del 57%

Generico 20 Nov 2023

Bene il civile, regge il penale, ma gravi problemi all’ufficio Gip. La radiografia di quanto avviene nel tribunale di Varese ha avuto luogo questa mattina, martedì, nel corso del “Consiglio giudiziario“ tenutosi al piano superiore di palazzo di giustizia, arrivato in trasferta da Milano dopo due anni per fare il punto sugli uffici di piazza cacciatori delle Alpi a Varese: si tratta di un organo “ausiliario” del Consiglio superiore della magistratura, (quest’ultimo, organo previsto alla Costituzione come di autogoverno dei magistrati), composto dal Presidente della Corte d’Appello, che ne è membro di diritto, in ragione della funzione svolta, e lo presiede; dal il Procuratore generale presso la Corte d’Appello, anch’egli membro di diritto, magistrati con funzioni giudicanti, magistrati con funzioni requirenti, avvocati e professori universitari in materie giuridiche. E la scelta di tenere un profilo “itinerante” di questo organo è stata illustrata dal presidente della Corte d’appello di Milano Giuseppe Ondei che ha parlato di una situazione migliorata per Varese rispetto all’ultima seduta tenutasi nel 2021, «frutto del lavoro sinergico e positivo della magistratura e del personale amministrativo».

Restano problematiche aperte, come ha del resto confermato, dati alla mano, il presidente el tribunale di Varese Cesare Tacconi: se un buon lavoro è stato fatto nella sezione civile, rimangono da migliorare le funzioni giudicanti penali e specialmente l’ufficio Gip/Gup che è pesantemente penalizzato, con due giudici in ragione dei quattro previsti da pianta organica. Situazione decisamente delicata anche a fronte del più ampio carico di lavoro che la riforma Cartabia da fine anno impone a questi uffici, come ha specificato la procuratrice generale della Corte d’Appello di Milano Francesca Nanni.

La “fotografia” del Tribunale di Varese è dunque la seguente: la pianta organica conta 26 magistrati, sei alla sezione prima civile (7 magistrati in pianta organica, 1 assente per maternità dal 5 settembre 2023); otto magistrati alla sezione seconda civile (pari alla pianta organica); sei magistrati alla sezione dibattimento (7 magistrati in pianta organica, 1 posto vacante, un giudice assente per maternità dal 22 giugno 2023) di cui uno della pianta organica flessibile dal 3 novembre 2023; due magistrati alla sezione Gip— Gup (4 magistrati in pianta organica) di cui 1 della tabella infradistrettuale dal 12 giugno 2023). A breve, dal prossimo 13 dicembre, la situazione si modificherà quanto al settore penale in quanto: cessando l’applicazione del magistrato infradistrettuale alla sezione Gip— Gup, due giudici del dibattimento sono stati tramutati, in esito a concorso interno, al Gip che, di conseguenza potrà operare con 3 giudici su 4, il dibattimento si ridurrà a 4 giudici sino al 22 gennaio 2024 allorquando prenderà servizio un “Mot“ (magistrato ordinario tirocinante), da quest’ultima data quindi il dibattimento opererà con 5 magistrati. In sostanza il Tribunale di Varese conta quattro vacanze, tutte nel settore penale, una al Gip e tre al dibattimento pari ad una percentuale di scopertura del 17%.

Un problema, quello del Gip, che si traduce in numeri precisi legati alla “durata prognostica“ dei procedimenti che è passata dai 244 giorni del 2021 agli oltre 900 del 2022; mentre: al “monocratico“ (appunto un solo giudice per reati minori) la durata prognostica di 870 nel 2021 passa nel 2022 a 521 giorni, al collegiale (tre giudici per reati più importanti legati a violenza e delitti contro la pubblica amministrazione) da 771 giorni a 471 giorni per procedimento.

Bene, come si diceva, per la giustizia civile he passa dalla durata prognostica dei provvedimenti di 616 giorni nel 2021 ai 388 attuali. Al tavolo era seduto anche il presidente dell’ordine degli avvocati Carlo Battipede che ha rappresentato i colleghi in “totale lavoro di sinergia» con le parti e la magistratura giudicante.

E reati? «Diminuiscono quelli legati alla pubblica amministrazione e i reati di natura economica», ha ricordato il facente funzioni di procuratore Massimo Politi, mentre si nota un netto aumento di quelli legati a violenza di genere e stalkig (atti persecutori): più 57% rispetto all’anno precedente. Un pregio (e un plauso), sul fronte della magistratura requirente è dovuto secondo il Procuratore «alla specificità della polizia giudiziaria in forza ai Sostituti di Varese: abbiamo elementi molto validi, soprattutto sul fronte delle indagini informatiche, per le quali vantiamo grandi specialità. Un vantaggio non da poco».

Proprio sul fronte della Procura sono attese novità con l’arrivo previsto per metà divembre del nuovo procuratore di Varese, Antonio Gustapane.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 21 Novembre 2023
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