L’aurora boreale sui cieli del Varesotto, “frutto delle tempeste solari“

Un colore rosso, che squarcia il buio visibile a occhio nudo guardando verso Nord. Il fenomeno spiegato dal Centro geofisico prealpino: “Nel 2024 il culmine dell’attività solare”

Novembre 2023

Migliaia di persone durante la notte appena passata hanno assistito al fenomeno dell’aurora boreale che ha illuminato l’oscurità, un rosso a tinte più o meno tenui della durata di alcune decine di minuti visibile ad occhio nudo anche da Varese osservando verso Nord. È un fenomeno noto, e legato all’attività solare che da qui al 2024 si vedrà probabilmente più di frequente.

Il motivo lo spiega Paolo Valisa, del Centro geofisico prealpino: «Il sole ha cicli di attività che durano 11 anni e nel 2024 avremo il culmine: si tratta di eruzioni di plasma con gas che vengono proiettate verso lo Spazio aperto. Quando queste particelle arrivano verso la Terra, vengono attratte dal nostro sistema gravitazionale che le fa ricadere verso i poli. E quando questa attività risulta particolarmente intensa, l’area in cui essa è visibile si sposta verso Sud e di conseguenza risultano visibili anche a medie latitudini». (nella pagina Fb del Centro geofisico prealpino è disponibile anche un breve video captato dalle telecamere dell’Osservatorio proprio la notte appena passata)

Avvistamenti si sono verificati anche nella zona di Verona, e ad Asiago, «mentre non ne abbiamo contezza da Milano». Oltre all’attività solare, infatti, le variabili che permettono di vedere ad occhio nudo il fenomeno dell’aurora boreale riguardano le condizioni del cielo, che nella scorsa notte era limpido poiché spazzato dai vendi da Nord, e dall’inquinamento luminoso che pregiudica la possibilità di vedere non solo fenomeni come questi, ma anche i corpi celesti.

Guardare l’aurora boreale a occhio nudo comporta rischi per la salute? «No, non ci sono rischi, la si può osservare ad occhio nudo», conclude Valisa. «L’unico problema legato a questi fenomeni riguarda le apparecchiature elettroniche a bordo dei satelliti, che possono venire danneggiati se investiti da questi venti solari. Solo in casi di tempeste solari intense potrebbero esserci ricadute sulle reti elettriche della Terra».

FOTO DI VINCENZO DI MICHELE (dal gruppo Fb amministrato da Varesenews “oggi nel varesotto“)

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Pubblicato il 06 Novembre 2023
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